mercoledì 31 marzo 2010

L'informazione negata


Il mondo dell’informazione in Palestina soffre molto, la libertà di stampa non dovrebbe mai essere negata ma, si sa, quando c’è di mezzo la falsità delle persone, l’arroganza, la disumanità è ovvio che il governo dominante vuole mettere a tacere e nascondere tutto. Questo è quello che avviene quotidianamente a Gaza, all’accesso viene messo un timbro rosso sul passaporto cosicché ai controlli aeroportuali (alla partenza del giornalista) gli interrogatori e le perquisizioni siano più approfondite. Ma non è solo questo, il problema è anche fare informazione sul campo, dove si rischia sempre la propria incolumità. Molti sono i giornalisti feriti solo perché erano a documentare le manifestazioni contro il muro o gli insediamenti, l’ultimo ha riportato la rottura dei reni e della milza a causa di una bomboletta di gas lacrimogeno che lo ha colpito in pieno.
A Ramallah, ieri, l’unione dei giornalisti si è riunita in una sessione di emergenza per sottolineare la necessità di sviluppare norme e controlli per evitare il ripetersi di questi incidenti. Mi metto anche io dalla loro parte, sostengo la loro causa, nella speranza che possa servire a qualcosa: le proteste al tiranno portano sempre ripercussioni più violente.
momò

FASCISMO A TRASTEVERE

I programmi provvisori del Ministero della Pubblica Istruzione, per il prossimo anno, vedono cancellata la Resistenza. Liberazione e Antifascismo non sono neppure citati. La scusa ufficiale è che non c'è tempo per svolgere programmi così estesi... Le recenti riforme, i tagli, le decisioni governative hanno plasmato una scuola in cui un pò di tutto viene gettato in un'unico pentolone che crea un minestrone di: "non si riescono a finire i programmi". Nuovi e fantasiosi licei, investimenti in banche e non in studenti sono finalizzati a creare una generazione di impossibilitati a reagire alla vita e prendere decisioni; esattamente ciò che i dittatori si aspettano da un popolo.
IoLiOdioINazistiDellIllinois

martedì 30 marzo 2010

storia viva e urgente

E’ finito un’ altro giro di giostra. Il dato nazionale più incalzante è che ha vinto il menefreghismo tipico di uno stato fascista (dal classico motto “me ne frego”). Chi lo chiama “astensionismo” è diplomatico e soprattutto fa il gioco di chi dichiara come grave l’astensione ma ha fatto di tutto per crearla, gonfiarla e inscatolarla nelle case. Chi vuol stare comodo nelle poltrone istituzionali non ha interesse nel far partecipare il popolo al voto. E’ stata una campagna elettorale delle più deludenti in cui i programmi sono stati taciuti e nascosti, viene il dubbio che siano stati scritti. Comunque troppi tra coloro cha hanno votato (nonostante tutti si dicano vittoriosi) ha puntato sulla Lega Nord: un partito xenofobo, dalle “idee” violente e di chiusura totale, una forza politica che irride alla costituzione. Il nostro popolo si sta affidando alle mani di chi, in una situazione storica di multiculturalità, scambi internazionali culturali e politici, punta all’esclusione dell’altro in una prospettiva di solitudine e ignoranza. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Ma “dove cresce il pericolo cresce anche ciò che salva”. Qualche candidato intelligente, qualcuno che ci porti di nuovo sull’Aventino in caso di rivolta ci sarà, c’è.


