Ritorno su di un tema già affrontato: la pena di morte. Ora che abbiamo avuto la quasi certezza che Sakineh non rischia più la vita lei è già entrata nel dimenticatoio e la pena di morte non interessa più a nessuno. Era Sakineh che faceva scandalo e dava voti ai governi di stampo fascio/razzisti e quindi l’hanno usata per i loro comodi. Nessuno se n’è mai fregato di tutti gli altri che crepavano e continuano a crepare nel resto del mondo e, soprattutto, nella tanto Occidentale quanto Democratica America di Obama. La pena di morte torna infatti in California dopo una moratoria di quattro anni, torna dopo la sentenza del giudice Jeremy Fogel che l’ha reintrodotta sostenendo che può essere applicata se viene garantita al condannato la facoltà di poter scegliere la sostanza letale da farsi innniettare.
Chi manifesterà o giudicherà, con tutti i mezzi a sua disposizione, questo atto ingiusto? Credo quasi nessuno, la notizia è di sabato e nessuno ne ha parlato, nessuno ha fatto niente, nessuno volta di uno/a Sakineh americana è stato appeso davanti a nessun Campidoglio del mondo.
Una piccola sottolineatura va pure data sulla politica di Obama, lui che era per chiudere Guantanamo date le condizioni in cui venivano trattati i suoi “inquilini”, lui che doveva chiudere tutte le guerre, lui che è diventato nobel per la Pace, lascia correre su questi fatti che succedono proprio sul paese che lui governa.
Una domanda comunque mi rimane nella testa irrisolta: uccidere con la pensa di morte non ci rende assassini tanto quanto il condannato?
octavio
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