lunedì 31 maggio 2010

Repubblica italiana: una partita a pallone.

Allo stadio olimpico per la finale di Coppia Italia fra RoMa e Inter, Totti commette un fallaccio alle spese di Balotelli.
Vi rendete conto della gravità della cosa? Forse voi no, ma il nostro presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, sì. Così commenta l’accaduto: “ Il fallo di Totti su Balotelli è una cosa inconsulta”.
Ha proprio ragione Napolitano, è proprio un gesto inconsulto. Solo che anche il suo silenzio su diversi e, a mio avviso,  gravissimi fatti della politica italiana è un gesto inconsulto.
Non sono gravi i fatti riguardanti Scajola? E tutta la vicenda degli Appalti, della Maddalena e perfino del capo della protezione civile non erano avvenimenti su cui intervenire?
NO! Il gesto che ha fatto Francesco Totti è veramente a-morale.
Il fatto che In Italia vi sia un partito come la Lega Nord che, in alcune regione del nord, vieta la mensa ai bambini poveri invece non è un gesto a-morale?
Ricordo che il vice presidente del senato, Roberto Calderoli, sulla costruzione della moschea a Bologna disse: “Metto personalmente fin da subito a disposizione me stesso e il mio maiale per una passeggiata sul terreno dove si vorrebbe costruire la moschea.”
Davanti a  un affermazione così stupida, retrogroda, offensiva, e assolutamente razzista il nostro presidente pensa bene che l’unico problema dell’Italia sia la moralità del capitano della Roma che non è esempio per i giovani.
La lega lo è? E  Il governo Berlusconi che prepara il decreto anticorruzione( tranquilli sono esperti, 7 di loro sono indagati!) ma poi vieta le indagini sulla mafia, che esempio è per i giovani?
Per fortuna non tutti sono così, qualche giovane ancora trova un giudizio diverso sulle cose, attraverso dei blog, oppure trovandosi insieme per parlare di ciò che accade.
Così l’informazione può diventare dialogo e il dialogo azione. 
Loner

HGW XX/7

Le vite degli altri (Das Leben der Anderen) è un film del 2006 scritto e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero. Lo consiglio oggi innanzi tutto perchè la ricostruzione storica è ben fatta, poi perchè racconta l'evoluzione di un personaggio molto bello. La vicenda si svolge nella Germania Est qualche anno prima della caduta del muro. La trama non la racconto, ripetitiva per chi già conosce il film e "bruciata" per chi non avesse ancora avuto l'ardire. Vorrei solo continuare il tema "burocratico" o meglio dei "burocrati". Il capitano della Stasi, Gerd Wiesler è il perfetto funzionario, inflessibile e deciso nello svolgere il suo crudo compito. Questo personaggio tramite un'incontro praticamente indiretto subisce un lento cambiamento, che passa attraverso piccole decisioni e letture, fino al rischio della vita per difendere chi gli era stato presentato come il nemico, la vera spia (seppur spiata) e traditore della patria. La scena più bella si svolge, a mio avviso, in un'ascensore nel semplice dialogo con un bambino con una palla in mano: "il mio papà dice che gli uomini della Stasi sono cattivi" "a si?... E come si chiama...?" "come si chiama chi?" "la tua palla...".
Gli ideali, l'azione e il rischio che gli uomini nella Storia hanno affrontato e ancora affrontano possono passare anche nel riempire un modulo nel modo più umano possibile.
IoLiOdioINazistiDellIllinois

Ricomincia da qui..

Mi presento: ho ricevuto l’onore e l’onere di continuare il lavoro di momò, mi sono fatto vivo con la redazione di Nessun Dorma subito dopo l’annuncio della sua “morte” da blogger kamikaze e ho chiesto di poter prendere il so posto perché non è giusto tacere le barbarie israeliane. Ha ragione momò quando dice che sono più gli ebrei “di sostegno” che i palestinesi ma la lotta non si deve abbandonare mai, dunque eccomi qui.

Questa è una notizia che ha già fatto il giro del mondo, la miglior per iniziare a presentarvi il mio giudizio sui fatti: il calcolo definitivo è di dieci morti e trenta feriti per la strage che ieri l’esercito militare ha condotto nelle acque di fronte alla Striscia di Gaza sparando contro una imbarcazione, la Freedon Flottilla, che da tempo compie spedizione pacifiche per tentare di portare aiuti umanitari a Gaza. Questa volta il carico era di 700 pacifisti e 10.000 tonnellate di aiuti umanitari, la risposta israeliana è stata come sempre l’esercito (chi non ha cervello e non ha umanità usa sempre e solo le armi) e quindi si è arrivati ai morti e ai feriti. Israele si giustifica dicendo che quelle imbarcazioni sono una provocazione. Provocazione a cosa? Forse sono troppo visibili ed evidenti per continuare a far credere che a Gaza non succede niente? Forse sono troppo piene di aiuti umanitari per far credere che a Gaza il cibo e il lavoro c’è? Forse sono troppo visibili per far credere che Israele non sta sterminando la popolazione palestinese? No, Israele non pensa a questo, sa che ormai tutti sanno le condizioni in cui costringe la popolazione araba, quelle imbarcazioni sono provocazione per loro stessi, sono una provocazione perché sono segnali che il mondo esterno gli lancia per fargli capire che l’epoca biblica è morta e sepolta e loro non sono giustificati a rubare terre, sono segnali per fargli capire che sono loro nel torto, sono loro i boia.
micheal

venerdì 28 maggio 2010

In principio Dio giocava a solitario

Un radioso giorno andai con un manipolo di eroi a fondare un'associazione nell'apposito ufficio preposto a tal fine del sommo stato italico. Dopo lunga meditazione penso di aver capito da dove derivi il logico, equilibrato e ben svolto servizio burocratico del Bel Paese (il formaggio insomma)...

In principio Dio giocava a solitario. Il divertimento però languiva e fu così che pensò "facciamo su qualche angelo". Detto fatto, come per creazione ecco apparire legioni di Cherubini, Troni, Dominazioni e compagnia bella. Si divertiva il Vecchio! "andate qua, andate la, cantate, suonate, non giocate vicino ai vasi" cose da Eterno insomma. Un giorno ecco il Vegliardo decide di mettere alla prova i suoi angioletti. "Ragazzi, voglio che mi buttiate giù qualche idea su come riempire tutto questo spazio che c'è qui d'intorno"... "Mi scusi gentile anziano!" salta su l'angelo preferito, quello venuto meglio, il più bello, il più intelligente, quello con la media del 10 insomma. "qui bisogna farle bene le cose, non è che ognuno può agire di fantasia, sa che casino! No ci vuole qualche regola: bisogna fare un bando!" Dio un si inquieta a questa idea del bando (lui sa tutto) Egli conosce la vena diabolica che c'è sotto a questa idea preburocratica... trattasi però del suo alunno preferito, quello venuto proprio come Dio comanda... "Allora va bene" decide l' Essere superiore "io torno a giocare a solitario... tra cento partite voglio le vostre idee, scritte bene, su un bel foglio". Salta l'angelo preferito: "scusa Onnipotente ma i progetti non si fanno così all'acqua di rose, ci vuole l'apposita struttura grafica, scritto in nero, che rispetti alcune regole... e ci vuole la marca da bollo!" Dio, che tutto sa, aveva ormai capito che questo angioletto tirava a fregarlo, ma  lui è tanto buono che davanti a quella faccia d'angelo ci cascò!
Tutte le gerarchie angeliche giù a scrivere, s'impegnarono proprio tanto, un bel progetto per l'universo. Il giorno della scadenza del bando tutti soddisfatti vanno da Dio. "questa idea dell'ossigeno va bene, questa dell'acqua anche, bella questa Terra complimenti!" "questi animaletti (dinosauri) mi sembrano un grandicelli, va proviamoli per un poi vediamo" e così il Buon Dio scrutò i progetti più belli. L'angelo preferito non riuscì a far passare l'idea di approvare un solo progetto e decise di vendicarsi. L'angelo più semplice, vestito alla buona, senza gran voti ma molto impegnato aveva preparato un bel progetto "buon governo e fratellanza universale". A tutti parve subito bello, venne inserito nel grande Progettone finale chiamato Universo. L'angelo preferito però aveva organizzato la vendita di marche da bollo, quella da 1,4356 quella da 7,54673 quella da 5,53649 e cifre assurde in abbondanza. Sta di fatto che l'angelo semplice sbagliò marca da bollo! Dio ormai aveva già creato tutto, ma il bel cherubino sfrecciò dall'onnipotente e disse "la marca da bollo qui è sbagliata! Le regole sono regole, altrimenti l'universo va a farsi friggere!" Dio dovette allora togliere il buon governo ma si irritò... vedete il Vecchio è tanto buono ma è meglio non farlo irritare troppo. L'angelo più bello stava bevendo una bevanda analcolica da lui appena inventata quando arrivò Dio "tu adesso sloggi da qua che sei una mente diabolica" disse all'angelo, il quale ci rimase male e decise di andare sulla Terra a "regolare" il funzionamento della burocrazia. L'angelo semplice guardò Dio (cosa non facile neppure per gli angeli) "bene, ma con queste maledette marche da bollo che si fa?" e Dio "manderò mio figlio e un di spirito a dare una mano... e a proposito di spirito, quei ragazzi là giù per affrontare "quello là" e le sue idee avranno bisogno di una mano". L'angelo semplice capì al volo, aveva messo nel suo progetto anche una bevanda rossa che veniva fuori a far invecchiare il succo d'uva... Andò anche lui sulla Terra per cercare di aiutare "quei ragazzi" ad affrontare la burocrazia e portò anche la sua bevanda.
IoLiOdioINazistiDellIllinois

