Oggi cercherò di spiegarvi perché il fatto che 25 giovani siano stati arrestati nella periferia di Mosca in quanto partecipanti di una manifestazione che chiedeva il blocco della costruzione di un’autostrada sia solo la piccola punta di un gigantesco iceberg che da diversi anni (e con diverse “vittime”) attraversa tutte le sedi governative russe e non.
Non è infatti una novità che in Russia la gente venga arrestata e spesso rilasciata, a volte incarcerata, solo perché aveva partecipato a una manifestazione non autorizzata (c’è da dire che nulla viene autorizzato a meno che non sia a favore del governo), ma in questo caso la protesta è legata all’autostrada che dovrebbe unire Mosca e San Pietroburgo e che dovrebbe passare, secondo le decisioni catastali, per la foresta di Khimki, un vero e proprio polmone verde, unica nel suo genere per flora e fauna, che andrebbe, inevitabilmente abbattuta in parte: i lavori sono già da tempo iniziati.
La deforestazione è attiva già dal 2007 e, a quel tempo, il giornalista Mikhail Beketov, iniziò a pubblicare e portare all’attenzione pubblica la azioni insensate e, per lo più, illegali messi in pratica dalla municipalità locale per dar via alla costruzione dell’autostrada. Sempre in quell’anno l’auto di Beketev veniva data a fuoco, essendo rimasto illeso nel 2008 un attentato organizzato nei minimi dettagli colpisce lo stesso lasciandolo senza una gamba, in coma per diversi giorni, incapace, tuttora, di parlare.
Dopo questo episodio le varie associazioni ecologiste si uniscono e cercano di catalizzare tutta l’attenzione possibile sul “problema” Khimki e ottengono un ottimo risultato: l’UE sancisce che è inaccettabile che qualsiasi realtà europea possa finanziare un’opera di questo tipo, un’opera che va a uccidere un ecosistema straordinario (il butterfly effect ce lo siamo dimenticati?). E qui iniziano a cascare le mele marce perché molte banche europee e alcune industrie private (in particolare francesi) avevano già iniziato a fare dei bei soldini con questo progetto autostradale.
Se ci chiedessimo perchè l’autostrada deve passare di lì troveremmo un’unica risposta valida: gasdotti. Esiste infatti un altro tragitto possibile dove far passare l’autostrada che salverebbe tutta, o in parte, la foresta; un tragitto che però dovrebbe andare ad intaccare dei gasdotti e quindi l’ira dei comuni che vedrebbero intaccate le loro entrate fisse solo per un’autostrada. Da un lato quindi i soldi provenienti dai gasdotti e dall’altro quelli provenienti dalle ditta straniere disposte ad investire in Russia, queste due opzioni hanno subito fatto pensare che era più facile e semplice distruggere una foresta piuttosto che perdere i soldi.
“Vi sono uomini che non hanno mai ucciso, eppure sono mille volte più cattivi di chi ha assassinato sei persone”. Dostoevskij
aleksej
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