mercoledì 1 settembre 2010

Chi l'ha organizzato?

Questo è ciò che io speravo non avvenisse ma che era chiaro sarebbe successo. Se i negoziati di pace vengono presentati come trasversali e in realtà sono univoci è chiaro che qualcosa succede. Quattro israeliani sono rimasti uccisi in un assalto con armi da fuoco, due omini e due donne, di cui una incinta, sono morti. Assalto rivendicato da Hamas che non ha mai accettato questi accordi di pace e che ha dichiarato che sarà il primo di una lunga serie. Ora il problema si fa serio, se anche la parte palestinese ricomincia con gli attentati suicida o omicida contro la popolazione israeliana la situazione, che già vedeva in lontananza la fine del conflitto, di certo non cambierà e, forse peggiorerà. "Hamas loda l'aggressione che considera una risposta naturale ai crimini dell'occupazione", queste parole fanno male, soprattutto al popolo palestinese. Non c’è da stupirsi che il mondo di Gaza, chiuso e distrutto fisicamente e psicologicamente, dia forze e incoraggi un partito che basa sul radicalismo e il fondamentalismo religioso il credo; se non c’è via d’uscita è chiaro chiudersi in una cieca religione che trova vita solo nella violenza. C’è però da sottolineare un fatto fondamentale: non si può credere che Israele abbia fondato Hamas, ma che l’abbia aiutata a crescere questo sì. Durante i primi vent’anni di occupazione Israele vedeva l’OLP come unico vero nemico da combattere e, mentre evitata le riunioni politiche e incarcerava i suoi sostenitori, lasciava la moschea come unico luogo di ritrovo e permetteva il nascere di gruppi fondamentalisti come Hamas, visto da Israele come il mezzo migliore per sconfiggere l’OLP. Ora che Hamas si è rivelato essere quello che è, il governo ebraico cerca di appoggiarsi ad Abu Mazen per sconfiggere i leader religiosi: notate la lungimiranza delle scelte politiche israeliane?
L’atto violento va condannato, ma siamo sicuri che non sia stato programmato?
michael

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