giovedì 12 maggio 2011

Alto al Presidente Verdugo

Il dodicesimo che muore in 18 mesi, dodici morti in un anno e mezza non è certo un record di cui vantarsi e se poi i morti sono tutti giornalisti e sono tutti di nazionalità honduregna la cosa si fa ancora più scottante.
Il morto è Francisco Medina ucciso da due uomini in motocicletta che lo hanno ammazzato con colpi di pistola mentre stava aprendo la porta di casa: lo hanno ammazzato mentre tornava dai suoi famigliari, lo hanno ammazzato senza dargli la possibilità di difendersi. Perché è morto? Perché aveva denunciato le attività illegali che il comune nel quale risiedeva stava compiendo.
Il ventisettesimo che muore in 15 mesi, praticamente due morti per mese, anche questo non è certo un record di cui vantarsi soprattutto perché anche in questo caso stiamo parlando di honduregni e, in particolare, di membri di organizzazioni contadine del Bajo Aguan (l’uomo si chiamava José Paulino Lemus Cruz). Tutti morti perché rivendicavano il diritto alle loro terre per poter lavorare, tutti lo sanno (tranne i latifondisti) che un agricoltore senza terra è come un orefice senza oro: non può lavorare. Tutti sanno però che i proprietari terrieri se ne fottono del problema della gente, loro vogliono solo fare soldi.
Questa striscia di sangue è la realtà che quotidianamente vive l’Honduras sotto il regime nazista e autoritario di Porfirio Lobo, questo è quello che anche la chiesa cattolica ha giustificato, questo è quello che gli USA hanno voluto accadesse.
In questo mese di sangue arriva anche un’altra notizia: Zelaya tornerà in questo mese in terra honduregna. Gli è permesso farlo dopo che Lobo ha assicurato che la sicurezza sull’ex presidente sarà mantenuta alta; è obbligato (da Lobo) a farlo perché se lui non torna nella sua patria l’Honduras non può tornare ad avere accesso all’OEA.
L’accordo preso è questo: ritorno nell’OEA se c’è ritorno di Zelaya in Honduras; semplice. I rappresentanti del FNRP chiedono però che non solo sia mantenuta la sicurezza ma anche vengano tolte le accuse (in particolar modo di corruzione) pendenti sull’ex presidente: è ovvio che tutti cercano di tirare acqua al proprio mulino ora che la svolta è vicina. Il problema è che l’accordo chiedeva solo una cosa: il rientro di Zelaya di Honduras. Un mio consiglio per l’ex presidente è di stare molto attento, di guardarsi le spalle, tornato in Honduras Lobo non ci metterà molto a mandare dei sicari, gli stessi che hanno ammazzato Francisco Medina e José Paulino Lemus Cruz.
octavio

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