Canto del cigno

Abbiamo così paura di essere antisemiti (precisamente antisemiti perché bruciare i barboni o sfruttare i neri in Italia ormai è sport nazionale) che basta che le due più grandi catene di supermercati, Conad e Coop, dicano che non esporranno più prodotti a marchio made in Israel che i nostri politici impazziscono. Molti politici, per primo Frattini, tutti di destra, hanno già accusato di razzismo le due catene. Coop e Conad da parte loro si affrettano a dire che non accettano tali accuse, e hanno ragione, e dichiarano che hanno tolto i prodotti perché non bene etichettati, mancherebbe la provenienza precisa del prodotto, made in Israel non basta. La provenienza si sa, e vi rimando a un mio vecchio post, è tutta (o quasi) Palestina (Cisgiordania); sono prodotti fatti dai palestinesi, a loro rubati con dazi doganali altissimi, rietichettati come made in Israel e mandati nel mercato mondiale. Conad ha anche precisato che sono stati chiesti chiarimenti al produttore per le etichette è vero, ma solo nel periodo di non stagionalità dei prodotti, quando torneranno in produzione i frutteti allora si tornerà a prendere il prodotto. Per i politici italiani tutte queste giustificazioni non bastano, sono razzisti, punto. Io do un consiglio a Coop e Conad, sicuro non mi ascolteranno, ma io sono uno dei tanti che guarda la provenienza dei prodotti e boicotto tutti i prodotti a Marchio made in Israel perché quel marchio è razzista e nazista, quel marchio vive sui morti palestinesi. Io, a detta dei politicanti italiani, sono razzista come Coop e Conad ma la ripeto a gran voce: VIVA CHI BOICOTTA I PRODOTTI ISRAELIANI.

Vi chiederete il perché del titolo, questo è il io canto del cigno. Ho capito che al mondo esistono più ebrei (non di religione ma di sostegno) che palestinesi, stupido io che ancora ci speravo e me ne accorgo solo ora, io da kamikaze (di post non di armi) muoio. Vi lascio all’informazione inesistente italiana.
momò

giovedì 27 maggio 2010

quando il gioco si fa duro...

Il 27 maggio è data importante negli USA. Nel 1941 il presidente Roosevelt proclama l' "emergenza nazionale illimitata". Fortunatamente non siamo ancora alla guerra aperta (almeno nei paesi ricchi) ma la tensione sociale stà crescendo anche se molto viene passato sotto silenzio, l'emergenza c'è poichè il sistema sta cadendo a terra "come un pezzo di stoffa bagnata"! Perciò o ci si arrende e si aspetta che tutto crolli e la richezza globale passi nelle mani di tre o quattro individui oppure si ritorna al famoso discorso di Bluto: "E' forse finita quando i tedeschi hanno bombardato Pearl Harbor?"
L'unica cosa positiva delle crisi è che volenti o nolenti portano ad un cambiamente ed è ora che bisogna muoversi per un miglioramento in positivo.
IoLiOdioINazistiDellIllinois

Tirare il sasso e nascondere la mano

Il Ministro dell’Informazione giamaicano Daryl Vaz ha così dichiarato: “Io non lo so se è in Giamaica”. E questa affermazione destabilizza perché ora sembra che il boss Coke sembra sia fuggito dal paese, fuggito e nessuno sa dov’è (è un nuovo Bin Laden?). se lo dicesse l’informazione uno potrebbe anche crederci che la notizia è simil-veritiera ma essendo un Ministro (oltretutto dell’informazione) che ci dà la notizia sembra essere molto difficile crederci. Che lo stiano nascondendo? È un’affermazione grave lo so, ma quale stupore se anche il governo giamaicano fa il doppio gioco? Vi avevo già informato del legame che sembrava legare il premier e Coke, un legame che oggi viene avvalorato dal fatto che si scopre (per caso, perché queste cose avvengono sempre per caso) che fu Coke ad “aiutare” Golding a diventare premier.
Questa scoperta aggiunta alla dichiarazione di non sapere dove sia Coke sono la somma perfetta per dirci il perché il Premier giamaicano lo difendeva a spada tratta e non accettava l’estradizione.
Morale della favola: ad oggi il numero dei morti sale a 50, civili che si sono barricati nel quartiere dove abiterebbe Coke (che però forse è già scappato). 50 morti che hanno la sola colpa di stare in un quartiere sbagliato, che ora è proibito alla stampa, e che hanno il mito di Coke come uomo buono perché pur con metodi illegali, almeno lui, li aiutava.
50 morti che hanno la colpa di dover stare tra due fuochi, da un lato un vero e proprio gangster che deve scappare e li usa come scudi umani, dall’altra unpremier che per salvare la faccia ha scelto il suo male minore: ucciderne un po’ per cercare di nasconder ei suoi rapporti con Coke.
octavio

mercoledì 26 maggio 2010

Se più de' carmi, il computar s'ascolta

Calcoli, tagli, lacrime e sangue... sembra un'operazione ai reni invece è la situazione economica.
Silenzio, controllo, non lamentarsi... non è yoga ma le nuove norme sull'informazione.
Ancora alle armi! ... non un'incitazione risorgimentale ma la situazione in Corea, Giamaica e in tutte le guerre dimenticate.
Due milioni!... non lo stipendio di un calciatore un pò scarso ma i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che in Italia non studiano non lavorano, non fanno formazione.


Allora torniamo a Leopardi e al suo Ad Angelo Mai dove denucia che "il grande e il raro ha nome di follia" e "più de' carmi, il computar s'ascolta".
Rivoglio idee e parole nuove a costo di esser accusato di idealismo. Ribadisco che senza la preoccupazione per l'istruzione e la formazione, ma solo verso i banchieri vecchi e viscidi, la società si blocca (ancora una volta i due milioni di ragazzi che "vivono" sul divano e che saranno un peso sociale sempre maggiore). Non è idealismo fine a se stesso è un pensiero sociale ed economico realizzabile ma che sconvolgerebbe così tanto l'assetto tra ricchi e poveri da non esser neppure presentato.


