Tutto il mondo ne ha parlato, già da tempo Mikhail Khodorkovsky ha avuto sostegno da tutto il mondo per la sua situazione drammatica, vale la pensa ripercorrerla brevemente per chi, giovane, non lo conoscesse. Nel 2003 viene arrestato per evasione fiscale, frode e peculato, la sua industria viene smantellata e diventa di proprietà statale e lui viene mandato in Siberia ai lavori forzati. All’inizio del 2004 Khodorkovsky viene citato tra gli uomini più ricchi del mondo, era infatti proprietario del colosso petrolifero Yukos, l’industria che dopo l’arresto è diventata statale.
Khodorkovsky si era distinto in Russia per finanziare in maniera molto proficua partiti anti-Putin, in più nel 2003 iniziava le pratiche per una vendita di parte dell’azienda a un gruppo petrolifero straniero. In poche parole si scontrò con Putin in tutto e per tutto, e si sa Putin non perdona.
La settimana scorsa è stata la detenzione per ulteriori tre mesi da un giudice che, per questo seconda processo, potrebbe condannarlo per altri 22 anni, lui ha dichiarato uno sciopero della fame per l’ingiustizia della pena.
La storia di Mikhail Khodorkovsky non è la sola, moltissimi hanno subito l’ingiustizia di una incarcerazione infinita e ingiusta, basata solo sull’odio dei potenti. Il potere ha questo particolare macabro, ha tutti i mezzi per affascinarci, ha tutte le forze per tenerci stretto a sé, una volta in questa condizione, appena ti svegli e cerchi di uscirne, sei fatto fuori.
octavio
Nessun commento:
Posta un commento