Risoluzione dell’ONU 1860, emanata agli inizi del 2009 e mai, ripeto MAI, rispettata e che ora torna di moda data la richiesta da parte della Lega Araba, dopo che Hamas è giunta a una tregua con Israele, di una no fly zone su Gaza sull’esempio della Libia. Una richiesta che è stata portata avanti dai rappresentanti presso la Nazioni Unite e che, sembra, abbia iniziato (almeno nella testa di qualcheduno) a prendere vigore.
È chiaro ed evidente ai più che una no fly zone sarebbe l’ideale per Gaza, sarebbe in parte la sua salvezza, sarebbe ciò che tutti aspettano anche perché i raid aerei che Israele ha organizzato per rispondere al lancio di Qassam (che non hanno fatto feriti) ha portato alla morte di 19 persone e a decine e decine di feriti, è stato stimato che sia la carneficina più alta dopo la strage di Piombo Fuso. É vero che 19 non sono 1400 ma ricordo a tutti che non si calcola l’accumulo di morti ma il fatto che ci siano stati dei morti e soprattutto che Netanyahu ha già preannunciato un attacco in grande stile se non smetteranno i lanci di razzi.
Rimane il fatto che questa idea della no fly zone piace ad alcuni e quindi Israele inizia già ad alzare la cresta e a puntare i piedi, lo fa con le parole di Lieberman: “Hamas non ha il diritto di avanzare richieste per poter raggiungere una tregua. Un eventuale ritardo di Netanyahu e del suo partito nel perseguire un approccio più duro contro i militanti di Gaza non causerà una crisi di governo”. E invece ciò che molto del mondo israeliano vede è il tentativo di Lieberman di stringere in un cerchio stretto Bibi e il suo partito per obbligarlo ad accettare posizione sempre più di estrema destra. Tanto che il Ministro ha continuato il suo discorso dicendo: “Possiamo influenzare il governo di più noi, che ci siamo dentro, che l’opposizione”. Ritornando poi sul “problema” Hamas ha voluto spiegare come secondo lui bisognerebbe agire contro i militanti riecheggiando la figura di Eichmann e il trattamento che gli hanno riservato gli israeliani.
Per chi non lo sapesse stiamo parlando di un ex generale delle SS che fu processato, primo nella storia, in Israele, fu ovviamente condannato e mandato a morte: venne impiccato, il corpo cremato, sparse le ceneri per il mar Mediterraneo e poi ripulito il contenitore dei resti dal corpo perché non si riportassero ceneri in territorio israeliano.
Questo è il trattamento che Israele spera di attuare anche contro i palestinesi e a dirlo è un Ministro.
michael
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