IoLiOdioNazistiDellIllinois

Occhi aperti sulla violenza


Sono 37 i morti (forse saliranno) e molti i feriti dopo il doppio attentato di ieri a Mosca. Molto probabilmente due donne che si sono fatte esplodere all’interno di due differenti linee metropolitane moscovite nell’ora di punta; tutte le testate giornalistiche dicono che è tornata la paura del terrorismo islamico in Russia. Il governo russo, prima dalla voce di Medvedev, leader del Cremino sulla carta, poi dalla voce di Putin, il vero giocatore di scacchi sovietico, ha già dichiarato che la lotta al terrorismo sarà portata avanti con tutte le forze e fino alla fine. Vorrei però darvi le precise parole di Putin: "Annichiliremo i terroristi".
Non dovrebbe fare scalpore questa affermazione, ormai siamo abituate a queste affermazioni dure e pesanti, ma uscite dalla bocca di Putin a me fanno venire in mente un fatto del 2002, il Teatro Dubrovka e i suoi 130 morti (fra terroristi e civili) a causa di un gas non identificato (alcuni parlano di gas nervino) che fu sparso nell’aria per facilitare l’operazione militare. L’allora vice ministro degli Interni Vasilev, diceva: "Mi chiedete se abbiamo usato o meno del gas. Bene, sono autorizzato a dire solo che sono stati usati metodi speciali". Si sa, quelli sono terroristi quindi divertiamoci pure con loro! Lo ripeterò nuovamente a scanso di equivoci: ogni gesto di violenza è da condannare, anche il più insignificante che sia, ma se va condannato attenato di ieri a Mosca va allora condannato anche il governo russo, in particolare Putin, per aver continuato a bombardare e uccidere ingiustamente e deliberatamente i civili ceceni, lui che prima del 2001 li chiamava banditi e dopo quell’anno iniziò a chiamarli terroristi per avere una giustificazione del suo agire.
octavio

lunedì 29 marzo 2010

pausa, è permesso fumare

La storia è raccontata da Fabrizio De Andrè nell'album "Storia di un impiegato", il racconto di un epoca, di uno stato che c'era e che per molti versi c'è ancora. Parla di rivolte, ritorsioni, amori, lavoro e precariato, proteste. Un attimo di riflessione in attesa dei risultati elettorali.

IoLiOdioINazistiDellIllinois

Imputato ascolta,
noi ti abbiamo ascoltato.
Tu non sapevi di avere una coscienza al fosforo
piantata tra l'aorta e l'intenzione,
noi ti abbiamo osservato
dal primo battere del cuore
fino ai ritmi più brevi
dell'ultima emozione
quando uccidevi,
favorendo il potere
i soci vitalizi del potere
ammucchiati in discesa
a difesa della loro celebrazione.
E se tu la credevi vendetta
il fosforo di guardia
segnalava la tua urgenza di potere
mentre ti emozionavi nel ruolo più eccitante della legge
quello che non protegge
la parte del boia.
Imputato,
il dito più lungo della tua mano
è il medio
quello della mia
è l'indice,
eppure anche tu hai giudicato.
Hai assolto e hai condannato
al di sopra di me,
ma al di sopra di me,
per quello che hai fatto,
per come lo hai rinnovato,
il potere ti è grato.
Ascolta
una volta un giudice come me
giudicò chi gli aveva dettato la legge:
prima cambiarono il giudice
e subito dopo
la legge.
Oggi, un giudice come me,
lo chiede al potere se può giudicare.
Tu sei il potere.
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato

Fabrizio De Andrè, Sogno numero due

La verità VI fa male, lo so


Modificare la realtà significa voler far passare per santi sempre e solo i ricchi, quelli che possono davvero mettere in crisi una nazione e che possono fare la differenza in terra straniera. Questo è il caso degli israeliani, a loro è concesso tutto, per loro si modifica anche la realtà. Vi avevo informato della risposta armata che Israele aveva dato nella Striscia di Gaza dopo lo scontro a fuoco tra esercito israeliano e militanti palestinesi. NESSUNO ha voluto dire che cosa è successo là dentro, TUTTO il mondo ha solo riferito che il giorno dopo i militari, da bravi ebrei credenti e religiosi, hanno abbandonato l’area. Bene, io invece, da bravo zuccone, vi dico che cosa hanno fatto: centinaia di case distrutte (pensate a cosa fareste se distruggessero la vostra) centinai di ettari di coltivazioni distrutte (pensate se foste contadini e vi rovinassero tutto il raccolto).
E non è finita qui. No di certo perché accontentarsi di solo questo? Ieri il nostro beneamato Netanyahu ha anche dichiarato: "La politica di risposta è decisiva e ferma. Fornisce una ferma risposta a ogni danno causato ai nostri cittadini o soldati. Questa politica è nota e continuerà", grazie Netan (“è mio amico” quindi posso permettermi un soprannome) era quello che ci serviva sapere. Se infatti Netan lo dice alla stampa in primo luogo vuol dire che ha già iniziato da un po’ a rispondere alle violenze (anche se di violenze prima non ce ne erano state) e in secondo luogo vuol dire che lo farà, state certi che tutto quello che dice lui è un ordine.
momò

