giovedì 7 luglio 2011

これまで核!

Non solo il disastro dopo il catastrofico terremoto e l’immane tsunami, ma anche il dramma del nucleare. Hanno un bel da dire in Giappone che la situazione è sotto controllo, le esplosioni di Fukushima e i versamenti in mare di acqua contaminata ci sono stati e, anche se magari qui da noi non hanno portato problema imminente, il disastro ambientale ormai c’è stato.
Ieri il ministro dell’economia Kaieda ha annunciato alla popolazione tutta che saranno svolti dei test (Stress Test) a tutte le centrali distribuite sul territorio nazionale (54, anche se non tutte sono in funzionamento) per valutare il loro livello di sicurezza. Dato che terremoti e tsunami non si possono prevedere, e anche se si potesse il problema distruttivo rimane, e dato che la zona giapponese è sicuramente soggetta a forti sismi il Governo ha pensato di mettere sotto controllo le bombe a orologeria che ha sul suo terreno per evitare (si spera) una nuova Fukushima.
La notizia, direte voi, è positiva e in effetti che il Governo si impegni a controllare le centrali è cosa buona, certo, forse, doveva pensarci prima che venissero costruite lungo la costa e soprattutto doveva pensarci prima che tutte le compagnie assicurative mettessero come motivo valido per il pagamento danni anche le catastrofi naturali; parare il culo a chi produce e uccidere chi consuma.
In realtà la notizia dei test arriva dopo che le centrali di Ohi e Tomari riprendono i lavori a pieno ritmo, loro, a detta del governo, hanno già eseguito i test e sono sicure. Prendete una cartina del Giappone, secondo voi dove sono le centrali? Ovviamente sulla costa. Non credete che più che sicure le due centrali sono utili (solo perché rimaste in piedi) per produrre quell’energia elettrica di cui il Giappone è assetato?
C’è un’altra notizia, la imparo da internet ma il mondo credo non ne sia del tutto al corrente. Nel giorno in cui Kaieda annuncia gli Stress Test sulle centrali un impianto di smaltimento di scorie nucleare stava andando a fuoco, un enorme incendio per la precisione. Il rogo è stato fermato ma si parla, il Governo non conferma (ma nemmeno smentisce), di fughe radioattive.
Mai come oggi sono fiero di aver votato SÌ al referendum, mai come oggi sono preoccupato per il Giappone in particolare e per il nostro Mondo in generale. Saranno le origini contadine che mi fanno scoprire oggi ambientalista ma la questione è seria. O salviamo “questo atomo opaco del male”, come diceva qualcuno, oppure andremo solo alla deriva, sottomessi a quei pochi che inquinando si sono arricchiti.
octavio

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