Ho
già parlato abbondantemente di Khodorkovskij, non voglio dilungarmi. Per
riassumere a chi ancora non lo conoscesse basta dire che era un magnate russo
che ha tentato di mettersi contro Putin nel settore gas e petrolio forte del
sostegno che Eltsin gli aveva dato quando ancora valeva qualcosa; le sue mire
di ricchezza sono finite quando Putin si è rotto le palle lo ha fatto arrestare
per frode, gli ha fatto fallire la ditta (e che ditta) e lo ha fatto condannare
ad otto anni di reclusione.
Tranquilli, questo non è regime, è democrazia.
Di
Gazprom ho già abbondantemente parlato, non voglio dilungarmi. Per riassumere a
chi ancora non la conoscesse basta dire che è l’unica (UNICA) azienda russa nel
mercato delle risorse energetiche che davvero conta. Nell’amministrazione vede,
con potere decisionale, la figura losca di Vladimir Putin. Ha contratti in
tutto il mondo e per miliardi di rubli, ha preso tangenti da tutto il mondo in
cambio di forniture varie. Nel tempo ha acquistato e ora gestisce testate
giornalistiche e televisioni nazionali che ora sono tutte, inspiegabilmente,
filoputiniane. È per lei che viene mantenuta sempre aperta una guerra in
Cecenia che ha fatto milioni di vittime.
Tranquilli, questo non è regime, è
democrazia.
Del
Governo russo ho già abbondantemente parlato, non voglio dilungarmi. Per
riassumere a chi ancora non lo conoscesse basta dire che è un postribolo di
affiliati al clan Putin; unico attore con potere decisionale sempre lui: Putin.
E lui, Putin (lo ripeto e straripeto per continuare a tranquillizzarvi sul
fatto che non è regime è democrazia...), ha deciso di nazionalizzare il
petrolio. Il mercato energetico quindi, ora, così si suddivide: da un lato
Gazprom (Putin) e dall’altro il Governo (Putin).
Tranquilli, questo non è
regime, è democrazia.
aleksej
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