IoLiOdioInazistiDellIllinois

martedì 25 maggio 2010

Cartelli della droga = cartelle piene di soldi

Ieri la dichiarazione dello stato di emergenza per due distretti di Kingston, dopo che alcune stazioni di polizia sono state assalite con armi da fuoco e sono state create (dicono dai cittadini, io credo da alcuni scagnozzi) barricate per difendere “il boss dei Boss” Dudus Coke. Il più grande e il più famigerato venditore di droga e armi giamaicano, in grado di avere un commercio anche negli USA e proprio Obama ora ne reclama l’estradizione forzata. Il premier Bruce Golding inizialmente non voleva accettare l’estradizione, sembra che gli facesse comodo avere Coke in Giamaica (come anche vediamo noi in Italia la mafia fa comodo al potere) poi però, quando Obama ha alzato la voce, ha subito firmato per l’estradizione. Da quella firma il pandemonio si è scatenato nella capitale, in particolare in quei quartieri dove si sapeva avere dei covi Coke, per questo dicono che è la popolazione che lo vuole salvare (forse in parte è vero) ma io credo che i fomentatori sono i più prossimi al boss. La verità più sconcertante è però che Golding prima tenga strenuamente il suo venditore di droga, ma appena gli Usa gli fanno sapere che toglieranno la possibilità di viaggiare in Giamaica corre ai ripari; fate un po’ di ricerche anche voi e troverete che il 70% degli introiti per turismo (la vera fonte di guadagno giamaicana) è grazie al turismo statunitense. Golding doveva scegliere tra la caramella e il gelato e ha scelto ovviamente per colui che comanda il mondo, in fin dei conti sa che tra poco Coke sarà dichiarato terrorista, l’esercito entrerà in azione e ci saranno i primi morti: civili innocenti, mentre Coke, Golding e Obama se la rideranno guardando le immagini.
octavio

lunedì 24 maggio 2010

Faccia a Faccia

Questo post è per tutti quelli che essendo filoisraeliani sono razzisti come loro e non hanno mai creduto alla notizia che una scuola dell’ONU fosse stata bombardata durante l’operazione piombo fuso. Se per la scuola esisteva la falsa testimonianza di alcuni soldati israeliani che dicevano che dalla scuola giungevano spari e che loro si erano solo difesi, difesi con armi al fosforo, per questa notizia non c’è scusa, se non razzismo, odio, stupidità, colonizzazione.
Ieri ha stato completamente bruciato il più grande campo estivo dell’ONU esistente a Gaza, per la precisione a sud-ovest di Gaza City. È bruciato completamente ed era l’unico luogo di vera distrazione per i bambini di Gaza, l’unico luogo dove poter giocare in “libertà”, dove aver un pasto caldo e crescere. Un luogo che non esiste più grazie alla follia di alcuni ebrei estremisti che hanno appunto appiccato il fuoco. Ora la ricostruzione sarà difficile e lunga. Non tanto per le risorse, l’ONU quelle le ha, ma per fare arrivare le stesse in loco. Si sa che attraversare la frontiere è sempre un terno al lotto. John Ging, capo delle operazioni UNRWA a Gaza ha dichiarato che è stato un chiaro attentato per impaurire l’ONU e intimarlo a non tornare più sul territorio. Io credo e spero che l’ONU non si spaventi, sono sicuro però che tutti i filoisraeliani che sono nel mondo, veramente tanti, diranno che questa notizia è falsa, diranno che Israele è l’unica e vera democrazie, diranno che i palestinesi devono essere deportati. Il consenso Hitler lo ottenne dicendo che gli altri erano cattivi.
momò

Calma apparente

Tutto tace. Quello che si voleva arrivasse è arrivato, quella famosa “calma dopo la tempesta”
Che fa dimenticare tutto e, pian piano, sparire la notizia dalle testate giornalistiche. La Tailandia passa da ieri alle fasi di rimessa in ordine della situazione, rendendo nuovamente agibile la zona commerciale che era stata occupata dalle Camice Rosse, oggi dovrebbe addirittura aprire la borsa. Mi sembra chiaro allora che l’esercito sparava sulla folla non tanto perché erano terroristi, come diceva il premier per giustificarsi, ma perché la borsa doveva ripartire. Sempre oggi dovrebbero riaprire gli uffici governativi e le scuole, il coprifuoco però rimane. Dal nulla è nata la protesta e dal nulla potrebbe ripartire, il coprifuoco dunque, anche se ridotto a 8 o 5 ore a seconda della zona, è necessario. L’aver sparato sulla folla ha avuto come primo successo quello di instillare la paura nella mente dei cittadini. Un ricordo che è difficile da dimenticare.
Mentre i soldi ricominciano a viaggiare e la borsa riprende il suo “saliscendi” quotidiano le strade vengono riordinate e lavate, lavate dal sangue che non smetterà più di scorrere perché è ormai entrato nella storia, quella storia che ricorderà questa rivolta come la rivolta di alcuni terroristi che giustamente sono stati uccisi. La storia è folle e non è mai maestra di nulla!
Tutto torna alla normalità e il premier Abhisit si sfrega le ani perché è riuscito a rimanere sulla poltrona e può continuare a fare il dittatore. Tutto torna alla normalità, ma già ieri un uomo (la stampa dice solo, senza nessun legame con le proteste) ha sparato contro una banca. Forse in realtà nulla è cambiato.
octavio

domenica 23 maggio 2010

Favola istruttiva

Il re si affacciò dalla finestra e annunciò alla folla: "Udite, sudditi: il nostro regno parteciperà a un nuovo gioco, a cui partecipano anche i nostri amici re degli altri regni. Ci sarà da divertirsi: si chiama "Missione di Pace". In pratica, voi ci mandate i vostri figli, noi li facciamo divertire in un clima esotico e quando tornano a casa avranno una simpatica medaglia con il marchio dello Stato®"
Dopo due mesi, il re si affacciò dalla finestra e annunciò alla folla:
"Durante lo svolgimento della Missione di Pace sono stati uccisi due nostri ragazzi, due pischelli in tenera età, innocenti creature che volevano divertirsi un po'. La terribile offesa recataci non resterà impunita: puniremo i responsabili di questo ignobile massacro!"
I cronisti del re, le voci che si sentivano nel regno, gli uomini, le donne, i bambini, i vecchi dicevano tutti la stessa cosa: "Ah, come siamo disperati! Piangiamo ogni giorno per questo crimine che ha colpito questi due nostri fratelli, che in realtà non abbiamo mai visto prima, ma ci sembra di conoscerli da quando erano bambini... Ah, che disperazione! Ah, che disonore! vendicateci, trovate i responsabili!"

Solo una bambina, che si chiamava Clotilde, pensò una cosa diversa: "Ma se il re li ha mandati in guerra, la colpa non è sua?"
Zecca

venerdì 21 maggio 2010

Terroristic label

Dopo una repressione che ha causato 21 morti (sommando i morti per la strada, tra cui un fotografo italiano, e quelli dentro al tempio in cui le camice rosse si erano rifugiate) e almeno 1500 feriti sembra sia tornata la calma a Bangkok, calma apparente perché è una calma regolata dal coprifuoco e dalla chiusura, da parte di controllo militare continuo, di alcune zone della capitale e di alcuni paesi limitrofi. Una calma che fa paura perché mette nell’ottica di una futura vendetta delle Camice Rosse, di un futuro riaprire il fuoco dei militari al primo cenno da parte del premier Vejjajiva.
A questo punto ci troviamo due fronti che si guardano da lontano e non riescono a dialogare.
Da un lato loro, le Camice Rosse, finanziate dall’ex premier Thaksin, esiliato in Montenegro, che avevano chiesto nuove elezioni e la dimissione del premier Vejjajiva (un golpe contro il golpista), ma che dopo la morte di troppe persone si erano dette pronte al dialogo tramite l’ONU.
Dall’altro lato l’esercito, capitanato dal premier golpista Vejjajiva (un golpe contro il golpeado), che ha circondato per alcuni giorni la zona “occupata” dai manifestanti e al primo “sì” ha iniziato a sparare sulla folla, senza ritegno, dove andava andava, punto. Vejjajiva aveva fatto un aproposta di nuove elezioni a novembre, le Camice Rosse avevano detto sì con alcune richieste ulteriori, lui si è sentito offeso e ha tolto la proposta, li ha dichiarati terroristi e ha iniziato a ucciderli.
Dobbiamo tutti ringraziare il boia di George Bush, grazie a lui il bollino di terrorista permette a tutti i premier di tutto il mondo di fare quello che vogliono delle altre persone, abusarne e ucciderle compreso. È grazie alla guerra al terrore che tutto il mondo si è trovato d’accordo anche sulla violenza e sulla morte. Ma voi sapete che cos’è un uomo?
octavio

punge più la penna...


"Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest'età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini"
(dal programma televisivo La storia siamo noi – Fabrizio De André)



IoLiOdioINazistiDellIllinois

giovedì 20 maggio 2010

L'Italia e i suoi dolori

Berlusconi ci informa che la Sicilia potrebbe essere la regione italiana adatta per un incontro tra Netanyahu e Abu Mazen, per i dialoghi di pace. Ci informa anche che il nostro paese, l’Italia è in prima linea per far sì che si crei una pace duratura tra Israele e Palestina, infine veniamo a conoscenza che secondo lui non c’è altra possibilità che la creazione di due stati distinti. Anzitutto bisogna dire che il nostro premier ha dimostrato ancora una volta di essere molto intelligente, nessuno l’aveva capito che ci servivano due Stati. Poi c’è da sottolineare che lui, il premier con il consenso al ribasso, ha già dichiarato che Israele è la sola vera democrazia mediorientale e il muro lui neanche là visto, affermazione che mischia insieme il menefreghismo più assurdo al pollice alzato per gli atti nazisti che Israele porta avanti. Questo comunque non stupisce, le dittature si comprendono e spalleggiano a vicenda. Questo intervento del premier mi ha ricordato le parole di La Russa sul caso dei militari morti in Afghanistan. Caso sicuramente delicato e a cui va dato tutto il rispetto che merita, ma che è stato rovinato da alcune parole che ho il coraggio di citare nuovamente: “il rischio è connesso all'importanza della missione”. Questa è la più grossa falsità che si possa dire a dei genitori sofferenti per la morte dei figli, è voler giustificare un dolore che non è giustificabile, soprattutto non lo è se è di morte violenta che si muore. La missione non è mai stata importante, neanche quando gli italiani non c’erano. La missione è stata un suicidio preannunciato e previsto sin da quando si è pensato di invadere l’Afghanistan (ma questo vale anche per l’Iraq) con scuse inutili e false, sin da quando si è incominciato a dire (e lo dicono ormai da 9 anni) i talebani sono sempre più deboli.
octavio

Ma che freddo fa...

Vi avevo già informato del problema elettrico a Gaza, vi avevo già informato che la mancanza di luce era stata di 24 ore per lungo tempo e gli aiuti che erano arrivati avevano portato a blocchi “temporanei” di 8 ore. Credete che la situazione sia migliorata con il tempo? Ovviamente no, il carburante è ancora bloccato alla frontiera da Israele e regolarmente le centrali smettono di funzionare e il buio torna ad accompagnare la vita dei palestinesi, a volte 8, a volte 12 e a volte 24 ore, dipende. Mancanza di elettricità e carburante vuol dire anche mancanza di riscaldamento e, credetemi, in Palestina la notte fa molto freddo. Israele però è sempre più intelligente di quello che ti aspetti e cos’ha pensato bene di fare? Il carburante rimane bloccato alle frontiere ma l’accesso di piccoli termosifoni alimentati a gas di fabbricazione cinese possono entrare. Fabbricazione cinese vuol dire basso costo, il blocco delle frontiere e del commercio a Gaza vuol dire pochi soldi e le due cose quindi si combinano perfettamente. Tutti sono accorsi a comprare un piccolo e unico mezzo per scaldarsi. Il 2009 ha visto 87 morti per intossicamento da monossido o per gli incendi scaturiti da questi “macchinari”, i primi 5 mesi del 2010 ne ha già visti 23 per le medesime cause. Il lavoro di alcune ONG è quello anche di far arrivare opuscoli esplicativi sull’utilizzo di questi piccoli termosifoni perché se da un lato la prevenzione è giusta dall’altro la morte per assideramento è peggio. Qual è il problema? Che nell’opuscolo viene chiaramente precisato che la stufa non può essere utilizzata in casa perché il livello di monossido che produce è troppo elevato, bisognerebbe tenere tutte le finestre aperte e, quindi perdere il calore.
Spero che questo post vi faccia capire come ragionano gli israeliani, non solo portano avanti uno sterminio razziale ma anche studiano al dettaglio le mosse per mettere sempre più in ginocchio la popolazione.
momò

mercoledì 19 maggio 2010

Non prendere mai le caramelle dagli estranei!

Tutto il mondo ne ha parlato, già da tempo Mikhail Khodorkovsky ha avuto sostegno da tutto il mondo per la sua situazione drammatica, vale la pensa ripercorrerla brevemente per chi, giovane, non lo conoscesse. Nel 2003 viene arrestato per evasione fiscale, frode e peculato, la sua industria viene smantellata e diventa di proprietà statale e lui viene mandato in Siberia ai lavori forzati. All’inizio del 2004 Khodorkovsky viene citato tra gli uomini più ricchi del mondo, era infatti proprietario del colosso petrolifero Yukos, l’industria che dopo l’arresto è diventata statale.
Khodorkovsky si era distinto in Russia per finanziare in maniera molto proficua partiti anti-Putin, in più nel 2003 iniziava le pratiche per una vendita di parte dell’azienda a un gruppo petrolifero straniero. In poche parole si scontrò con Putin in tutto e per tutto, e si sa Putin non perdona.
La settimana scorsa è stata la detenzione per ulteriori tre mesi da un giudice che, per questo seconda processo, potrebbe condannarlo per altri 22 anni, lui ha dichiarato uno sciopero della fame per l’ingiustizia della pena.
La storia di Mikhail Khodorkovsky non è la sola, moltissimi hanno subito l’ingiustizia di una incarcerazione infinita e ingiusta, basata solo sull’odio dei potenti. Il potere ha questo particolare macabro, ha tutti i mezzi per affascinarci, ha tutte le forze per tenerci stretto a sé, una volta in questa condizione, appena ti svegli e cerchi di uscirne, sei fatto fuori.
octavio

martedì 18 maggio 2010

I muratori ebrei non soffrono la crisi edilizia

Mentre venivano arrestati 8 manifestanti stranieri e si sviluppano tafferugli in varie cittadine della Cisgiordania, gli ebrei ultra-ortodossi che lì vivono hanno molestato e insultato, minacciando che avrebbero deportato tutta la popolazione palestinese, bambini e adulti, il quotidiano Yedioth Ahronoth ha pubblicato la pianificazione delle costruzioni ebraiche a Gerusalemme, ve lo riporto fedelmente.

1. Edificio di 8000 metri quadrati con cantine e parcheggio sotterranei e 3 piani in altezza costruibile all’ingresso del quartiere Silwan (parte araba di Gerusalemme) a poche decine di metri dalla Moschea di al-Aqsa con annesso tunnel sotterraneo per arrivare sino alla Porta Mughrabi.
2. Adiacente al muro occidentale di al-Aqsa aumentare i giardini delle case già costruite e proprio sul muro una costruzione blindata con pareti alte 8 metri per il controllo sicurezza.
3. Demolizione di un palazzo islamico storico a beneficio di un edificio di 1000 metri quadrati come base di appoggio per l’esercito israeliano a ovest della Mosche di al-Aqsa.
4. Edificio di 3 piani su una superficie di 3000 meri quadrati sulla piazza Buraq, ovest di al-Aqsa, per la creazione di un centro talmudico.

Spero abbiate notate, difficile non farlo, come tutta la costruzione sia esattamente circolare alla Mosche di al-Aqsa, spero vi rendiate conto che stanno bloccando l’accesso alla Moschea, spero vi rendiate conto che ora è progetto ma nessuno li fermerà, spero che vi rendiate conto che le parole degli ebrei ultra-ortodossi, “vi deporteremo tutti”, non sono solo parole di alcuni, pochi, invasati, ma sono il pensiero comune che domina Israele.
momò

lunedì 17 maggio 2010

un'idea di Cecco

Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero....
vi rendo partecipi dei miei studi per l'esame di letteratura italiana...

