Ieri il Papa ha incontrato, nella giornata del Rifugiato e del Migrante, la Comunità ebraica di Roma. Gesto sicuramente importante e necessario per dare almeno un’apparenza formale di dialogo interreligioso. Ieri sono state usate due parole che mi hanno fatto sorridere: amore e pace. Voglio riproporvi alcuni stralci del Accordo fondamentale tra la Santa Sede e lo Stato di Israele del 30/12/1993, venne stipulato in particolar modo per i beni cattolici in terra santa e le questioni economiche annesse ma alcuni passaggi sono di carattere generale:
Articolo 1.
Articolo 1.
1. Lo Stato d'Israele, richiamandosi alla propria Dichiarazione d'indipendenza, afferma il proprio impegno continuo a sostenere e osservare il diritto umano alla libertà di religione e di coscienza come è definito nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e negli altri atti internazionali cui aderisce.
2. La Santa Sede, richiamandosi alla dichiarazione sulla libertà religiosa del concilio ecumenico Vaticano II Dignitatis humanae, afferma l'impegno della chiesa cattolica a sostenere il diritto umano alla libertà di religione e di coscienza, com'è definito nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e negli altri atti internazionali da essa sottoscritti. La Santa Sede desidera inoltre affermare il rispetto della chiesa cattolica per le altre religioni e i loro seguaci, secondo quanto solennemente stabilito dal concilio ecumenico Vaticano II nella dichiarazione sulle relazioni della chiesa con le religioni non cristiane Nostra aetate.
Articolo 11.
Articolo 11.
1. La Santa Sede e lo Stato d'Israele dichiarano il rispettivo impegno per la promozione della risoluzione pacifica dei conflitti tra gli stati e le nazioni, escludendo la violenza ed il terrore dalla vita internazionale.
Non trovate che siano le stesse parole dette ieri? Dal ’93 ad oggi forse è solo cambiato un rapporto tra Chiesa e Israele, quello economico. Ma chi avrebbe il coraggio di dire che Israele sostiene un impegno per i diritti dell’uomo e una risoluzione pacifica dei conflitti?
Non trovate che siano le stesse parole dette ieri? Dal ’93 ad oggi forse è solo cambiato un rapporto tra Chiesa e Israele, quello economico. Ma chi avrebbe il coraggio di dire che Israele sostiene un impegno per i diritti dell’uomo e una risoluzione pacifica dei conflitti?
momò
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