mercoledì 21 dicembre 2011

Con loro si dialoga di pace


Finalmente sono stati liberati, altri 550 prigionieri sono stati lasciati tornare dai loro cari. Già l’altra volta avevo dimostrato la mia gioia, mostrando disappunto sui modi del rilascio e i trattamenti riservati ai prigionieri da parte dell’esercito, ma pur sempre dicendomi felice. Oggi apro gli occhi. È vero 550 ne sono stati liberati pochi giorni fa, 550 ne sono stati liberati un mese fa, ma quanti, nel mentre sono stati arrestati? Donne e bambini fermati ai checkpoint, pescatori fermati dalla marina, uomini fermati dall’esercito, interventi nel cuore della notte, incursioni in villaggi e case questa è quotidianità. Se dunque inizialmente si poteva pensare che Israele aveva finalmente fatto un passo indietro e dimostrava di capire la sua cattiveria oggi capisco io che è stata tutta una messa in scena. I mille e passa prigionieri rilasciati per avere in cambio Shalit hanno solo cambiato volto ma sono tornati tutti nelle loro celle vuote.
Perché il video? Spero che capiate, guardandolo, alcune cose:
  1. Il terrorismo è da entrambi i lati.
  2. Nessuno, nemmeno l’esercito, è in grado di contrastare la violenza dei coloni.
  3. Queste sono le persone con cui si dovrebbe dialogare di pace.
michael

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