Tutto tace. Quello che si voleva arrivasse è arrivato, quella famosa “calma dopo la tempesta”
Che fa dimenticare tutto e, pian piano, sparire la notizia dalle testate giornalistiche. La Tailandia passa da ieri alle fasi di rimessa in ordine della situazione, rendendo nuovamente agibile la zona commerciale che era stata occupata dalle Camice Rosse, oggi dovrebbe addirittura aprire la borsa. Mi sembra chiaro allora che l’esercito sparava sulla folla non tanto perché erano terroristi, come diceva il premier per giustificarsi, ma perché la borsa doveva ripartire. Sempre oggi dovrebbero riaprire gli uffici governativi e le scuole, il coprifuoco però rimane. Dal nulla è nata la protesta e dal nulla potrebbe ripartire, il coprifuoco dunque, anche se ridotto a 8 o 5 ore a seconda della zona, è necessario. L’aver sparato sulla folla ha avuto come primo successo quello di instillare la paura nella mente dei cittadini. Un ricordo che è difficile da dimenticare.
Mentre i soldi ricominciano a viaggiare e la borsa riprende il suo “saliscendi” quotidiano le strade vengono riordinate e lavate, lavate dal sangue che non smetterà più di scorrere perché è ormai entrato nella storia, quella storia che ricorderà questa rivolta come la rivolta di alcuni terroristi che giustamente sono stati uccisi. La storia è folle e non è mai maestra di nulla!
Tutto torna alla normalità e il premier Abhisit si sfrega le ani perché è riuscito a rimanere sulla poltrona e può continuare a fare il dittatore. Tutto torna alla normalità, ma già ieri un uomo (la stampa dice solo, senza nessun legame con le proteste) ha sparato contro una banca. Forse in realtà nulla è cambiato.
octavio
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