Era la notte tra il 2 e 3 dicembre 1984 quando una nube tossicafuoriuscì dallo stabilimento statunitense dell’Union Carbide in India, circa 8mila abitanti della città di Bophal morirono nei tre giorni successivi al disastro. La nube tossica portò ovviamente numerosi problemi a tutto l’ambiente circostante, ma nessuno ha mai fatto niente. La compagnia americana si è sempre disinteressata del problema e il governo indiano solo nel dicembre del 2004 ha dato avvio alla bonifica del territorio, dopo 20 anni esatti. Anche con le azioni di bonifica ad oggi il problema di intossicazione della popolazione rimane sono morte in totale più di 25 mila persone, un quinto della popolazione soffre di malattie croniche tra cui disturbi nella crescita, deformazioni, problemi di fertilità femminile. Dopo più di 25 anni dal disastro, le multinazionali e i loro dirigenti implicati non hanno subito nessun processo e hanno continuato a disinteressarsi del danno. Ancora una volta sono costretto a raccontare della stupidità umana e del suo disinteresse verso i più deboli, ancora una volta sono costretto a parlare di morti e di ingiustizie in un paese dove il denaro ha più valore anche dei morti.
octavio
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