martedì 23 agosto 2011

Alternativa politica

Vorrei ripartire dall'emergenza politica che racchiude in sè le guerre in atto in mezzo mondo (l'altro mezzo è in "pace" apparente), la perenne crisi economica, i problemi del lavoro, l'istruzione eccetera. Il fallimento di questa classe dirigente è evidente e il nuovo tentativo di reciclarsi che già sommessamente è in atto (vedi i figli di chi è al potere da anni dire "tocca a noi") si presenta come un nuovo annuncio di stallo. La realtà è che l'occidente capitalista dopo la vittoria sul sistema comunista si era posto come garante e unico beneficiario di una nuova pax romana. Questo schema è saltato; le "tigri asiatiche" pretendono il loro spazio, l'America tracolla, l'Africa muore sempre più, i tanto agognati diritti umani sono sempre più cancellati anche in quella vecchia Europa che rinuncia alle sue conquiste per i diritti dei lavoratori e sull'educazione. Io, che non sono un ambientalista, vedo drasticamente la natura ribellarsi alla violenza subita, l'espansione illimitata è una falsa, le risorse sono agli sgoccioli e il sarcofago di Chernobyl e la nuova Idra di Lerna di Fukushima sono nella sofferenza della gente il monito davanti quelle Colonne d'Ercole che si era pensato di aver passato senza conseguenze da secoli. La politica dunque, ripartire da una formazione culturale alla politica alla ricerca di un nuovo modello che possa far vivere gli abitanti di questa città di oltre sei miliardi di persone in modo più umano. Una politica che incontri le persone nel loro complesso di bisogni e desideri e si applichi per un modello di economia che faccia vivere come in una famiglia non come tra schiavi e padroni. L’alternativa è la paura, paura di perdere il lavoro, di perdere i risparmi, paura dello straniero e dell’altro, paura che conduce rapidamente a un nuovo conflitto.
IoLiOdioINazistiDellIllinois



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