Mi presento: ho ricevuto l’onore e l’onere di continuare il lavoro di momò, mi sono fatto vivo con la redazione di Nessun Dorma subito dopo l’annuncio della sua “morte” da blogger kamikaze e ho chiesto di poter prendere il so posto perché non è giusto tacere le barbarie israeliane. Ha ragione momò quando dice che sono più gli ebrei “di sostegno” che i palestinesi ma la lotta non si deve abbandonare mai, dunque eccomi qui.
Questa è una notizia che ha già fatto il giro del mondo, la miglior per iniziare a presentarvi il mio giudizio sui fatti: il calcolo definitivo è di dieci morti e trenta feriti per la strage che ieri l’esercito militare ha condotto nelle acque di fronte alla Striscia di Gaza sparando contro una imbarcazione, la Freedon Flottilla, che da tempo compie spedizione pacifiche per tentare di portare aiuti umanitari a Gaza. Questa volta il carico era di 700 pacifisti e 10.000 tonnellate di aiuti umanitari, la risposta israeliana è stata come sempre l’esercito (chi non ha cervello e non ha umanità usa sempre e solo le armi) e quindi si è arrivati ai morti e ai feriti. Israele si giustifica dicendo che quelle imbarcazioni sono una provocazione. Provocazione a cosa? Forse sono troppo visibili ed evidenti per continuare a far credere che a Gaza non succede niente? Forse sono troppo piene di aiuti umanitari per far credere che a Gaza il cibo e il lavoro c’è? Forse sono troppo visibili per far credere che Israele non sta sterminando la popolazione palestinese? No, Israele non pensa a questo, sa che ormai tutti sanno le condizioni in cui costringe la popolazione araba, quelle imbarcazioni sono provocazione per loro stessi, sono una provocazione perché sono segnali che il mondo esterno gli lancia per fargli capire che l’epoca biblica è morta e sepolta e loro non sono giustificati a rubare terre, sono segnali per fargli capire che sono loro nel torto, sono loro i boia.
micheal
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