Agli internati sarà concessa ogni facilitazione per provvedersi di vestiario, di calzature e di biancheria di ricambio, al momento dell’arresto, e per procurarsene, ove occorra, ulteriormente. Se gli internati non possiedono vestiario sufficiente per proteggersi dai rigori del clima e non possono procurarsene, la Potenza detentrice ne fornirà loro gratuitamente. Il vestiario che la Potenza detentrice fornisce agli internati e i segni distintivi esterni che essa potrebbe applicare sul loro vestiario, non dovranno avere carattere infamante nè esporre a ridicolo chi li porta.
Art. 91
Ogni luogo d’internamento disporrà di un’infermeria adeguata, posta sotto l’autorità di un medico qualificato, dove gli internati potranno ricevere le cure di cui avessero bisogno, come pure un regime alimentare appropriato. Locali d’isolamento saranno riservati ai malati che soffrono di affezioni contagiose o mentali. Le puerpere e gli internati colpiti da malattia grave, o il cui stato esiga una cura speciale, un intervento chirurgico o l’ospitalizzazione, dovranno essere ammessi in ogni stabilimento adatto per curarli e vi riceveranno delle cure pari a quelle date all’insieme della popolazione. Gli internati saranno curati di preferenza da personale sanitario della loro nazionalità.
Art. 93
Gli internati godranno della più ampia libertà per la pratica della loro religione, compresa l’assistenza alle funzioni di culto, a condizione che si uniformino alle norme correnti di disciplina prescritte dalle autorità detentrici. Gli internati che sono ministri di un culto saranno autorizzati ad esercitare pienamente il loro ministero tra i loro correligionari. A questo fine, la Potenza detentrice invigilerà che essi siano equamente ripartiti tra i vari luoghi d’internamento dove si trovano gli internati che parlano la stessa lingua e appartengono alla medesima religione. Se essi non sono in numero sufficiente, essa concederà loro le facilitazioni necessarie, tra altro mezzi di trasporto, per recarsi da un luogo d’internamento all’altro; essi saranno autorizzati anche a visitare gli internati che si trovano negli ospedali.
1600 detenuti oggi, nella giornata del prigioniero palestinese, iniziano uno sciopero della fame ad oltranza per richiedere a Israele il rispetto della Convenzione di Ginevra firmata anche dai rappresentanti sionisti. Quelli che leggete sopra sono stralci di ciò che i palestinese dovrebbero godere. Di come si vive nelle carceri nazi-sioniste ve ne ho già parlato. Dopo la “creazione” delle leggi Shalit la situazione è peggiorata, non solo per i carcerati, ma anche per i loro parenti.
michael
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