giovedì 29 dicembre 2011

La xenofobia ultra ortodossa

Partiamo da una città, Bet Shemesh. Da alcuni giorni su molti giorni, anche a livello internazionale, per le proteste che hanno visto migliaia di israeliani scendere in piazza e chiedere a Netanyahu un cambiamento su quelli che, a loro dire, sarebbero modi troppo antiquati di trattare le donne.
Ma che cos’è Bet Shemesh? L’abbiamo detto, una città, una cittadina troppo vicina a Gerusalemme per non essere golosa per gli ebrei sionista che popolano il territorio palestinese e così, da che Israele ha occupato la Terra Santa (non solo per loro) ha iniziato a rimpinguare quella città di ebrei. non ebrei particolari, tutti ebrei ultraortodossi, poi ci ha ficcato dentro un gruppo di palestinesi filoisraeliani e ha creato quindi due comunità: ebrei ultra ortodossi Bet Shemesh A, palestinesi filoisraeliani Bet Shemesh B. Con l’arrivo dei felasha (in vecchi post tutta la loro storia di deportazione) un nuovo gruppo ha preso residenza in quella terra.
Ora, alla faccia di tutti quelli che credevano solo l’Islam capace di “atrocità” in tematica di rispetto delle donne il fatto. Bet Shemesh è sulla cronaca di molti giornali e ha vista l discesa in piazza di molta, moltissima popolazione israeliana per il suo modo di comportarsi con le donne: 1. la donna non può vestirsi se non di nero 2. la donna deve sedersi esclusivamente nella parte posteriore dei mezzi pubblici (non facevano così, in altri tempi e in altri luoghi anche con i neri?) 3. la donna deve dimostrare la sua modestia sempre, sopratutto deve essere sottomessa all’uomo.
Certo non è che queste “regole” sono nate da un giorno all’altro, queste regole esistono da che gli ultra ortodossi lì abitano, solo che l’odio xenofobo sionista si è da qualche giorno scagliato contro una piccola e indifesa bambina di 8 anni che si è rifiutata di vestirsi di nero. Una bambina che ha ora smesso di andare a scuola per evitare gli insulti e gli sputi lungo la strada (tutti fatti da uomini adulti) e dei suoi compagni di classe.  
La piazza ha dunque chiesto una netta e decisa presa di posizione di Netanyahu, non solo per la figura di merda che Israele sta facendo a livello internazionale, non solo per la figura di merda che l’Ebraismo sta facendo a livello religioso, ma anche perchè vivere così è non vivere. Netanyahu ha risposto, ha detto che sta pensando, dato che con l’anno nuovo nuove abitazioni verranno costruite a Bet Shemesh, di dividere la città in due parti, da un lato gli ultra ortodossi, dall’altro la gente “normale”.
Voi capite la stupidità della cosa? Non risolve il problema definendo scioccanti le posizioni degli ultra ortodossi (si sa, questi gli servono da mandare come guerrieri negli avamposti colonici che ogni giorno crescono nei territori occupati), no lui decide che chi è ultra ortodosso accetta tutte le regole e, quindi le donne ultra ortodosse si scazzano, che stiano pure sotto il razzismo dei loro mariti, l’importante è che la cosa venga messa a tacere. Perchè? Perchè lui è ora troppo impegnato al nuovo piano edilizio da emanare con l’anno nuovo.
michael

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