Raccontare della situazione serba mi sembra qualcosa di ridondante e eccessivo. Tutti sanno della guerra, dei morti, del genocidio contro i kosovari, è inutile che mi dilunghi io. Basta solo sottolineare il fatto che dopo la crisi economica la situazione è molto peggiorata e ora lo stipendio medio mensile è pari a circa 400€; ecco perché le proteste a non finire che sono iniziate già negli ultimi mesi dell’anno scorso. Nel periodo in cui si volgevano le prime manifestazioni l’Unione Europea sbloccava la richiesta di ingresso fatta dalla Serbia e incominciava l’iter di valutazione, questo fatto portò grande positività nei confronti del Premier Tadic (filoeuropeista) che promise nuove elezioni appena la Serbia sarebbe entrata in Europa.
Soffermiamoci un attimo sul significato dell’entrata in Europa delle Serbia. In primo luogo far parte dell’UE significherebbe aiuto nella cattura e nel processo dei criminali di guerra che hanno perpetrato il genocidio kosovaro (e non sarebbe poco) e inizio del riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo. In secondo luogo, e qui troviamo, credo, i veri motivi del perché questa entrata in Europa sarebbe valida, la Serbia dentro all’UE sarebbe il territorio di confine migliore per avvicinarsi sempre di più al dominio russo (soprattutto ora che le scaramucce iniziano a fuoriuscire dati i due galli nel pollaio, Putin e Medvedev, che vogliono entrambi presentarsi alle prossime elezioni).
Fino a qui mi sono limitato a descrivere i soliti intrighi di potere, che, però, hanno ricevuto una solenne e totale smascherata da parte del leader dell’opposizione Nikolic, il quale accusa di corruzione Tadic e, per il bene del popolo che è in una situazione angosciante, chiede nuove elezioni anticipate. L’accusa di corruzione non la commento, sarà certamente fondata, ma non credo che Tadic sia l’unico corrotto e Nikolic è ora a capo di un partito solo perché il vero leader è sotto il Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia e quindi non fa una grande figura nemmeno lui. quello che commento è che Nikolic ha iniziato, da quattro giorni, uno sciopero della fame che non smetterà sino alla definitiva decisione di nuove elezioni; ora è ricoverato per problemi renali. È stato accusato pure, da parte della chiesa ortodossa, di suicidio volontario.
La situazione quindi è tragica, da una parte un leader che sta lanciando un appello violento di aiuto per ottenere nuove elezioni, dall’altro uno che non cede e non si muove dalla sua posizione politica filoeuropea. L’Europa continua il lavoro di ordinaria burocrazia per decidere “Serbia sì, Serbia no”. Nessuno guarda in faccia a nessuno, nessuno se ne frega di nessuno: definire tutto ciò alienazione sarebbe un eufemismo.
aleksej
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