vi rendo partecipi dei miei studi per l'esame di letteratura italiana...
S'i' fosse premier, m'anderei dal mondo;
s'i' fosse ministro, mi vergognerei;
s'i' fosse acqua, non mi privatizzerei;
s'i' fosse Dio, piangerei en profondo;
s'i' fosse Papa, mi impoverirei
chè tutti i non cristiani servirei
s'i' fosse petrolier, scapperei
chè tutto il mare rovinerei
s'i' fosse morte, andrei da li banchieri;
s'i' fosse vita, non starei con lor:
similimente farei a li baroni.
s'i' fosse giovane, come i'sono e fui,
vorrei casa e lavoro
e i "tutto va bene" lasserei altrui.
"diremo soltanto, senza perdere altro tempo in questo, che il lungo furore circa la lupa e quel maledetto fiore del fiorino è il più grosso e robusto grido di orrore che si sia levato di fronte ai facili trionfi dei banchieri e dei mercanti fiorentini, ormai complici di una chiesa economicamente bene aggiornata: un grido che è paragonabile soltanto, se accettiamo un duro ma illuminante anacronismo, con gli alti clamori dei grandi scrittori europei della restaurazione ottocentesca, strepiatnti davanti alla facili vittorie del capitalismo industriale, nazionale e internzaionale. (...) Ricordiamo qui comunque che, nel cuore della spiegazione virgiliana dell'ordinamento infernale, uno ed uno solo è il punto che veramente attitra e tormenta Dante: come l'usura- che è poi quanto dire l'arte bancaria- offenda Dio, e sia appunto "contro natura".
Edoardo Sanguineti, Il realismo di DanteIoLiOdioINazistiDellIllinois
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