La musica è cultura: la cultura è un diritto. Tutti noi probabilmente abbiamo una nostra canzone preferita, tutti noi pensiamo che questa canzone dovrebbe essere insegnata a scuola per il suo messaggio, o per il semplice fatto di essere un'opera d'arte al pari di un quadro di Picasso. E questo lo pensa anche Pierpaolo Capovilla, cantante del gruppo Indie Rock Il Teatro Degli Orrori, che in una recente intervista ( http://www.gotham-tv.com/music/teatro_degli_orrori. html ) dice di considerare legittimo il Download gratuito della musica. "Il downloading selvaggio, per quanto illegale, secondo le normative vigenti, è autodifesa economica. Se non arrivi alla fine del mese, come fai? Se tu hai fame di musica e di cultura (perchè non è solo musica, su internet c'è anche cinematografia, puoi scaricare libri, eccetera) scarichi; non è vero che è un furto, perchè il furto lo opera la società, quando ci manda a lavorare 10 ore al giorno e ci dà 900 euro. Parliamoci chiaro: prima viene la società e poi vengo io."
Se uno non ha i mezzi economici per acculturarsi, per i libri ci sono le biblioteche; per i film le videoteche; per la musica? Non ditemi le discoteche, perchè quella è un'altra cosa... Ci resta solo Internet.
E i nostri cari amici cantanti di successo per contrastare il download alzano i prezzi dei CD. Io dico: ma se un CD costasse 5 euro, io lo comprerei, non lo scaricherei. Invece mi costa 25 euro, che francamente non ho sempre sottomano; allora, perchè non diminuire questi prezzi?
Un'altra soluzione è offerta dai cosiddetti gruppi emergenti, che, seguendo l'esempio dei Radiohead, mettono sul proprio sito Internet il nuovo album, scaricabile con un offerta libera, che può essere di 0 euro come di 30. Oppure, seguiamo la logica di mercato e andiamo a comprarci i CD che ci consigliano le radio.
zecca
Foto edoardo danieli
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