“Ogni modello ha la sua lingua; quello della nuova politica, non avendo più alcunchè di corretto di cui tener conto, è diventato sciatto, volgare aggressivo; come una volta c’erano le scuole di retorica, così devono essere stati istituiti dei corsi aziendali per l’addestramento degli addetti ai dibattiti televisivi, perché in tutte le occasioni di scontro gli argomenti sono sempre gli stessi, tanto ripetuti da pretendere di essere persuasivi, e uguale è la tecnica di darsi sulla voce, di irridere l’avversario di impedirgli di parlare, e di accogliere le sue parole con smorfie di commiserazione e di disgusto, che con diligenza le telecamere riprendono in primo piano e mandano in onda. Nella foga polemica e nella autoesaltazione di sé richiesta dalla nuova politica leaderistica, i capipopolo mostrano i muscoli e forniscono informazioni delicate, altrimenti riservate, sull’integrità dei propri mezzi fisico; per non parlare del giuramento richiesto in un comizio a conclusione di una campagna elettorale al popolo acclamante, perfetto simbolo di un regime non più democratico in cui sovrano e popolo formano un unico corpo mistico".
Raniero La Valle
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