39 voti favorevoli, 4 contrari e 2 assenti. È golpe di
Stato? È giustizia? È Costituzione? È legale?
Tutte domande lecite, tutte domande che attendono risposta. Nel
mentre, però, in Paraguay l’ex vescovo di sinistra è stato destituito dal suo
scranno e al suo posto è salito il sostenitore, ora acerrimo nemico, Federico
Franco. C’è da precisare subito che da un punto di vista legale (io non me ne
intendo molto, ma ho cercato di informarmi al meglio) le azioni che il
Parlamento ha fatto contro il Presidente Lugo sono tutte precise e giuste; accusato
di impeachment è stato mandato a processo da quei 39 voti favorevoli di cui all’inizio,
è stato, dunque, destituito e al suo posto è salito il suo vice: il Comandante
Franco.
Eh sì, quello che lo aveva aiutato a prendere i voti
necessari per andare al potere, quello che gli aveva permesso di vincere,
subito dopo, gli ha voltato le spalle (attenzione ideologicamente, perchè
fisicamente il suo posto di vice ben remunerato mica lo ha mollato) e poi,
quando ha potuto gli ha rubato il posto in poltrona.
Ripeto, legalmente mi sembra che le azioni messe in campo
siano corrette e, infatti, chi accusa il Comandante di aver architettato un
golpe lo fa precisando che, comunque, golpe militare non è.
Quello su cui credo sia necessario soffermarsi un attimo è
il motivo per cui su Lugo pende oggi il giudizio di impeachment: malgoverno e
aumento della violenza. Ma davvero mi volete fare credere che in Latino America
il problema della violenza si può legare, SOLO, al malgoverno? E, poi, c’è da
dire che mentre il Comandante Franco fa sapere che la vita in Paraguay è
normale e la gente è tranquilla, il popolo fa sapere che i sostenitori di Lugo
sono in piazza a protestare e anche i più poveri dei poveri, i contadini, si stanno
organizzando per arrivare in città a dire la loro. Vedremo Franco come si
comporterà, d’obbligo sottolineare che la vera accusa contro Lugo è uno scontro
di non molto tempo fa fra polizia e contadini in cui persero la vita sia gli
uni che gli altri; un banco di prova, insomma, quello che sta per arrivare, per
Franco.
Nel mentre, per quello che mi è dato sapere, gli USA
tacciono; c’è chi non riconosce il nuovo governo, c’è chi (Germania in primis)
lo ha già riconsciuto, ma gli USA? Quando parleranno tutto sarà chiaro.
octavio
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