Il Comune Israeliano di Gerusalemme ha approvato ieri il progetto di costruzione di ulteriori 120 unità abitative a Ramot, insediamento ebraico di Gerusalemme Est (la Gerusalemme araba per intenderci). Il progetto ha l’intento sottaciuto si creare una vera e propria linea di confine, formata da case israeliane, tutto intorno alla parte orientale di Gerusalemme così da bloccare gli arabi. Era infatti del marzo 2010 la concessione edilizia per costruire insediamenti nei pressi del villaggio di Beit Hanina e ora queste nuove case vanno proprio in quella direzione. È chiaro che Israele non può approvare la costruzione in blocca della barriera di edifici, ma sta dimostrando qual è il suo vero intento allungando la fila di case un po’ di qua e un po’ di là. Questo lo dimostra anche l’intenzione di ampliare l’insediamento di Pisgat Ze'ev, a nord di Gerusalemme e nelle vicinanze di Beit Hanina, fonti palestinese (forse un po’ esagerate) hanno calcolato che entro il 2020 nella fascia da me appena descritta si conteranno 23mila unità abitative. Lo ripeto forse la Palestina un po’ esagera ma sul fatto che Israele stia circondando i palestinese non più solo con il muro ma anche con gli insediamenti è fatto ormai risaputo e evidente. Oltre a questo un altro progetto edilizio è stato presentato, quello per la costruzione di 19 (diciannove, scrivo anche in lettere per evitare fraintendimenti) sinagoghe nell’insediamento di Har Homa, un villaggetto a sud di Gerusalemme, molto vicino a Betlemme posizionato sul Jabal Abu Ghoneim per controllare meglio. Per chi non lo sapesse Jabal in arabo vuol dire “monte”.
Per finire i bulldozer hanno fatto irruzione nel villaggio palestinese di Dayr al-Hatab, vicino alla città fantasma e (letteralmente, nella foto che metto potete vedere cosa intendo) ingabbiata di Nablus, e hanno distrutto le costruzioni (case) vicine alla scuola del villaggio per poter iniziare i lavori di costruzione di un nuovo insediamento.
Guardate che questo deve essere considerato come un bollettino di guerra, non ho parlato di morti e non ho parlato di scontri, ma la guerra si fa prima di tutto distruggendo e saccheggiando ciò che è basilare per la sopravvivenza del nemico.
michael
Nessun commento:
Posta un commento