No al cierre de la UNAH


Hemos comenzado el año después de un proceso turbio y violento, este gobierno como los demás a heredado todos los males que vienen de mucho tiempo, pero ahora se agrega un reglon mas a esta hoja de " herencias " un reglon triste que avergüenza.
Hoy en día los actos de violencia y persecución son noticia diaria, y, la corrupción no esta exenta en el diario vivir, mas aun, esta se presenta con mayor fuerza.
Esto y otra serie de problemas llegan de formas diferentes a cada particular del hondureño, en su hogar, en su lugar de trabajo, en su sitio de recreación, en su centro de estudio, siendo este último mi materia a tratar.
Todos los problemas políticos, disputa de poder, junto a la corrupción, han mantenido a la UNAH sumergida en permanentes cierre de instalaciones y falta de clases, actualmente el nuevo capitulo que mantiene cerrada la universidad se da por un conflicto entre sindicato de trabajadores SITRAUNAH, y autoridades estudiantiles, el cierre comenzó hace dos semanas. Y aun no se ha resuelto nada.
Esto de que cada periodo hay un cierre parcial en la universidad nacional, se ha vuelto tristemente normal, pero ahora el caso es otro, la rectora junto a las autoridades han decidido cerrar la universidad por un periodo de tiempo, para "solventar " la crisis que esta pasando la ciudad universitaria.

Los estudiantes nos hemos organizado para alzar la voz en contra de esto, se
han hecho asambleas informativas marchas masivas a favor del NO CIERRE A LA UNAH , este hecho a despertado mayor conciencia en el estudiantes de la UNAH, hemos decido no esperar mas y ser parte en las soluciones.

domenica 28 marzo 2010

AAA Subcomandante cercasi


Il 24 marzo una notizia mi aveva colpito, ma ho voluto aspettare per vedere dove alla fine si voleva andare a parare. Oggi il giorno è arrivato. Torniamo quindi alla notizia: “USA e Messico uniti e forti contro la lotta ai cartelli della droga”. Anzi tutto è da più di un anno che la gente in Messico muore a causa del narcotraffico, quindi come sempre “Buongiorno USA, ben svegliati!”, in secondo luogo gli USA hanno un muro sul confine del Messico, quindi questa notizia mi ricorda un po’ i dialoghi di pace tra Israele e Palestina: il più forte dice quel cavolo che gli pare e l’altro deve (o dovrebbe) accettare.
Ieri ciò che aspettavo: “Pubblicata sul giornale Reforma la foto a volto scoperto del subcomandante Marcos”. Io l’immagine l’ho vista, e qui non la posso mettere per questioni di copyright, vi invito a cercarla; vi sembra il comandante Marcos? Ma per carità! Non ha nulla di simile. Ammettiamo però che sia lui, non vi sembra che la giustizia stia veramente facendo passi da gigante? Non vi sembra un po’ troppo forse? A me questa storia ricorda un po’ quella in Italia dove il più alto numero di arresti mafiosi avviene sotto elezioni.
Vi lascio una vecchia dichiarazione di Marcos che a me fa sorridere per l’acutezza: “Vogliamo dirle la verità, nel caso non la sapesse: i delinquenti, i terroristi, i narcotrafficanti siete voi, sono gli stessi che formano il suo gabinetto, sono i suoi stessi soldati che trafficano droga e obbligano i contadini indigeni a seminare marijuana ed altri stupefacenti”.
octavio

