Mentre la nave veleggiava annaspante tra le onde furiose, la montagna guardava dall'alto lo spettacolo umano di quei marinai intenti a salvare pelle e carico. Si affannavano gli uomini tra le cime e il timone senza poter uscire da quella spirale di forze che la tempesta infliggeva loro. "il carico!""il carico!""salvate il carico!" tuonava il comandante sferzando i suoi marinai come un nuovo vento della tremenda tempesta. I padroni della nave intanto contavano spese e guadagni tranquillamente seduti dietro a scrivanie in lussuosi palazzi. Nessuno di essi aveva prole, loro unica dedizione era la valuta che strabordava dai forzieri mentre il popolo attonito cercava rifugio dalla tempesta. Le voci per le calli ed i campi fecero affacciare l'ossuto Doge che fingendo di non capire il problema ordinò alle guardie di riportare il silenzio nella cupa Venezia. Lontano intanto la nave girava su se stessa e sorda la montagna seguiva il suo rollare, i marinai finalmente ignorarono il capitano; la nave svuotata del suo oro potè approdare in un porto sconosciuto.
Corvotempesta
Nessun commento:
Posta un commento