La polizia ebbe l’ordine di caricare alle 16.45 del 7 luglio. I carabinieri bloccarono la piazza dall’altro lato. I cori di protesta divennero presto urla, sangue… fuga verso il porticato. Nella calca la folla si schiacciava, si muoveva e si accatastava davanti all’ordine da eseguire. Rispondevano con pietre, sedie dei bar, tutto quello che capitava. La resistenza era decisa; la polizia decise di sparare. I ragazzi, giovanissimi, restarono sul selciato.
Anni dopo la stessa piazza risulta bella, nuova, pulita e ordinata. La polizia svolge su quella piazza le sue feste i ragazzi passano davanti al cartello “piazza martiri del 7 luglio”.
Qualcuno ogni tanto manifesta ancora sul quel selciato.
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