Un nuovo Iraq? In sha'a Allah


"Speriamo di formare un governo il più rapidamente possibile. Un governo che sia capace di fornire sicurezza e di offrire servizi appropriati al suo popolo". Con questa affermazione Iyad Allawi si presentava come nuovo capo del governo irakeno. Il suo partito, Iraqiya, ha ottenuto 91 seggi contro gli 89 dell’uscente premier Nuri al-Maliki. Capite bene che il problema non è piccolo, la maggioranza assoluta non c’è quindi questo “speriamo di formare un governo” non è un buon auspicio è la disperazione di Allawi che sa che non ci riuscirà. Il nuovo premier si è anche detto disponibile a i dialoghi con tutte le altre forze in gioco e questo non fa altro che aumentare la confusione. Una sua frase sempre della conferenza stampa mi ha colpito: "L'Iraq non appartiene a nessuno né ad alcun partito, ma appartiene a tutti gli iracheni". Il primo pensiero è: “è la solita frase che tutti dicono quando vengono eletti”; il secondo: “magari l’Iraq ha trovato quello giusto”; il terzo: “Ma Allawi lo sa che gli USA ormai si sono presi l’Iraq e quindi l’Iraq in realtà appartiene a loro anche se nessuno lo dice”. Ecco io direi che la terza opzione è la più valide, alla domanda quale rapporto tra Iraq e USA, Allawi rispondeva che l’America è uno stato amico che ha dato un contributo per la libertà dell’Iraq, c’è dunque tra di loro un rispetto reciproco e la volontà di mantenere unito l’Iraq.
Credo che Allawi abbia vinto grazie agli americani,o meglio gli USA hanno creato questa situazione di stallo dove maggioranza non c’è così si sono assicurati altra permanenza gratuita in Iraq.
momò

tessera numero 1816

Il titolo del post si riferisce al tesseramento della loggia P2. La terzina del Poeta rispecchia ancor oggi la "volontà di servire" il popolo dei nostri potenti e politici.

"Giusti son due, e non vi sono intesi;
superbia, invidia e avarizia sono
le tre faville c'hanno i cuori accesi"
Dante Alighieri, Inferno VI,73-75

IoLiOdioINazistiDellIllinois

sabato 27 marzo 2010

Elezioni Regionali 2010

Da La madre di Maksim Gorkij:

“Noi diciamo: una società che considera l’uomo unicamente come uno strumento per potersi arricchire è contraria a ogni principio di umanità, è nostra nemica, e noi non possiamo adattarci alla sua morale menzognera e dalla doppia faccia; il cinismo e la crudeltà dei suoi rapporti verso l’uomo ci disgusta. Noi vogliamo lottare e lotteremo contro tutte le forme di asservimento fisico e morale dell’uomo da parte di tale società, contro tutti i sistemi che lo stritolano per amor di cupidigia. Noi operai siamo gli uomini il cui faticoso lavoro crea ogni cosa, dalle gigantesche macchine ai giocattoli per i bambini, siamo gli uomini privi del diritto di lottare per la propria dignità umana; chiunque può servirsi di noi come di uno strumento per il raggiungimento delle sue mire; noi ora volgiamo ottenere tanta libertà che ci dia, con il tempo, la possibilità di conquistare tutto il potere”.

