Diciamo che quando è periodo di elezioni tutti i paesi cambiano volto. Diciamo anche che quando è periodo di elezioni, non è bello a dirsi ma facile a farsi, tutti iniziano a fare sotterfugi e promesse per ottenere voti. Diciamo anche che quando è periodo di elezioni l’unico target da ottenere è vincere. La premessa è sì ripetitiva ma d’obbligo per presentare due strani casi che sono avvenuti in Russia. Il territorio sterminato fa nascere miriade di comuni, province e regioni e così è dato a tutti, ma proprio a tutti, la possibilità di sognare un posto in politica, e si sa che là o ti sei fatto ricco quando è crollata l’URSS o ti fai ricco oggi facendo il politico, per il resto crepi di fame.
Questo sogno di diventare famosi tramite le politica ha conquistato anche la Chiesa ed infatti pochi giorni fa Il Concilio dei Vescovi della Chiesa Autocefala russa, riporto il nome intero perché amo questa altisonanza che si danno, ha autorizzato i sacerdoti a partecipare alle elezioni. Il singolo sacerdote non potrà mai prendere la tessera del partito, ma, in casi straordinari e urgenti, quando cioè le forze anticlericali e antiortodosse saranno in maggioranza e cercheranno di distruggere la Chiesa, i preti potranno scendere in campo. Ora il problema è quando è da considerarsi caso straordinario e urgente? Perché le possibilità sono due o non scenderà mai in campo nessun prete perché il caso straordinario ai si verificherà, o scenderanno in campo sempre i preti perché l’urgenza (secondo varie sfaccettature) c’è sempre. Insomma la Chiesa Ortodossa vuole tornare al Medioevo o vuole solo proteggere la sua struttura?
Il secondo caso si lega a un punto centrale per il periodo elettorale: il fattore stupore. Ecco che allora il partito Russia Giusta, capitanato dal presidente del Senato, ha candidato per l’area autonoma Khanty-Mansisk, in siberia, il signor Dmitri Stalin. STALIN avete capito bene, un omonimo dell’arcinoto Stalin quello dei Gulag per intenderci rapidamente. Proteste a non finire, una richiesta di revoca della candidatura, ma soprattutto una richiesta di dimissioni di tutti i dirigenti di Russia Giusta per presunti brogli elettorali.
Si sa che Stalin (il vecchio) è ancora molto amato in terra Russa e la scelta di quel candidato non viene certo a caso o solo per creare un po’ di scompiglio… allora la domanda è: è la Chiesa cha ha paura si ritorni al più intransigente comunismo o è la politica che ha paura che la Chiesa entri in parlamento? E poi c’è ancora un’altra domanda: il denaro che essere politico comporta interessa più al comunismo, quello che va al potere per chi potere non ha, o alla Chiesa, quella che per vocazione dovrebbe essere povera?
aleksej
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