martedì 18 gennaio 2011

Blood cocoa

Il problema è sempre quello: la stupidità del potere. Vorrei precisare ancora meglio perché il potere di per sé non può essere stupido, non credo nemmeno che l’anarchia possa risolvere il problema, il potere dovrebbe essere a servizio del popolo e, nella storia, esempi di questo tipo se ne sono avuti, in tutto il mondo, politici che non si sono venduti al miglior offerente ma hanno lavorato per la giustizia. Non è quindi un sogno, è una reale possibilità che nel mondo ci potrebbe e dovrebbe essere. Fino a che la politica sarà smercio di soldi e vendita di appalti o commerci è chiaro che il potere sarà stupido. Questo avviene un po’ ovunque ma diviene palese più che mai in Costa d’Avorio. Gbagbo continua a non arrendersi, continua a dire che il suo culo è incollato alla poltrona quindi da lì non si muove, non ascolta neanche le proposte di Ouattara, colui che dovrebbe andare al potere, prima fra tutte quella di formare un governo di unità nazionale con collaboratori di Gbagbo all’interno; proposta che salva la capra e i cavoli, d’accordo, ma che almeno, forse, fermerebbe le violenze sul territorio. Oltre 200 sono ormai i morti, i feriti e i senzatetto ormai non si contano più, sono stati attaccati anche i caschi blu. Detto in parole povere la situazione ormai è allo sfascio e allo sfacelo, non si salva più nulla e nessuno. Alcuni parlano già di crisi umanitaria e per farvi capire bene che cosa significa questa parola vi dirò che oltre ai morti, ai dispersi (che sarebbe meglio chiamare scomparsi), ai feriti, è stato stimato che 600 ivoriani ogni giorno cercano di scappare in Liberia, 25000 sono già i profughi là rifugiatisi e i campi per accoglierli stanno già costruendosi. Guardate che non sto descrivendo l’inferno, sto descrivendo ciò che sta succedendo anche adesso mentre io scrivo o mentre voi leggete.
L’Unione Europea ha sanzionato la Costa d’Avorio imponendo che nessuna nave con bandiera europa possa più operare con i porti ivoriani di Abidjan e San Pedro, a meno che non ci siano stati accordi precedenti a tali sanzioni, andando così a nuocere le esportazioni di cacao (la Costa d’Avorio è il primo fornitore mondiale). Cioè l’UE cerca di fare la sua parte ma la fa molto male, alcuni motivi lo dimostrano: 1. da quando la situazione politica è precipitata chi ha fatto nuovi contratti con la Costa d’Avorio? Nessuno, chi li aveva prima può continuare il commercio di cacao quindi la sanzione europea non sanziona proprio un fico secco 2. le violenze distruggono le persone e le città ma non hanno mai colpito le zone agricole dove avviene la produzione di cacao, il commercio non ha subito mai una fase di stallo e anche nei momenti più bui della politica ivoriana ha continuato a essere commerciato 3. in caso anche questa sanzione avesse successo, sono già spianate le vie che passano per il Ghana, quelle stesse vie utilizzate durante la guerra civile.
Gbagbo ha le sue ragioni per non voler mollare quella sedia: le ragioni del denaro, bisognerà coniare un nuovo termine dopo i blood diamond arriva anche il blood cocoa.
octavio

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