Leggo con dolore le notizie che giungono dal Giappone, le immagini non lasciano certo dubbio sulla catastrofe che quel piccolo stato ha dovuto subire. A rendere ancora più dolorose e pesanti quella immagini la notizia che già mille persone sono morte e, comunque, il bilancio è destinato ad aumentare. Leggo poi del rischio nucleare e, a questo punto, il mondo tutto si dovrebbe interrogare sull’utilità di centrali nucleari sui propri territori. Davanti a questo dramma tutti si mobilitano e le forze internazionali, Cina e USA in prima fila, fanno sapere che ci sono e potranno aiutare in qualunque modo; il Giappone risponde ringraziando ma sottolineando anche che valuterà ogni tipo di finanziamento, data la situazione di indebitamento in cui si trova. La crisi ha duramente colpito un cavallo puro sangue dell’economia come il Giappone, anche se, ultimamente, si vedeva la ripresa. Davanti a tutto ciò rimane salda la certezza che, comunque, il Giappone si rialzerà, lo ha dimostrato tante volte nella storia per la forza del suo popolo, lo dimostra la possibilità economica in cui si trova (mettendo in conto anche i debiti). Certo, questo non elimina il dolore ma una speranza la dà.
Nel 2010 230mila persone moriva, 300mila rimanevano ferite, un milione di persone hanno dovuto dormire in tenda; successivamente 5mila morti per colera e 150mila contagiati. Tutto ciò è Haiti, lo stato che ora presenta una età media pari a 16 anni e un’aspettativa di vita che non supera i 55. 10 miliardi di dollari è la cifra che tutto il mondo ha voluto donare per la ricostruzione; il risultato? 800mila persona stanno ancora aspettando di avere una capanna in legno, ATTENZIONE non una casa, una capanna in legno. E tutti quei soldi che fina hanno fatto? Chiedetelo ai volontari e alle associazioni che là stanno lavorando (parlo della associazioni enormi, di quelle internazionali, di quelle che quando ci sono le catastrofi non mancano mai, non certo della piccole realtà che lavoro solo con lo scopo di aiutare), quei volontari che, fatto il turno lavorativo, si rinchiudono in stanze di lusso e riposano le stanche membra.
La forza della natura ha distrutto e continua a distruggere nazioni intere, mette in ginocchio tutti, è orribile pensare che l’uomo, anche di fronte a tutto ciò, sia capace solo di pensare al profitto.
octavio
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