Mentre continuano le operazioni di distruzione del territorio palestinese, arrivano nuove gare di appalto pensate dal Governo Israeliano e emanate dai comuni interessati.
Con la parola “distruzione” intendo tutto ciò che può essere distrutto, dai campi coltivati agli animali, dai mezzi agricoli e non alle case; con le parole “Comuni interessati” intendo invece: Gerusalemme Est, Har Homa (sud di Gerusalemme) e Pisgat Zeev (nord di Gerusalemme): la famosa cintura di costruzioni edili che dovrebbe eliminare la possibilità di accesso alla città santa da parte dei musulmani.
In poche parole che la Palestina presenti domanda di “accreditamento” all’ONU, che la Palestina sia riconosciuta dall’UNESCO, che sia stato istituito un Quartetto per cercare di arrivare a una risoluzione del dramma mediorientale, a Israele non interessa, continua per la sua strada e nessuno lo fermerà.
Notizia, però, ancora più schifosa è quella che arriva dalla Cisgiordania tutta: militari israeliani da alcuni giorni stanno compiendo svariati raid in tutte le città dei territori occupati per consegnare, brevi manu, avvisi di convocazione ad alcuni palestinesi. E fin qui “tutto normale”. Peccato che questi soggetti, convocati dalle forze israeliane, siano tutti ex detenuti liberato per lo scambio di Shalit.
Ovviamente non è chiaro per cosa sia questa convocazione, il fatto che proprio loro vengano richiamati è però “strano”, per non dire “studiato”.
Questa è la democrazia di Israele, questa è la sua potenza. Cambiare le carte in tavola è il mestiere di tutti i Premier israeliani, e va bene, che nemmeno venga storto il naso dal resto del mondo, invece, non va bene.
michael
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