mercoledì 31 marzo 2010

L'informazione negata


Il mondo dell’informazione in Palestina soffre molto, la libertà di stampa non dovrebbe mai essere negata ma, si sa, quando c’è di mezzo la falsità delle persone, l’arroganza, la disumanità è ovvio che il governo dominante vuole mettere a tacere e nascondere tutto. Questo è quello che avviene quotidianamente a Gaza, all’accesso viene messo un timbro rosso sul passaporto cosicché ai controlli aeroportuali (alla partenza del giornalista) gli interrogatori e le perquisizioni siano più approfondite. Ma non è solo questo, il problema è anche fare informazione sul campo, dove si rischia sempre la propria incolumità. Molti sono i giornalisti feriti solo perché erano a documentare le manifestazioni contro il muro o gli insediamenti, l’ultimo ha riportato la rottura dei reni e della milza a causa di una bomboletta di gas lacrimogeno che lo ha colpito in pieno.
A Ramallah, ieri, l’unione dei giornalisti si è riunita in una sessione di emergenza per sottolineare la necessità di sviluppare norme e controlli per evitare il ripetersi di questi incidenti. Mi metto anche io dalla loro parte, sostengo la loro causa, nella speranza che possa servire a qualcosa: le proteste al tiranno portano sempre ripercussioni più violente.
momò

Nessun commento:

Posta un commento