Invitiamo tutti i cittadini italiani a svolgere il loro dovere di elettori, di non disertare il loro compito in un momento così critico per il nostro paese. Di scegliere e puntare su quelle persone che, anche se poco note, non hanno venduto la loro poltrona a lobby, mafiosi o giochi di potere che porteranno gioie solo a pochi.
Il Timone

Vittimismo e Megalomania


Vi avevo già raccontato della vita quotidiana della gente di Gaza, siate onesti chi di voi, se vivesse in quelle condizioni, non cercherebbe di reagire? Soprattutto tra i giovani chi non vorrebbe giustizia? Così è stato un gruppo di palestinesi ha teso un’imboscata e due militari israeliani sono morti. Guardate che non li giustifico solo sto dicendo che capisco la rabbia dei palestinesi. In più, a differenza di molti che hanno i paraocchi, io non giustifico né i palestinesi che hanno fatto l’imboscata, né l’esercito israeliano che compie quotidiani soprusi sulla gente di Gaza. Israele ha però un doppio problema, da un lato soffre di vittimismo cronico (ormai basta che starnutisci vicino a un ebreo che vieni tacciato di antisemitismo e sei considerato terrorista che ho ordito a un attacco batteriologico. Lui ti direbbe questo e tu gli risponderesti “Calma, è solo uno starnuto”) dall’altro di megalomania, lo so le due cose a volte possono sembrare in contrasto, ma se ogni volta che succede qualcosa lui risponde con attacchi via terra e via aria di megalomani soffre. Ieri cinque carri armati, due bulldozer blindati, alcuni elicotteri e un drone militare (un aereo senza pilota) sono entrati a Gaza come risposta all’imboscata. Scusate il sarcasmo poco consono alla situazione, ma credete che stiano giocando ad armi pari?
momò

venerdì 26 marzo 2010

He's back


He’s reappeared, from the depths of the mountain is back, fears around the world resume: Ladies and Gentlemen, here’s to you Bin Laden! (Applause from the audience).
When the war began to creak he always appears, this time with a shock statement (maybe it’s always like this, isn’t it?): “If one of our will be kill all the hostages will be executed”.
First of all I have to explain that it’s obvious that Bin Laden should be condemned and brought to justice, but until U.S. continue to play his dirty game nothing will change. Violence doesn’t lead anywhere, always kill bring with it another killing.
octavio

fate il vostro gioco

Si avvicina drasticamente la data delle elezioni regionali italiane. L'inquietante panorama che presentano i due maggiori partiti scoraggia l'alzarsi dal divano per andare a votare. I soliti volti come in Lombardia ed Emilia si sfumano in altrettanti improponibili novità, qualunquisti grillisti e nostalgici centristi. La volontà di allontanarsi dalle urne non è però, a mio avviso, una forma di protesta, l'appiattimento dell'interesse del popolo alla politica è quello che tutti i potenti agognano. Mettete fette di mortadella nelle tessere, fate scritte ironiche e intelligenti ma non fate il loro gioco. C'è poi la via degli uomini. Mi rifiuto di credere che non ci sia tra i candidati in tutta la provincia una persona degna di un pò di fiducia. Se non vi fidate del partito cercate almeno queste persone.
ioLiOdioINazistidellIllinois

Ecco com'è finita (del tutto)


Obama avrebbe chiesto, secondo il suo portavoce, a Netanyahu di creare un clima di fiducia per futuri colloqui. Questo lo dice il portavoce, nessuno può sapere cosa in realtà Obama gli ha detto, ma se davvero gli ha detto questo mi stupisco. Lui che è a capo degli Stati Uniti e che ha in mano le sorti del mondo gli dice “cerca di creare un clima di fiducia”? O è impazzito o non ha presente cosa succede in Palestina, direi che non è questo il punto fondamentale per dei dialoghi di pace. Non lo è perché loro (e qui intendo gli israeliani) vogliono Gerusalemme come capitale sulla base di soli elementi biblici, è come dire che io butto fuori di casa uno perché mio nonno abitava in quella casa da giovane, ma siamo pazzi?
E sapete cosa ha dichiarato Netanyahu prima di partire per tornare in Israele? “Credo che abbiamo trovato un buon modo per consentire agli americani di portare avanti il processo di pace e a noi di preservare gli interessi nazionali”: Svisceriamo l’affermazione:
1. sono gli americani che portano avanti i processi di pace, quindi a loro non gliene frega niente della pace
2. loro guardano solo agli interessi nazionali, quindi a continuare a costruire.
In poche ma comprensibili parole la dichiarazione di Nethanyahu è stata questa: “Sì sì, voi pensate pure alla pace che tanto poi io ve la metto nel culo lo stesso”:
momò

