lunedì 30 novembre 2009

scarti (dis)umani 2


L’india è uno dei paesi più poveri al mondo e, come molti di questi, ha grandissime potenzialità tramite le ricchezze minerarie e naturali; fra queste il torio. Questo minerale può essere trasformato in Uranio 233 tramite reattori all’acqua leggera. I vantaggi di questi reattori, definiti di tipo “canadese”, sono molteplici: l’incenerimento e l’eliminazione del plutonio, un minor tasso di inquinamento, una maggiore stabilità del prodotto finale, ma soprattutto l’impossibilità di sfruttare l'uranio 233 ricavato per scopi militari ed una sostanziale indipendenza energetica allorquando il progetto sia ben avviato. Il 28 febbraio 2006 l’amministrazione Bush siglò un accordo con lo stato indiano apposita per consentire il commercio con un paese che non ha firmato il trattato di non proliferazione nucleare.
È di ieri la notizia che è stata aperta un'indagine sulla fuoriuscita di una sostanza radioattiva nell'acqua potabile in un impianto nucleare nel sud dell'India. Almeno 55 operai sono finiti in ospedale per eccessiva esposizione alle radiazioni da tritio. Ancora non è possibile stimare i danni che l’uranio e l’uranio impoverito stanno provocando a tutta la popolazione indiana.
Ancora una volta la legge di mercato supera l’uomo.
momò

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