lunedì 4 aprile 2011

Vittorie politiche particolari

È stato per la prima volta eletto nel 1991 quando, cioè, il Kazakistan divenne indipendente dalla Grande Madre Russia. In realtà non successe proprio così: nell’1989 il referente ultimo per l’URSS era Kunaev il quale si trovò in lite con Nursultan Nazarbayev, il presidente attuale, e andò a chiedere le dimissioni dello stesso dalle cariche minori che ricopriva. Michail Gorbačëv ignorò le problematiche dei litiganti e sostituì entrambi con Kolbin, un russo. Le proteste infiammarono lo Stato e così Nazarbayev prese il potere. Quindi sì, è stato eletto, ma solo perché rappresentava l’unica svolta rispetto allo strapotere sovietico. È stato poi rieletto nel 1999 con il 90% dei voti e nel 2005 con il 91,15%, risultati stratosferici, sembra che il suo popolo lo ami alla follia, così tanto che ieri Nazarbayev si è nuovamente presentato alle folle come vittorioso alle ultime elezioni con un consenso pari al 95,5%. Insomma ogni volta che c’è una tornata elettorale lui aumenta il consenso e infatti ha commentato: "I risultati hanno stabilito che il popolo kazako approva il lavoro che ho svolto negli ultimi 20 anni". Anche mettessimo da parte il fatto che l’OCSE ha dichiarato che le ultime due elezioni non hanno rispettato le regole di base per rendere democratico e vero il risultato, ora vi voglio spiegare il perché Nazarbayev continua a vincere e va bene a tutti i grandi della terra che lui stia lì al suo posto.
Il paese vive sul settore energetico e in particolare: un legame forte è stabilito con Mosca nel rafforzamento dell’oleodotto Caspian Pipeline Consortium oltre che nella presenza dello stato in tutte le organizzazioni regionali che fanno capo a Mosca; un legame forte è stato costruito nel tempo con gli USA sia nell’ambito della sicurezza internazionale (in parole povere Nazarbayev ha spesso incontrato Bush e lo ha appoggiato sempre in tutto) sia in ambito energico dato che il Kazakistan fornisce l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan; un legame forte è stato stabilito con l’Europa dato che lo Stato kazako dovrebbe diventare fornitore del gasdotto Baku-Tbilisi-Erzurum che porterebbe gas in Europa senza passare per il territorio russo, oltretutto l’Eni (quindi l’Italia) è capofila per lo sviluppo del giacimento petrolifero di Kashagan.
Il presidente ha quindi accordi e affari con tutti, è pieno di energia tra petrolio e gas e quindi fa piaceri a tutti, a destra e a manca. Gli unici che non possono nemmeno dire “A” sono gli abitanti, i cittadini, che ormai iniziano a capire che la crisi economico renderà loro sempre più poveri, non che di partenza fossero molto ricchi, e sempre più ricco solo il presidente e i suoi eletti, quelli che lo aiutano a truccare le elezioni.
aleksej

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