S'i' fosse premier, m'anderei dal mondo;
s'i' fosse ministro, mi vergognerei;
s'i' fosse acqua, non mi privatizzerei;
s'i' fosse Dio, piangerei en profondo;
s'i' fosse Papa, mi impoverirei
chè tutti i non cristiani servirei
s'i' fosse petrolier, scapperei
chè tutto il mare rovinerei
s'i' fosse morte, andrei da li banchieri;
s'i' fosse vita, non starei con lor:
similimente farei a li baroni.
s'i' fosse giovane, come i'sono e fui,
vorrei casa e lavoro
e i "tutto va bene" lasserei altrui.

"diremo soltanto, senza perdere altro tempo in questo, che il lungo furore circa la lupa e quel maledetto fiore del fiorino è il più grosso e robusto grido di orrore che si sia levato di fronte ai facili trionfi dei banchieri e dei mercanti fiorentini, ormai complici di una chiesa economicamente bene aggiornata: un grido che è paragonabile soltanto, se accettiamo un duro ma illuminante anacronismo, con gli alti clamori dei grandi scrittori europei della restaurazione ottocentesca, strepiatnti davanti alla facili vittorie del capitalismo industriale, nazionale e internzaionale. (...) Ricordiamo qui comunque che, nel cuore della spiegazione virgiliana dell'ordinamento infernale, uno ed uno solo è il punto che veramente attitra e tormenta Dante: come l'usura- che è poi quanto dire l'arte bancaria- offenda Dio, e sia appunto "contro natura".
Edoardo Sanguineti, Il realismo di Dante

IoLiOdioINazistiDellIllinois

Dittature armate al condizionale

“Andremo avanti, non possiamo ritirarci ora” queste le parole del premier tailandese Vejjajiva dopo che sul campo erano già morte 29 persone. L’esercito quindi continuerà a sparare e la gente continuerà, purtroppo, a morire. Il segretario generale ha aggiunto: “Se davvero vogliono dialogare, non devono mettere condizioni come chiederci di ritirare le truppe", bisogna anzitutto dire che se si facesse un indagine statistica si riscontrerebbe che tutti i segretari di stato o i primi ministri quando si trovano in difficoltà e decidono di usare le armi danno poi sentenze stupide e inutile, tanto quanto l’utilizzo delle armi. Il premier che è salito con un golpe e che ha paura di un nuovo golpe delle Camice Rosse, ricordiamolo ancora una volta eletto perché il vecchio premier era un dittatore, diviene dittatore e non vuole sentire voce diversa dalla sua. Il suo segretario generale dimostra quindi tutta la sua inutilità dicendo che loro, le Camice Rosse, quelli che stanno morendo come topi circondati dall’esercito che spara, non possono chiedere che le truppe si ritirino, no loro hanno solo il diritto di stare lì a crepare.
Loro, le Camice Rosse, in realtà avevano solo chiesto una tregua e dialoghi con la mediazione dell’Onu, e sapete cosa ha risposto sempre il segretario generale per no smentire che è un coglione? “È sicuramente un fatto positivo, ma non possono avanzare richieste se vogliono negoziare”, ma se io non negozio come faccio a fare richieste? Questa è la miglior dimostrazione della dittatura attuale, nessuno più ti dice “ti impongo di fare così” ma ti dice “dovresti fare così”, mentre te lo dice, però, ti punta la pistola alla tempia.
octavio

domenica 16 maggio 2010

The Mexican mourning

2008 the price of cocaine in Colombia is 2 $, in Mexico is 8 $; marijuana 80 cent in Colombia, 40 cent in Mexico. Today the fight against drug it’s a daily problem and the dead are rising more and more. Ex president Fox is the beginner of this problem, obviously is not the scapegoat of the situation, but with him the export of drugs in the USA became very important. According to some studies promoted by the University Autonoma of Mexico the drug and arms trade involves 250.000 people, annual turnover 15 billion dollars.
The choice of militarized the fight against drug brought a great publicity to the President of Mexico, television showing often present the situation, speaking always about hundreds of arrests or tons of drug distrained. No one informed us about millions dead in the whole Mexico, no one informed us and the Mexican that all the politicians involved in the “drug problem” are still free, no one were found guilty.
The power make us bad, the power make us sinner, the power make us blind. Divide et impera.
Until we’ll consider money the unique happiness in the word, the word’ll make us stupid.
octavio

sabato 15 maggio 2010

Nazisti si diventa

La notizia è chiara e palese a tutti, vi invito a trovare le prove su internet (per copyright non vi posso fornire l’immagine io), Israele ha pubblicato la sua nuova cartina geografica; ha un “piccolo”, insignificante dettaglio, è stata eliminata completamente la Cisgiordania dalla mappatura. I più buoni, quelli che credono ancora che Israele è uno stato religioso e puro quindi non possono fare del male alle persone, crederanno che questo significa un’apertura d’Israele per la creazione del nuovo Stato Palestinese. I più cattivi, quelli come me che in Palestina ci sono stati o ci vivono, penseranno invece che li vogliono uccidere tutti e quindi già mettono le mani avanti eliminando la Cisgiordania. Dato che ne sono altamente convinto, e ne sono convinti anche degli amici palestinesi con cui ho parlato, vi ho messo un’immagine sicuramente dura da accettare ma che vi dimostra, nudo e crudo, quello che Israele è già stato in grado di fare a Gaza: carbonizzare i bambini con le armi al fosforo.
Io mi ricordo che i nazisti carbonizzavano e gassavano gli ebrei, studi di storia contemporanea; fate voi le vostre considerazioni. I nazisti volevano fare una pulizia etnica, Israele cosa vuole fare? È difendersi dai terroristi carbonizzare i bambini? È difendersi dai terroristi fare una legge che prevede la deportazione di tutti i palestinesi residenti in Cisgiordania a Gaza e poi eliminare dalle mappe la stessa?
No, è un chiaro inizio di sterminio in stampo nazista.
momò

La Bellezza della verità.. la ricordiamo ancora?

Stamattina ho acceso il computer e ho controllato la mia posta elettronica, gesto normale, niente di insolito. E ho notato che mi era arrivata la notifica di un nuovo post di Momò. Come sempre l'ho letto tentando di non farlo diventare l'ennesima "notizia tragica di quel (ma, in fondo, non troppo) lontano paese". Con tutti i mezzi (difficilmente veritieri) che possediamo è diventato tristemente normale sentir parlare di catastrofi, omicidi, disastri, inutili guerre e ogni sorta di malvagità di cui è capace l'uomo.
In questo post si parlava della verità e mi è venuta in mente una poesia di Emily Dickinson che, qualche giorno fa, mi ha mostrato un mio compagno di università:

I died for Beauty - but was scarce
Adjusted in the Tomb
When One who died for Truth, was lain
In an adjoining Room -

He questioned softly "Why I failed"?
"For Beauty", I replied -
"And I - for Truth - Themself are One -
We Bretheren, are", He said -

And so, as Kinsmen, met a Night -
We talked between the Rooms -
Until the Moss had reached our lips -
And covered up - our names

E' proprio vero che lottare per la verità è faticoso, quello che ci viene naturale, infatti, è non crearci troppi problemi, soprattutto per cose che non ci riguardano in prima persona. Il desiderio di lotta nasce, allora, non dalla volontà di seguire una morale del "fate bene fratelli", ma dal desiderio di creare una realtà di aiuto per tutti i bisogni umani. Guy de Maupassant ha scritto in Bel-Ami: " Anche lei proverà l'angoscia tremenda dei disperati. Si dibatterà, sperduto, affogato nelle incertezze. Griderà aiuto a dritta e a manca, e nessuno le risponderà. Tenderà le braccia, invocherà per essere soccorso, amato, consolato, salvato; e nessuno le verrà incontro." Solo chi si preoccupa di lottare per la verità è in grado di tendere le braccia a quella persona che grida disperata, ed è per questo che bisogna combattere e lavorare.
小王子

venerdì 14 maggio 2010

2060 (appello di maggio II parte)

Il professor Saccentis,docente di storia del 2000 all'università unica del Nord Italia (nata dopo gli innumerevoli tagli finanziari all'istruzione), interroga il giovane studente Luca Imbarazzato... Luogo: Bologna Piazza del Nettuno. Finora l'interrogazione ha insistito sull'economia Europea nel 2010.

