Che l'intento del Governo d'Israele e di gran parte del suo popolo sia quello di eliminare la presenza palestinese dalle loro terre per finalmente fondare l'unico Stato di Eretz Israel ce lo siamo detti tante volte e non è nulla di nuovo. Lo sanno tutti. Ecco perchè ho deciso, ogni tanto, di raccontarvi quali azioni Israele sta mettendo o ha messo in piedi per perseguire il suo scopo.
È evidente a tutti che il vero e grande e autentico pomo della discordia è Gerusalemme, la città santa che più santa non si può, da dividere con Islam e Cristianesimo: idea assurda per un Governo e un popolo così invasati da Dio da non vedere oltre il proprio naso.
Su Gerusalemme si combatte una guerra giornaliera fatta di piccole conquiste giornaliere che dall'una o dall'altra parte risicano un po' di territorio. Certo è che Israele quando decide di giocare duro ha tutti i mezzi, i permessi e gli appoggi per farlo e, così, decide di bloccare le aree di culto musulmane piuttosto che distruggere vie d'accesso o chiudere gli accessi alla città tutta, città che, ricordiamolo, è sotto diritto internazionale e non sionista. L'ultima trovata è quella di costruire (si sa che gli israeliani in questo vanno forte) in Gerusalemme un cimitero e di rafforzare le linee ferroviarie su tutto il territorio.
Detto così sembrerebbe quasi normale amministrazione ma, volendo approfondire, devo anche aggiungere che il Cimitero sarà di 6 (sei, scrivo anche in lettera per evitare contraffazioni) piani e le ferrovie saranno create solo per collegare le attuali e future colonie con la città santa.
Dire “deturpazione del paesaggio” è, dunque fare un complimento.
Ma se questo per voi è già esagerare state bene a sentire che cosa ho da raccontarvi ora. Deserto del Negev, zona arida e impervia dove quando piove, se piove, l'acqua cade così violentemente da allagare l'area, non aiutando, dunque, le coltivazioni. Nell'ottica di eliminare per ricostruire di cui discutevamo sopra Israele ha deciso di deviare artificialmente tutte quelle acque verso Gaza, ha deciso di inondare la “terra dei terroristi”. E nessuno tenta di fermarli.
michael
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