Si sa o per conoscenze personali o per sentito dire che la libertà di stampa in Russia non esiste, sarebbe meglio dire quasi non esiste perchè piccole realtà continuano a lavorare per contrastare il governo, ma sembrano ormai essere diventate solo pedine in mano a Putin e Medvedev usate solo per dare maggior forza al partito al potere. L’unico vero mezzo ancora libero è internet e via web si scoprono le verità più nascoste oltre a poter organizzare le manifestazioni più improbabili. Una di queste è quella organizzata ieri nelle vicinanze del Cremino: uno striscione di 12 metri è stato issato su di un ponte con la scritta “È tempo di cambiare” e sotto di questa due foto una ritraente Khodorkhovski e l’altra con Putin dietro le sbarre. La manifestazione è stata organizzata dal movimento nato via internet da Roman Dobrokhotov famoso in Russia per le manifestazione lampo in varie parti di Mosca tutte organizzate per chiedere le dimissioni di Putin o condannare l’operato del governo, per questo motivo Dobrokhotov è stato più volte arrestato.
Una manifestazione organizzata nei minimi dettagli e che non ha lasciato aperti fraintendimenti, è ovvio che tutta la Russia non la può pensare in questo modo, ma almeno la voce del dissenso è tornata a farsi sentire e ha parlato anche per le persone alle quali è stata tolta la libertà per i medesimi motivi. “Guerra” aperta a Putin che, però, non commenta continua per la sua strada, da vero dittatore moderno lascia correre, così da far credere che la libertà di manifestazione e di parola in Russia esiste ancora salvo poi, quando si stanca e fa arrestare chi disturba troppo, decidere lui le sentenze da far pesare sugli imputati. Questo è successo con Khodorkhovski che cercava di diventare una nuova potenza del petrolio, questo è successo con la Politkovskaja che cercava di raccontare la verità della Cecenia, questo succederà ancora fino a quando lui rimarrà al potere.
aleksej
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