giovedì 25 marzo 2010

Notiziario veritiero


Qui in Italia c’è un problema già affrontato dal mio amico momò un po’ di tempo fa: l’informazione; oggi voglio darvene un esempio. In TV si sentono sempre notizie di autobomba che esplodono in Iraq o Afghanistan, ci sono infiniti dettagli, conta dei morti, infiniti commenti sul terrorismo musulmano. Non ho sentito però la notizia di un’autobomba in Colombia che ha provocato, al porto di Buenaventura, 6 morti e almeno 30 feriti. Il presidente Uribe ha subito urlato al terrorismo (FARC) ma non essendo di stampo islamico qui si è pensato bene di non dirlo, il male sono loro, i musulmani, degli altri chissenefrega.
Ho voluto studiare meglio quel porto, il più grande porto commerciale colombiano, è ho scoperto che qui arrivano i carichi di cereali, alla base della dieta latinoamericana in genere, un po’ da tutto il mondo (anche la Cina vende cereali alla Colombia). Dal 2006 ad oggi importare un carico di cereali da New Orleans a Buenaventura il prezzo è aumentato del 269%, da 22,55 dollari a 59,88 per vari motivi il primo sicuramente è il dazio del Canale di Panama, il secondo le spese di permanenza al porto che sono alte a causa delle ronde di controllo per contrastare eventuali attacchi o razzie. In secondo luogo (ma io credo sia il primo dei motivi) causa è della 4 multinazionali (Cargill, Bunge, ADM e CHS) che oltre a controllare il trasporto s occupano anche delle aree seminate, il mercato del grano è sempre stato (e in futuro lo sarà di più) redditizio e puntare su quello significa avere entrate sempre assicurate.
Credo che la TV non abbia parlato per questo motivo, quando c’è bisogno di creare un nemico tutti sono pronti a sparare sui più deboli, quando ci sono di mezzo i soldi tutti stanno zitti.
octavio

Gaza: piombo fuso è finito?


Oggi voglio solo mostrarvi un'immagine: uno dei tanti crateri a Gaza dopo il bombardamento aereo di qualche giorno fa.

momò

Abitudine (1° parte)

Era ancora buio mentre guardavo fuori dalla finestra. Aspettavo che la sveglia suonasse come ogni mattina. Era un' abitudine. Quella di alzarmi prima che la sveglia suonasse era un'abitudine.
Quei pochi minuti dal risveglio al primo suono di quell’apparecchio passavano sempre davanti a una finestra. Non vi era nessuno scopo in questa mia osservazione, nessun pensiero nobile passava per la mia mente, nessuna aspettativa: era solo un' abitudine.
Spegnevo la sveglia e raccoglievo i vestiti perfettamente piegati sulla sedia. Mi abbottonavo la camicia e dedicavo il giusto tempo ad ogni bottone. Lo stesso tempo lo dedicavo davanti allo specchio per vedere se tutto era in perfetto ordine.
Immagino che la vostra mente, mentre legge queste poche righe, stia già fantasticando e si stia già chiedendo quali grandi domande esistenziali assalivano la mia mente mentre ero davanti a quello specchio.
Mi spiace deludervi, ma non sono quel tipo di uomo. Tutta questa prassi era solo per me un 'abitudine. Come quella di prendere una tazza di caffè bruciato prima di uscire di casa.
Il tragitto dalla casa al tribunale era sempre lo stesso e nemmeno qui la mia mente era accompagnata da eroici pensieri. Mi perdevo, invece, nei particolari abitudinari di quel tragitto: la vecchietta che scendeva per prendere il pane, la signora con il fazzoletto in testa che guardava sempre fuori dalla sua finestra, la mamma che sistemava lo zaino sulle spalle del bambino; tutti particolari che scandivano il tempo del mio tragitto, e ai quali guardavo con estrema tranquillità. Nemmeno il lavoro occupava la maggior parte dei miei pensieri.
Certo quando arrivavo in tribunale mi concentravo, eseguivo le cause che mi venivano sottoposte e lì il mio pensiero era presente. Era un mio dovere. Ma alle cinque, dopo aver terminato con le cause a me spettanti, il lavoro finiva. Le cose esaminate, i fatti, le storie, tutto veniva lasciato dentro quelle mura e abbandonava il mio pensiero.
Il lavoro era solo un occupazione della mia giornata e non meritava nessuno spazio in più, a mio avviso.
Alle cinque chiudevo la valigetta, riponevo via i libri giuridici e tornavo alla mia abitazione. Era un' abitudine,
scusate non mi sono presentato: sono un giudice.
loner

