giovedì 8 dicembre 2011

Lacrime turbo diesel nere

Lo storico Domenico Musti scriveva: “Ma cosa vuol dire <>? Si può vedere la crisi della polis come scadimento di valori; non è però questo il miglior modo di affrontare il tema. Parlare di crisi significa costatare e analizzare una <>: ma la storia è sempre trasformazione; paradossalmente, si potrebbe dire che la crisi è la forma stessa della storia. Parliamo, tuttavia, di crisi quando la trasformazione investe una larga parte degli elementi che compongono l’assetto esistente, e quando i mutamenti si addensano in un determinato periodo, cioè la trasformazione subisce un’accellerazione.” Crisi dunque non è un concetto nuovo e ogni qual volta se ne presenta una è oggi descritta come “la peggiore crisi dal…”. Ma la Storia ripulla di cambiamenti attraverso questi stretti passaggi; negativi o positivi, ma cambiamenti. Oggi ammiriamo staticamente il tentativo di rianimare un sistema economico sorpassato e soprattutto fittizio. Cambiamento in peggio (come vorrebbe la Lega Nord) di ricchi che si uniscano finchè possono o in peggio (come vuole l’alta finanza da cui viene il nuovo Premier italiano) di continuare a drogare un sistema intossicato, ingiusto e malato. I provvedimenti presi per salvare l’ero, l’Europa, Aziende ecc prevedono la mortificazione di chi usa quei pochi ero, degli europei, di chi lavora nelle aziende dei tanti eccetera di questo mondo. Non è una posizione d’opposizione allo stringere la cinghia, anzi io sono convinto che questa sia una crisi di sovra produzione-sovra consumismo e “progresso” fine a se stesso, ma è opposizione all’insulto a chi lavora e a chi vorrebbe lavorare. Vedere il prezzo del carburante aumentare a dismisura senza mai scendere quando cala il greggio, vedere l’istruzione superiore e universitaria violentata e non valorizzata, vedere che non calano mai le spese militari, che i soldi per una guerra si trovano sempre, che i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, sapere che a Scampia o allo Z.E.N. vivere è impossibile mentre nei quartieri “bene” il problema principale è un garages abbastanza ampio per il SUV. Da qui viene la nostra rabbia, caro Professor Monti, da qui l’appello per una politica che riporti l’uomo al centro dell’economia e non la finanza al centro del lavoro!

IoLiOdioINazistiDellIlliois

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