Si svegliò al mattino, come tutte le mattine si preparava con dedizione indossando con cura i suoi vestiti che manifestavano la sua fede ebraica, fece colazione e, dato un bacio alla mamma e uno al papà uscì di casa. Era una giornata tranquilla e felice in cui andare a scuola era la normalità. Finite le lezioni doveva rientrare a casa, ma ecco un uomo lo rapì, lo uccise e lo divise con minuzia in vari pezzi. Le ricerche del bimbo scomparso non durarono molto l’orrenda scoperta arrivò poco dopo. Questa non è una favola dell’orrore ma è la macabra storia accaduta in USA. Io credo che in questo omicidio non ci sia nulla di religioso, per ridurre così un bambino non si può essere antisemiti, si è solo gravemente malati al cervello, non solo si uccide un bambino ma si ha anche il gusto depravato di smembrarlo. “Uso” la triste storia per parlare oggi della sofferenza dei minori: costretti a elemosinare, costretti a lavorare forzatamente, costretti a fare la guerra, costretti a prostituirsi, costretti a essere uccisi, costretti a non fare la vita giocosa di ogni singolo bambino.
I bambini muoiono per le strade, i bambini muoiono nelle carceri, i bambini muoiono nelle fabbriche. È un triste destino del quale si è soliti incolpare i genitori.
Io non posso credere a questo, l’amore per i figli è incondizionato, stratosferico e servizievole, anche la peggiore (per condizione sociale) madre ama il proprio figlio anche se è costretta, ad esempio, a mandarlo a chiedere l’elemosina.
Il problema è proprio nella condizione sociale, il problema è che non si aiutano le persone a crearsi una vita sana e migliore.
Un ricordo a Leiby morto per la follia umana, un ricordo a Ahmad morto per le carceri umane, un ricordo per Pedro morto nelle strade costruite dagli umani.
michael
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