Oggi il Papa ha chiesto scusa alle vittime di pedofilia nel Regno Unito, un passo decisivo e importante che non chiude una pagina nera della Chiesa ma almeno riporta un minimo di dignità. Parto da questo fatto perché mi sono domandato, ma non ho trovato risposte mediatiche della voce del Papa che me lo confermava (se qualcuno le trova è pregato di inviarle commentando), se Benedetto XVI si è ricordato che il 16 settembre 1982 l’esercito cristiano libanese istruito dai militari israeliani massacrava milioni di persone nelle tristemente famose città di Sabra e Shatila (che si scrive così e non Chatila come fanno in molti). L’anniversario giunto ormai al suo 28° anno è un punto fondamentale per la storia del nostro mondo contemporaneo e cade proprio in giorni di grande fermento per i dialoghi di pace. Israele uccidendo uno dei leader di Hamas proprio in questi giorni ha dimostrato di non essersi dimenticato della strage mostrando invece il suo volto satirico e di sfida, il Papa invece non avendo detto nulla ha cercato di dimenticare l’azione dell’esercito cristiano.
Sabra e Shatila sono l’esempio migliore di cosa voglia dire da un lato giustificare una guerra con un po’ di acqua benedetta e dall’altro cosa significa il non trovare un dialogo nemmeno tra le religioni solo per il potere politico. Il dottor Abdullah Abdullah, rappresentante dell’OLP libanese nel giorno della celebrazione ha così commentato: “Con la nostra unità ci troveremo ad affrontare chiunque voglia sminuire i nostri diritti e voglia mantenere il nostro popolo senza casa, chiudere le porte al nostro popolo. La resistenza palestinese è nata per essere vittoriosa, continueremo a resistere, affronteremo il nemico e resisteremo all’aggressore in tutte le arene e a tutti i livelli, per avere il ritorno del nostro popolo vittorioso in un paese libero e indipendente: la Palestina!”.
Condivido in pieno e uso le sue parole come mezzo per non dimenticare mai Sabra e Shatila.
michael
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