Saccentis: un'ultima domanda... sa spiegarmi com' era retta l'economia fino a quella crisi?
Imbarazzato: Più o meno... ci provo professore... come sa da quando non c'è più la scuola superiore di una volta, ci si arrangia... comunque: credo che le banconote che la gente, più o meno, aveva in tasca erano essenzialmente "titoli di credito" presso la Banca Centrale...
Saccentis: mmm... continui
Imbarazzato: bisogna distinguere due monenti: nel 1944 gli accordi di Bretton Woods davano valore alla moneta poichè questa aveva un corrispondente valore in oro...
Saccentis: ottimo... e dopo?
Imbarazzato: nel 1971 il presidente americano Nixon, davanti a un sistema in crisi, sospese la convertibilità del dollaro in oro...
Saccentis: da quel punto in poi si fidarono della parola dei banchieri e dei politici!
Imbarazzato: credo di si professore...
Saccentis: concedo un 28 l'argomento non era facile..

Imbarazzato mostra il libretto rilasciato dalla Segreteria Unica (sede a Mantova) dell'Università Unica del Nord Italia....

Saccentis: ah! vedo che deve fare un bel pò di strada per tornare a casa...
Imbarazzato... già ma poteva andare peggio... visto dove farà il prossimo appello!

IoLiOdioINazistiDellIllinois

La comodità è del potere

La sorte ha voluto che giusto ieri avvenissero nei due territori più a rischio di questo periodo, Kirghizistan e Thailandia, due scontri molto violente, diversi ma simili. Sebbene il nuovo governo abbia dichiarato che la situazione è pienamente sotto controllo ieri i sostenitori di Bakiev hanno occupato l’aeroporto e stanno portando avanti la loro protesta. In Thailandia invece due sono i morti violenti, ovviamente entrambi della parte dei manifestanti e ovviamente entrambi già dichiarati terroristi (e quindi se gli spari in testa o nel petto fa poi lo stesso perché loro sono terroristi, i cattivi). Dopo aver fatto questi feriti il governo ha anche dichiarato che la zona occupata dalle Camice Rosse è ora completamente circondata da blindati dell’esercito e le elezioni programmate per il 14 novembre sono revocate.
In entrambi i casi l’esercito è sempre la soluzione, in entrambi i casi la violenza è la soluzione. Violenza che si sviluppa da entrambi i lati e quindi è da condannare sempre. Ciò che non ho mai capito, ci ragionavo ieri in macchina, è perché i manifestanti violenti sono terroristi l’esercito invece è fatto da uomini giusti; l’esercito a mio avviso è fatto da terroristi legalizzati. Entrambi i gruppi son comunque bombe ad orologeria, in mano a “capi” o presunti tali che li mando alla morte certa, alla violenza certa, alle ferite certe.
Il problema delle guerre è sempre questo, chi le comanda sta comodamente seduto i poltrona e muove le pedine sulla cartina, chi le fa crepa, chi non le fa o non le vuole le subisce e crepa.
octavio

giovedì 13 maggio 2010

Stupidità al potere

Una volta si diceva l’Immaginazione al potere, ieri Octavio ha coniato Inquinamento al potere, oggi io vi introduco alla Stupidità al potere. Perché alla fine del mio post, oltre a ridere a crepapelle direte, come me, “o sono scemi o sono stupidi”, non c’è altra possibilità.
In una interrogazione parlamentare in cui il partito Likud accusava il Ministro della sicurezza interna Yitzhak Aheronovic (sono solo due o tre i nomi dei coglionazzi israeliani), attenzione adesso la sparo grossa eh, di non assicurare il controllo necessario ai bulldozer quando demoliscono le case, lo stesso ministro ha così risposto: “La polizia israeliana sarà presto a guardia dei bulldozer”. Perché vogliono la polizia a controllo? Perché i palestinesi, ovviamente, organizzano delle proteste e cercare di fermare le macchine. Ovviamente tutti li considerano dei terroristi, ma se domattina venissero a radere al suolo il vostro quartiere voi cosa fareste? Direste: “Sì, avete ragione, noi siamo terroristi quindi è giusto che ci togliete la casa e ci fate vivere per la strada”?
Ma secondo voi questo è ragionare come Stato Democratico? Secondo voi questo è ragionare?
Molti poi mi dicono che offendo troppo, ma se sono così teste di cazzo io cosa ci posso fare? È da deficienti, tarati mentali, razzisti e colonialisti il preoccuparsi di come difendere i bulldozer che devono demolire le case altrui.
È mostruoso che al mondo esista gente del genere, è mostruoso che nessuno dica niente e, anzi, li continui a difendere, è sconcertante che nessuno informi il mondo intero di notizie come questa. La verità non si deve mai tacere! Mai! A costo di prendere gli insulti.
momò

mercoledì 12 maggio 2010

Inquinamento al potere

Hanno provato con una cupola gigante che dovesse funzionare come un tappo, hanno pensato di darle fuoco, hanno pensato di sparare del materiale plastico sulla perdita (un altro possibile tappo), hanno pensato (e attuato) di mettere le famose “cerniere contenitive”, ne sono già state ordinate anche all’Italia, quelle che sono state usate per il fiume Lambro, testate e create per le acque dolci e che molto probabilmente appena messe nelle maree oceaniche si spezzeranno nel giro di 5 minuti, hanno pensato (e attuato) di sparare dei solventi non ben identificati sul mare per contenere l’inquinamento da petrolio ma inquinare lo stesso con i solventi.
Insomma le hanno pensate tutte, ma proprio tutte, quello che però alla fine rimane è l’inquinamento, la macchia continua ad espandersi le acque, le coste e gli animali continuano a soffocare.
Uno uomo cinico potrebbe anche pensare chissenefrega in mezzo all’oceano mica ci dobbiamo vivere, ma, superando il fatto che le maree si muovono, bisogna aprire lo sguardo e giudicare con occhio critico la realtà. Le zone contaminate vedono la fine anche di un economia ittica non piccola, e si parla di vent’anni prima che la fauna sia di nuovo completamente “pulita”, le paludi della Luisiana, oltre a essere territorio faunistico molto sviluppato, lo sono anche per la flora 8quella che ci da l’ossigeno) e se questa muore moriamo anche noi (già l’aria che respiriamo non é delle migliori). Il famoso butterfly effect qui entra in scena con tutto il suo peso, e hanno un bel da lavorare le navi “pulisciacqua” tanto il buco non è ancora tappato e se continuiamo così altro che vent’anni per pulire le acque, la flora e la fauna. Il potere ci ha ancora presentato sé in maniera piuttosto precisa: il denaro per il denaro; se le persone muoiono è un rischio che bisogna accettare.
octavio

martedì 11 maggio 2010

“mistero e malinconia di una strada”

Una storiella (pensata davanti al famoso quadro omonimo) poichè la differenza non spaventi...

