Lo so, io sono inguaribile. Non riesco a non criticare il modo di pensare, il modo di legiferare, il modo di agire, il modo di uccidere israeliano. Penso anche, ma questa è tutta presunzione mia, di averne motivi infiniti per poter criticare tutto ciò che ho appena elencato.
Altra cosa è se parlo di ebraismo o di ebrei, il rispetto per loro è uguale a quello che ho per ogni etnia e per ogni realtà. Un conto è l'uomo, un conto è la violenza che l'uomo può produrre.
Proprio per questo motivo oggi non parlerò di Palestina, parlerò di ebrei; ebrei ammazzati.
La notizia è sulla bocca di tutti, non credo sia nemmeno da ripetere, la strage (perchè le stragi si contano sul sangue che scorre non sul numero delle vittime) avvenuta a Tolosa definita, con ragione, agghiacciante dal Governo di Israele e definita folle e orrenda da tutto il mondo me compreso, non può passare inosservata, non può passare ingiudicata.
Si parla di estremismo neonazista, si crede che ex parà siano dietro alla strage ebraica e a una scia di sangue che da alcune settimane scorre per le vie francesi. Non voglio parlare oggi degli indetikit degli assassini, non voglio studiarne le psicologie. Come più volte ho detto, davanti al dolore, quello vero, davanti a bambini di 10, 6, 3 anni ammazzati a colpi di pistola, davanti ad adulti uccisi nello stesso modo, il silenzio è ciò che risulta necessario; un silenzio per capire, un silenzio per pensare.
Ciò che va sottolineato oggi è che l'Europa non è nuova al nazismo, l'Europa non è nemmeno nuova al neonazismo. La politica odierna punta tutto sull'ultranazionalismo e riscuote anche un notevole successo. L'interesse personale è il solo nuovo comandamento, lo sfruttamento è la nuova economia, il razzismo la nuova ideologia.
michael
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