Quando era scoppiato il golpe il presidente che veniva destituito aveva dichiarato che ingerenze esterne tramavano nell’azione militare che creava un governo provvisorio. Ovviamente a questo attacco sono seguiti centinaia di morti, tra i sostenitori dell’ex presidente e quelli della nuova presidentessa, e poi l’inizio di un genocidio contro gli uzbeki. La politica del Kirghizistan è morta quando è scoppiato il golpe e Rosa Otunbajeva veniva messa al potere con la benedizione di Putin.
È risultato con il tempo evidente che il motivo del colpo di stato era togliere di mezzo un presidente che era troppo filoamericano e che aveva permesso l’edificazione di una base aerea statunitense che controllava il traffico aereo in Afghanistan. Il Presidente Otunbajeva aveva fatto subito sapere che la base non era messa in discussione il lavoro dell’esercito americano è sempre proseguito, infischiandosene dei morti che nella regione ogni giorno cadevano.
Dopo questa escalation di violenza il silenzio e il nulla, giuro che non sono riuscito a trovare nulla di nulla che potesse raccontare che cosa sia successo da quel golpe ad oggi, sarei felice qualcuno mi informasse in modo chiaro. L’unica notizia che ho trovato risale a qualche mese (io l’ho trovata solo oggi) fa quando il governo ha rinnovato l’accordo con la base aerea di Manas, la base statunitense di cui sopra.
Un accordo che prevede un aumento di oltre il 50% delle forniture e che risulta essere più trasparente di quello che esisteva prima con Bakiyev. Questo patto sarà valido fino a che la base aerea esisterà, il commento degli USA è preciso e dimostra che la guerra in Afghanistan di certo in breve tempo non finirà.
È strano vedere come i giochi e le appartenenze ideologiche cambiano a secondo degli interessi economici. Il Kirghizistan vive su questi carburanti, che sia stata la Russia a portare il golpe militare che ha creato il governo in carica al governo poco importa, l’importante è vendere il carburante, alla faccia di tutti gli sfollati, alla faccia di tutti i morti causati, soprattutto alla faccia di tutti coloro che devono sopportare il dolore di ciò che è avvento. Quello nessuno lo cancella, nemmeno i profitti dell’accordo con gli USA.
aleksej
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