martedì 21 febbraio 2012

Martedì grasso

Vorrei fare anzitutto un esempio. Se, da cristiani, foste informati che alla tal manifestazione il volto di cristo è stato usato come divertimento, come maschera per il carnevale, come gioco per passare le giornate cosa fareste? Ecco, il problema qui si fa enorme, esempi di questo tipo ce ne sono tanti, molti hanno “profanato” il volto di cristo, ma il popolo cristiano cosa ha fatto? I moralisti si sono detti indignati, i sinceri si sono detti addolorati, i menefreghisti se ne sono fregati; si sa il sentimento cristiano non è mai stato forte negli individui, oppure, se lo è stato si è trasformato in integralismo moralista. Ora cambiamo religione, vi rifaccio la stessa domanda ma mettendo l’Islam al posto del cristianesimo, quale sarà il risultato? Manifestazioni di piazza a non finire, dichiarazioni al vetriolo lanciate su giornali, muri, televisioni e radio, quello che, insomma, tutti, chiamano terrorismo islamico. Io odio pensare che il mondo islamico sia terrorista, per me è insensato crederlo; penso invece che la verità stia nel senso religioso: quello cristiano manca, quello islamico è tanto, così tanto da diventare, a volte e non sempre, integralismo.
Dopo la lunga dissertazione religiosa posso dunque arrivare al punto: la Macedonia rischia che le proteste che da alcune settimane la invadano cadano troppo pericolosamente nel sangue. Proteste per cosa? Per il carnevale di Vevcani, esistente già dal 1400, dove hanno sfilato alcune maschere offensive per la comunità albanese musulmana lì abitante. Da lì ovviamente la notizia si è sparsa in tutta la nazione con relative proteste.
Preciso subito che io non sono qui a dire che i musulmani sono sempre presi di mira e quindi vanno difesi, chi ha le sue colpe se le deve prendere e il fatto che, ad esempio, la comunità albanese non voglia che i propri figli imparino il macedone mi sembra insensato, tanto quanto la scelta del sindaco della cittadina in questione che non ha voluto chiedere scusa.
Ciò che va valutato è che, ancora una volta, si fa di tutta l’erba un fascio: ci si obbliga a credere che qualunque cosa sbagliata l’altro faccia sia per questioni di diversità e, in questo caso, essendo la diversità la religione su quello si gioca.
Il primo vero razzismo non è tanto dire “tu hai la pelle scura e io ce l’ho chiara” ma “tu sei diverso da me e per questo io ti sono superiore”.
aleksej

Nessun commento:

Posta un commento