Sally giocava in strada non lontana dal baraccone del padre che si era allontanato con altri zingari per montare le giostre che sarebbero servite allo spettacolo serale. Sally rincorreva una ruota guidandola con un bastone senza sapere che il mondo intorno si allargava e si restringeva intorno a lei. Sally correva e correva senza stancarsi finché non giunse in un vicolo stretto e dai colori giallastri che si apriva su una grande bella e luminosa piazza bianca. In quel torrido pomeriggio estivo nessuno era per strada e il paese era tutto sotto il suo sguardo senza che un solo altro respiro all’infuori di quello del vento la disturbasse. Si fermò. Il sole stava cominciando a calare, le ombre si allungavano, il cielo cambiava colore che adesso tendeva al verde… da lontano vide un’ombra avvicinarsi lenta e costante. Lasciò cadere il bastone perdendo il controllo della ruota che scivolò via rifugiandosi in un’ombra più scura.
Hans aveva percorso strade e strade senza fermarsi, attraversato città rumorose e potenti, superato colline e monti, la sua carrozza giaceva in un angolo di una grande piazza bianca sulla quale soffiava dolce e malinconico il vento estivo che guardava Hans avvolgendolo con profumi di mari e monti lontani. Il vecchio viandante si fermò in mezzo alla piazza vicino ad un pozzo e contemplava la sua carrozza ferma a qualche metro da lui. Sally vide l’ombra fermarsi e senza pensare troppo si avvicinò a quel vecchio seduto su un pozzo appoggiato al suo bastone. Hans si voltò e vide una bambina con i capelli rossi e lunghi che lo fissava dal profondo di occhi grandi e castani. Il vecchio alzatosi poggiò una mano sulla testa della bambina, un colpo di vento più violento degli altri irruppe nella piazza. Hans tornò alla sua carrozza e ripartì. Sally sorridendo si avviò verso il baraccone del padre che stava tornando in quel momento con gli altri compagni. Il sole abbassò la testa e mentre gli zingari iniziavano a ballare una carrozza correva oltre le colline.

IoLiOdioINazistiDellIllinois

Somiglianze dittatoriali

Lo so, io sono quello della Palestina, quello che non fa altro che parlare di Palestina. Oggi però devo parlare di un fatto italiano che mi ha ricordato i soprusi israeliani.
«Sono in carcere da cinque giorni e non so perché, non capisco perché sono qui, allo stadio non c'ero», le parole sono di Stefano Gugliotta, 25 anni in carcere da dopo la finale di Coppa Italia Roma-Inter. Incarcerato ma, prima, selvaggiamente picchiato dai poliziotti (alcuni giornali mettono il condizionale sul verbo picchiare, ma c’è un video preciso e chiaro che dimostra che ci sono pochi condizionali da usare). Procura e Questura romana hanno già iniziato a studiare il caso e hanno promesso che verranno identificati i poliziotti e puniti. Sono dichiarazioni che ci devono obbligatoriamente essere dagli organi competenti ma che in realtà non producano nulla, abbiamo già avuto un caso di pestaggio da parte della polizia e tutto poi è stato tranquillamente insabbiato.
Dicevo che questo fatto mi ha ricordato la Palestina. È triste pensare che gli stessi soprusi sulle persone che avvengono in un territorio militarizzato e in tempo di guerra avvengano anche in uno stato che si dice sviluppato e democratico. Due sono però i punti chiavi per capire il legame tra governo Berlusconi e governo Netanyahu:

1. Berlusconi dice che Israele è l’unica democrazia del Medio Oriente; così facendo dice che è democrazia ammazzare di botte i palestinesi e quindi giudica sia corretto che avvenga anche in Italia.
2. Netanyahu ha sviluppato nel tempo una leadership dittatoriale nei confronti dei palestinesi e Berlusconi è diventato il dittatore degli italiani.

momò

Elezioni filippine = Elezioni italiane

Ieri si sono svolte le elezioni (presidenziali, parlamentari e amministrative) nelle Filippine; bisogna eleggere in tutto 18000 rappresentanti locali e nazionali, poca roba… La Commissione elettorale delle Filippine ha già però dichiarato che annullerà il voto in 5 municipalità perché a causa delle violenze il popolo non ha potuto votare con libertà. Dieci sono i morti, tra sostenitori dei vari candidati e poliziotti, a causa della violenza elettorale che, a dire della stampa internazionale, è “normale” nel territorio filippino, normale nel senso che tutti i candidati oltre a presentarsi al pubblico assoldano anche un esercito privato pronto a tutto pur di ottenere i voti. A questi vanno aggiunti i ribelli, cioè in realtà qui musulmani che vorrebbero un po’ di dignità (ne avevamo già parlato), che anche loro si aggiungono al coro.
Il fatto che le Filippine sia un paese con molti problemi è sotto gli occhi di tutti, che le lezioni portino scompiglio nel paese è logico pure questo, basti guardare i vari Afghanistan o Iraq e le conseguenze ben note, credo sia meno logico pensare che venga definito “normale” che i candidati assoldino degli eserciti privati. Questo dimostra palesemente che la politica ormai è potere, basso, lascivo, lurido potere. L’interesse per l’uomo è andato a farsi fottere, l’interesse per la res pubblica ancora peggio, l’interesse per la città non esiste, l’interesse per un bene comune è irreale.
Non so se lo avete pensato anche voi, provate a mettere Italia al posto di Filippine (per le violenze si possono sostituire quelle fisiche a quelle della tv) non vi sembra che sai la stessa cosa? Eppure l’Italia è uno dei paesi del Nord del mondo…
octavio

lunedì 10 maggio 2010

IX legislatura regionale

Ieri sera mi viene la folgorante idea di andare a vedere, questa mattina, l'insediamento del consiglio regionale dell'Emilia Romagna. Così stamattina, sei minuti prima dell'alba, prendo un decrepito regionale che si muove come un elefante tossico, come quelli del piccolo circo che veniva nel paesello quando ero piccolo insomma... fendo la folla che vuole sedersi... "fletto i muscoli" (ieri sera ho letto rat-man) e occupo un sedile, subito dopo riprendo il sogno interrotto poc'anzi... mi svegliano: "scusi, sta sbavando"... "a si?!! Mi scusi è che... zzzzz" mi riaddormento. Il mio infallibile orologio biologico mi dice che siamo a Bologna... "fletto i muscoli" e sono sul binario... la strada è lunga a piedi ma così facendo mi sveglio... Viale Aldo Moro (tra l'altro ieri era l'anniversario) è pieno di "piumini" graminacee, polvere, tutto quello che fa starnutire insomma... finisco i fazzoletti... Arrivo con quel leggero anticipo che ho sempre quando non ho assolutamente fretta (chissà perchè poi?). All'ingresso riservato a quelli che contano (uno, due, tre, quattro...) c'è un volantinaggio CGIL, un cartello indica l'ingresso per il pubblico, quelli che non contano insomma, (tre, sette, nove...). Chiuso. Arriva la sicurezza mi scruta... "è troppo presto aspetti fuori"... sommerso dai piumini e starnutente "fletto i muscoli" e mi siedo su una pecca... "scusi, sta sbavando"... mi alzo, ora posso entrare, lascio il documento mi danno il pass... La zona riservata al pubblico si riempe di soggetti variopinti... un gruppo di giovani rasta (mi viene da schierarli verso sinistra) un gruppo di signori distinti e curati (gli inservienti?) Giornalisti, fotografi, felpe con lo stemma a "cinque stelle.it". Giù nell'arena dell'agone politico i tecnici perfezionano le ultime poltrone... Si spalancano le porte ed entrano i 49 eletti (uno era malato)... Elegantissimi, classe, dignità "guardi che sono gli inservienti e i giornalisti"... giusto! Poi arrivano effettivamente gli eletti. (nota di colore: all'ingresso dei leghisti i microfoni cominciano a fischiare! Vecchia fabbricazione emiliana immagino...). Gli illustri personaggi si scambiano strette di mano per la gioia dei fotografi che scattano a ripetizione (macchine digitali, se avessero dovuto sviluppare ogni scatto andavano in rovina). Cominciano le procedure, l'attenzione cala, c'è una piccola lite sui posti da Questore e poc'altro... gran burocrazia insomma (due ore). Ammetto di non essere rimasto fino alla fine... probabilmente stanno finendo adesso... quando ho sentito uno dei neoeletti dal palco citare Vasco Rossi ( senza offesa al grande cantante) mi sono detto: "o tempora! o mores!" perchè mai citare grandi politici o teorici del vivere comune? Auguri per un buon lavoro comunque...e sfilando le maglie della sicurezza ho ripreso la mia carta d'identità e son tornato "a riveder i piumini".
IoLiOdioINazistiDellIllinois

