venerdì 2 dicembre 2011

Sicurezza, sicurezza, sicurezza

Sentimenti di ansia nella comunità ebraica per la relazione tra Stati Uniti e Israele. Ci sono sempre stati e sempre ce ne saranno. Ogniqualvolta Obama tenta di dire qualcosa che può essere minimamente contrario al pensiero sionista subito crollano i rapporti stabili, subito tutte le lobbies sono sul piede di guerra. Abbiamo visto come sono finiti i dialoghi diretti, quelli indiretti, l’ONU, l’Unesco e via discorrendo.
L’ultimo sentimento di ansia è di pochi giorni fa e, giuro, mi è difficile tuttora capirne il motivo, rimane comunque il fatto che Obama è subito corso ai ripari dopo che Jack Rosen, presidente dell’American Jewish Congress di Manhattan ha dichiarato: “Sarei negligente se non dicessi che molti nella comunità ebraica sono preoccupati”, parafrasando: “Sarei negligente (verso Netanyahu) se non riportassi sui binari da noi decisi la politica statunitense”.
Dopo queste parole il Presidente, già Nobel per la Pace, già uomo di colore al potere, ha così parlato: “Questo governo è quello che ha fatto di più per la sicurezza dello Stato di Israele rispetto a qualsiasi governo. Quando si tratta di sicurezza di Israele, non scendiamo a compromessi e continueremo su questa posizione”.
Ora, la violenza che va maggiormente contenuta nel territorio israeliano è quella che proviene da Gaza e per questo viene mantenuto un blocco totale imposto quando esistevano prigionieri israeliani e mai prosciolto dopo che questi prigionieri (uno) sono ritornati in libertà.
Mentre Obama dice che sulla sicurezza lui non scherza giungono due notizie da Gaza. La prima è sul problema rifiuti, la seconda sui pescatori. Con l’aumento della popolazione e la povertà dilagante i rifiuti non si sa più come smaltirli. Esistevano sì camion raccoglirifiuti ma ora sono rotti e Israele (per la sicurezza) non permette che i pezzi di ricambio entrino nella Striscia, non permette nemmeno che entrino dei camion nuovi di pacca (sempre per la sicurezza) e così la gente vive con l’immondizia. Ai pescatori, invece, viene impedito di andare troppo a largo, perché? Per la sicurezza. Ma se non vanno a largo cosa pescano? Nulla. Tentano quindi di sfidare la marina israeliana la quale, però, risponde con le armi e con gli arresti.
Si sa, la sicurezza davanti a tutto.
michael

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