Torno a parlare di un argomento già affrontato da me e da altri su Nessundormapiù. E' un tema che è nel cuore di chi non ha la prestesa di essere sempre nel giusto, il tema caro a chi crede che ogni popolo vada difeso per le sue caratteristiche, il tema del popolo Rom. E' essenzialmente la paura di ciò che è diverso dalle nostre abitudini a spaventarci tanto in queste persone? E' il fatto che non vogliono una casa fissa? A queste domande si stà oggi rispondendo con la violenza in dose sempre maggiore, violenza della quale erano fatte le rotaie che portavano ai campi di sterminio nazisti. La storia si ripete verso un poplo contro il quale si generalizza come bambini ignoranti: "rubano, sono sporchi". Generalizzare crea olocausti infiniti. Crea disgusto vedere Berlusconi e Bossi cavalcare l'onda francese in un argomento da voti sicuri, è il sistema leghista che prende piede, è creare paura e rispondere con la violenza, è la fine della politica come interesse alla cosa pubblica. Lo zingaro è classificato a meno che uomo, che importa se le dichiarazioni di due o tre pazzi con milioni di elettori alle spalle creeranno una caccia all'uomo da come non si vedeva dal periodo nazifascista?
All'infinito razzismo che cova inestinguibile nel cuore d'Europa (anche se Francia e Germania si sono scambiate di posto) la soluzione rimane sempre quella di cercare di conoscere l'altro, facendo questo piccolo passo c'è anche il rischio di incontrare veramente se stessi.
IoLiOdioINazistiDellIllinois
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