Nuovi dialoghi di Pace

Saeb Erekat, negoziatore palestinese, dopo aver parlato con Abbas e la OLP in genere ha dichiarato ieri che la Palestina è pronta a riprendere i dialoghi di pace prospettando una lavoro proficuo di 18 mesi con l’aiuto degli USA per arrivare a un accordo duraturo. Sono stati in fatti gli USA, nella persona di Mitchell (inviato USA per il Medio Oriente), a spingere e insistere i due “litiganti” a tornare sui dialoghi di pace. Se inizialmente Netanyahu per bocca di Ayalon, vice-ministro per gli Esteri, aveva fatto sapere che i dialoghi erano vicini, ora fa subito marcia indietro (in velocità e astuzia) dichiarando: "I colloqui indiretti devono diventare diretti al più presto. La pace non può essere fatta a distanza, o con un controllo remoto". Questa affermazione è stata poi giustificata sempre da lui, premier dello stato terrorista per eccellenza, con dei toni molto dolci e delicati: “Nessuno può aspettarsi che si arrivi ad una decisione o ad un accordo su questioni così delicate senza sedersi insieme nella stessa stanza".
Benjamin è sempre stato molto furbo, ha sempre cercato di far credere una cosa facendone altre (vedi la questione costruzione colonie), le sue belle parole non ci fregano più ormai. È bastato che la Palestina si dicesse pronta a dialogare con in mezzo gli USA che subito lui si tira indietro. Sa perfettamente che se gli USA si mettono in mezzo qualcosa, anche se molto piccolo e molto poco dato che gli USA sono sempre stati di parte, dovrà perderlo. Questo nella sua politica colonialista però non è ammesso lui può solo annettere terreno non perderlo “in battaglia”. Lui vuole i dialoghi “face to face” così continuerà a passare per santo e nessuno (o quasi) potrà dire quello che sta in realtà architettando e mettendo in pratica.
momò

domenica 9 maggio 2010

Hai sete?


Oggi rubo il posto a momò e mi permetto di partire da una notizia che giunge dalla Palestina per ampliare un po’ il tiro. Tutti hanno già parlato, straparlato, riparlato, cercato soluzioni, riproposto soluzioni e parlato poi nuovamente del problema acqua, il famoso oro blu. Gaza lancia un SOS perché non ha più acqua gli impianti di desalinizzazione sono vecchi, e piccoli e non producono acqua a sufficienza, quella che è condivisa con Israele viene aspirata da quest’ultimo in quantità superiore al suo fabbisogno e così a Gaza e in Cisgiordania arrivano gli scarti, sì anche l’acqua sporca o non del tutto depurata. Il blocco degli accessi a Gaza impedisce poi l’arrivo di nuovi mezzi per costruire nuovi impianti, anche quelli finanziati da ONG.
Il problema acqua però non è solo della Palestina, grave è in Latino America, sotto gli occhi di tutti l’Africa, che ha in sé due dei più grandi fiumi produttori di acqua dolce e molte riserve nel sottosuolo, ma essendo che l’Occidente la vuole lasciare in povertà, non sa neanche cosa vuol dire impianto di depurazione il povero africano…
Per vivere dignitosamente un essere umano avrebbe bisogno di 5 litri d’acqua potabile ogni 24 ore per la sua corretta idratazione, al giorno per l’igiene personale e la pulizia del cibo sono calcolati 50 litri d’acqua, i famosi Nord del Mondo ne dispongono di 70-80 litri, i Sud del Mondo vede 5 mila bambini al giorno morire per malattie proveniente da acqua non depurata, se non l’avessero bevuta sarebbero morti così: sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose asciutte, diminuzione del volume plasmatico, sonnolenza, torpore, morte.
octavio

sabato 8 maggio 2010

Il mondo, l'università, il ciellismo


Si avvicinano le elezioni universitarie, ciascuno corre per i propri ideali o interessi per accaparrarsi un posto. Se solitamente in tutte le elezioni si vede la lotta tra sinistra e destra, all’università si vede sempre la lotta tra Sinistra e Student Office, che è poi comunque la destra. Li ho osservati nel loro modo di agire, ho pensato di proporvi il decalogo per essere un perfetto ciellino.

1. Avere l’animo del (pre)potente, volere sempre e solo essere il migliore e il primo. Tanto che se un ciellino fosse addetto alla pulizia cessi dell’università, vorrebbe diventare responsabile pulizie cessi.
2. Essere sottomessi totalmente, “in carne e spirito”, alla destra italiana, chiamare Berlusconi al meeting per farci vedere tutti fedeli cristiani.
3. Rimanere nascosti dietro a delle frasi fatte, non dire nulla ma dirlo molto bene, nascondersi dietro al volantino di turno per dire quello che non si pensa ma che si assorbe per osmosi dai più (cielle)spiritati.
4. Essere tanto moralisti da credere che anche dire “cazzo”, sia peccato che grida vendetta al cospetto di Dio.
5. Essere così fiduciosi di se stessi e delle proprie capacità da primo della classe che l’altro è sempre visto dall’alto in basso.
6. Essere così diligentemente addestrati che le foche o i delfini del circo sarebbero licenziati per poca diligenza.
7. Saper scodinzolare di fronte al potente di turno per poter accaparrarsi tutte le poltrone disponibili, libere o semi-libere (tanto basta che ti sottometti che chi c’era prima di te viene silurato in velocità).
8. Avere solo l’interesse ad ampliare il numero dei fedeli, essere tanto forti e numerosi così da poter sconfiggere tutti gli altri che, pochi ma animati da veri ideali, cercano di farsi strada in università o in qualsivoglia luogo di politica o lavoro.
9. Evitare il contatto con altre persone che non siamo destinate a diventare di cielle, solo cielle ha la verità, se non l’accetti, oltre a bruciare all’inferno per l’eternità, sarai tacciato di eresia e verrai rapidamente abbandonato e escluso.
10. Credere fermamente che scrollarselo dopo aver fatto pipì sia autoerotismo e preferire dunque bagnarsi i pantaloni.
octavio

venerdì 7 maggio 2010

Culture di potere

I primi giorni di maggio avevano portato a una proposta da parte delle Camice Rosse: fine del blocco dell’area economica di Bangkok solo con elezioni entro 3 mesi. Abhisit aveva ovviamente risposto con un secco no. Il 5 maggio arrivava la contro proposta: consultazione elettorale il 14 novembre. Se inizialmente sembrava che la cosa potesse allettare i manifestanti ieri è arrivata la notizia che le Camice Rosse accetteranno la data del 14 novembre per le elezioni solo a patto che vengano rispettate 3 loro richieste: 1. scioglimento del governo tra i 45 e i 60 giorni prima delle elezioni 2. fine di ogni azione intimidatoria contro i manifestanti 3. intervento della Commissione Elettorale per la definitiva decisione della data elettorale.
Non ho mai visto di buon occhi i manifestanti delle Camice Rosse, seguendo con attenzione lo svolgersi di tutte le rappresaglie e contro-rappresaglie ho capito che nemmeno il premier Abhisit è un santo, ma quello che ora inizio a pensare che United front for democracy against dictatorship, meglio note come Camice Rosse, stiano portando avanti la loro campagna contro quello che loro definiscono dittatore (io credo che non sia certo un santo, che sia un violento e che ha fatto del male a molta popolazione, ma non lo definirei dittatore) per diventare poi loro i nuovi dittatori. I manifestanti sostengono l’ex-premier, lui sì che era un dittatore con la D maiuscola, e non credo che se otterranno il potere cambieranno molto la rotta politica intrapresa fino al golpe che ha messo al potere Abhisit.
I golpe e contro golpe non cambiano in realtà la base di corruzione e giochi di potere, lo potrebbero fare se fossero fatti da gente che vivono con l’idea che l’uomo è il centro della politica. Ma c’è ancora qualcuno che fa politica per questi ideali?
octavio