mercoledì 24 marzo 2010

iGiovani



Abbiamo sempre avuto stima nei confronti del gruppo de iGiovani, da quando siamo nati abbiamo subito messo link al loro sito perché abbiamo sempre creduto che realtà come quella ci vorrebbero in tutta Italia e,forse, anche all’estero. Siamo quindi orgogliosi e ben disposti a pubblicare la dichiarazione dell’ex candidato sindaco a riguardo delle imminenti elezioni regionali (nel loro caso Emilia Romagna), segno che iGiovani continuano a esistere.
Il Timone


Elezioni Regionali 2010 Dichiarazione


Mi rivolgo a quei 369 coraggiosi che alle ultime elezioni comunali hanno deciso di votare la lista “i Giovani” e a chi ha seguito il nostro lavoro culturale e politico nell’ultimo anno; soprattutto nelle Università e tra gli studenti.Le difficoltà per presentarsi alle elezioni regionali superano le risorse dei Giovani e, non potendo contare sull’aiuto di decreti appositamente approvati per noi, in un sistema dove i “piccoli” sono ostacolati a crescere, non siamo riusciti a presentarci nuovamente. La “democrazia” e la “libertà” ci stanno a cuore; vogliamo difenderla dall’abuso e dall’inganno in cui oggi sono state trascinate.In questo quadro, non ci si può sottrarre al voto e perciò, tra i candidati delle diverse formazioni, ho deciso di sostenere Matteo Riva dell’Italia dei Valori. Non è segreta l’amicizia che ci lega e la stima che ho per il suo operare politico. Il suo impegno per il pluralismo e la pace lo accomunano al nostro programma che seppur giovani, poveri e poco appariscenti, non abbiamo disertato.

Nicolò Ferrari

L'Italia al voto


Tutti gridano, qui in Italia, al successo della sinistra francese, le manifestazioni di ieri in diverse città del territorio d’oltralpe hanno infuocato di più gli spiriti. È pur vero che qualcosa di nuovo forse sta succedendo in Europa, è pur vero che in Olanda ha preso ancora più piede il partito omofono. Mi pare comunque che la nostra sinistra odierna è costretta a guardare fuori dai suoi confini nazionali perché qui non sa più cosa inventarsi, non sa più neanche se esiste. E comunque ciò che davvero dovrebbe scioccare (ha fatto un po’ di scalpore sui giornali ma niente di che) è l’astensionismo. Il vero tarlo della politica è che ormai i politicanti (e l’hanno fatto solo per loro vantaggio) hanno instillato dentro i cittadini il disgusto. La gente si ritrova tra il “mi fa schifo la politica” al “il mio voto non cambia nulla”. È vero finchè due blocchi uniti e compatti, che solo di facciata si fanno la guerra ma che dietro si stringono mani e si passano mazzette, si contenderanno il trono il voto del singolo conterà poco, finchè il pluralismo verrà impedito il voto del singolo conterà poco, ma può contare il voto a un singolo (scusate il divertente gioco di parole). Puntare su veri politici che cercano di barcamenarsi tra lo schifo che oggi fa la politica.
octavio

