sabato 27 agosto 2011

E bravo Israele

Ed ecco la conferma a ciò che ipotizzavo nello scorso post. I raid aerei continuano su Gaza, il quartiere di Silwan e tutti i luoghi sacri all’Islam di Gerusalemme sono posti sotto stretto assedio dall’esercito israeliano, i morti continuano a esserci: donne, bambini e anziani in primis perché anche se le armi sono intelligenti non si fermano davanti a nessuno.
La festa di fine Ramadan sarà la più triste che si sia mai registrata in Palestina, tutti saranno intenti a piangere i loro morti, nessuno penserà alla gioia per la fine del digiuno.
Ritornando però ora alle miei ipotesi risulta oggi evidente che il Mossad è il mandatario dei bombardamenti su Israele, quelli che hanno fatto scatenare la spedizione punitiva su Gaza. E come faccio a essere così certo? Presto detto, a Gaza si stanno testando nuove armi.
Sono i medici dell’ospedale di Gaza City che testimoniano l’utilizzo di nuove armi comprovate dall’arrivo di pazienti con nuove ferite mai viste prima: ferite e bruciature che rendono impossibile anche il riconoscimento del corpo, l’immagine orrenda che testimonia tutto ciò la trovate qui (non la posso mettere pubblica per rispetto al bambino in questione e per rispetto a chi, troppo sensibile, avrebbe il sangue gelato nelle vene).
Seguite dunque il ragionamento: l’esercito israeliano ha progettato nuove armi che devono ora essere testate, la data per la presentazione all’ONU dell’istanza di riconoscimento dello Stato Palestinese sta vorticosamente arrivando, solo un nuovo attacco in grande stile può da un lato permettere i test tanto attesi (cosa c’è di meglio che provarli sui palestinesi, tanto loro devono essere eliminati) e il blocco degli incontri ONU, troppo intenti a chiedere la pace per capire che l’unico modo per avere la pace è bloccare lo strapotere sionista.
michael

2 commenti:

  1. Capisco che gli israeliani hanno occupato con la prepotenza la Palestina, ma se nessuno delle due parti cede la guerra durerà in eterno. In passato entrambi i popoli hanno avuto occasione, e penso tutt'ora, di avere la pace, ma entrambi hanno rifiutato, ho la sensazione che i due popoli non abbiano nessun desiderio di vivere in pace.

    RispondiElimina
  2. Pienamente d'accorod con lei. Sono convinto che non c'è possibilità di pace senza perdono, e questo, come ovvio, deve arrivare da entrambe le parti.
    Ciò che però voglio sottolineare è lo strapotere di questa mentalità che ci fa etichettare ogni azione violenta palestine come "terrorismo" e ogni azione israeliana come "atto di difesa", fosse anche l'organizzazione di una una spedizione punitiva ai soli fini di testare nuove armi.
    michael

    RispondiElimina