La stampa intera riporta il monito che arriva dal nuovo Egitto “rivoluzionato” e detta per bocca del nuovo “santone” mediorientale Erdogan: “Riconoscere lo Stato Palestinese è un dovere”. E io sono d’accordo, certo è che di maggiore interesse un’altra dichiarazione successiva a queste parole: “La loro causa (del popolo palestinese) è una questione di dignità umana”. È questa le verità, bisogna riconoscere la Palestina per ridare dignità a un popolo da troppo tempo sofferente e violentato.
Israele si trova ormai, a pochi giorni dall’incontro dell’ONU, sulla cima di un dirupo, da un lato la primavera araba che non lascia di certo tranquillo il Governo Israeliano, dall’altro la distruzione dei rapporti fra Israele e Turchia.
È di pochi giorni la dichiarazione preoccupante di volontà di forzare il blocco navale a Gaza da parte dell’esercito navale turco per permettere l’arrivo di aiuti umanitari, i turchi dicono che è un’azione per difender la libertà di navigazione; Israele dichiara, forte anche delle dichiarazioni ONU, che l’azione sarà illegittima. Sarà quel che sarà, la preoccupazione va a una nuova guerra in mare, e non sarebbe di certo piccola dati i rancori che da troppo tempo vengono sottaciuti e fomentati.
Infine le proteste interne. Ciò che stavolta è importante sottolineare è che per la prima volta, da quando Israele è nato, le proteste sono per il sociale e non per la sicurezza.
Il governo dunque si trova di fronte a un problema: politica di sicurezza o politica sociale? Certo è che per la politica sociale bisognerebbe abbandonare la politica sionista, sarà possibile? Forse sì, certo è che bisogna cambiare, ribaltare, il governo.
michael
Vorrei dire che anch'io sono d'accordo che il popolo Palestinese abbia diritto ad avere il proprio Stato,forse mi sbaglio,ma gli arabi hanno dalla loro pochi alleati mentre Israele, con la sua politica machiavellica è stata capace di portarsi dalla sua i più forti alleati, quindi la vedo dura per i Palestinesi o no?
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