Renato Brunetta, il nostro amato ministro, dopo avere dato la colpa della crisi economica ai lavoratori, provvedendo con punizioni per chi lavora poco, non demorde: vuole convincerci della sua stupidità.Come spiegarealtrimenti il fatto che, dopo aver ammesso in un intervista a Rtl di "Essere arrivato a 30 anni che non ero capace di rifarmi il letto", ora voglia far passare una legge che obblighi i diciottenni a uscire di casa? Non è uno scherzo: Brunetta crede veramente che, obbligandoci a uscire di casa a questa età, noi troveremo, come d'incanto, soldi e altri mezzi necessari per trasferirci. E se uno vuole restare a casa dei suoi genitori? E' forse un motivo di vergogna? "Sì", risponderebbe, senza dubbio. Forse questa legge inutile ha come motivo il fatto che l'Italia, in una recente statistica, figura come la nazione europea con la più alta percentuale di "bamboccioni", cioè di giovani fra i 20 e i 30 anni che vivono a casa dei genitori. Ma di questo a noi, cosa deve importarcene? Non è forse più importante, in questo momento, preoccuparsi di situazioni come quella di Rosarno o quella dei lavoratori della Agile s.r.l. licenziati in blocco fra l'indifferenza generale? Ora la causa del popolo è niente, in confronto a quella dell'immagine pubblica.
zecca
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