A piedi nudi


A piedi nudi, cinquant’anni dopo. Come Abebe Bikila sul traguardo dell’Arco di Costantino alle Olimpiadi di Roma 1960. Il 25enne etiope Siraj Gena (2h08'39") ha trionfato il 21 marzo nella 16^ edizione della Maratona di Roma, dedicata alla memoria del mitico campione passato alla storia per aver vinto un titolo olimpico senza scarpe. Dopo il 30° km Gena è andato in fuga insieme al keniano Benson Barus, il grande favorito della corsa, e lo ha staccato al 37° km. Il suo tempo, che migliora di oltre 2’ il suo primato, è l’ottavo di sempre nella storia della Maratona di Roma. Terzo il keniano Nixon Machichim in 2h09’08”. Tra gli azzurri, il 41enne Migidio Bourifa è sempre rimasto con il secondo gruppo e ha chiuso al 7° posto in 2h12’34”, miglior prestazione italiana dell’anno. L’attesissimo esordiente Daniele Meucci ha invece un po’ faticato nel finale, ma è riuscito a concludere la gara all’11° posto in 2h13’49”. Tra le donne l’Etiopia ha fatto addirittura tripletta, al termine di un finale entusiasmante. Sul traguardo di via dei Fori Imperiali si è imposta l’etiope Firehiwot Dado Tufa, che ha replicato il successo dello scorso anno, con il tempo di 2h25’28”. Subito dietro le connazionali Kebebush Haile (2h25’31”) e Mare Dibaba (2h25’38”), che era all’esordio sulla distanza. Strepitosa anche la prestazione di Alex Zanardi, che ha dominato la gara per handbike con il tempo di 1h15’53”, migliorando il primato del percorso che era di 1h18'12".
athletictwin

martedì 23 marzo 2010

È la fine della pace


“Gerusalemme non è un insediamento, è la nostra capitale”. Con questa affermazione Netanyahu ha chiuso ufficialmente i dialoghi di pace. Basta, non c’è più speranza finchè premier sarà lui, e dubito che dopo di lui arriverà qualcuno di migliore. È ormai da più di 60 anni che la questione israelo-palestinese va avanti, è ormai da 60 anni che vediamo una politica sempre più colonialista da parte di Israele e una chiusura sempre più netta nella religione islamica da parte della Palestina. Da un lato gli ebrei dichiarano: “Sì, ci sentiamo in guerra e quando non sono i soldati a reagire tocca a noi donne e ai bambini farlo”, oppure “da casa mia la vista è bellissima peccato che poi si guardi bene e sia pieno di arabi”; dall’altro i palestinesi dicono: “L’unica cosa che ci resta è attaccare Israele, con tutti i mezzi”.
Che senso ha dialogare di pace se le premesse sono queste? L’unica possibilità è guardare in basso, nel fondo delle cose e superare i premier e i portavoce, loro fanno gli interessi del potere. Guardare a quei piccoli e sconosciuti che continuano a sognare e desiderare (lo si vede dallo loro singole azioni) uno stato di pace.
momò

Fanta-politica


Ci sono dei valori non negoziabili (posso anche accettarlo) ma con questa affermazione i rappresentanti della Chiesa (e con loro ci va di mezzo la Chiesa stessa anche se forse non vorrebbe) dirottano (non a caso uso questo verbo) la strada ecclesiastica completamente a destra.
Non è un caso che a pochi giorni dal voto il nostro premier mandi (ci mancava solo la colomba bianca viaggiatrice) un messaggio al Santo Padre di vicinanza in questo grave (gravissimo) momento di crisi a causa del “problema” pedofilia. Lo stesso che ha detto pubblicamente che nei prossimi tre anni (di duro lavoro, speriamo non con lui) riuscirà a sconfiggere anche il cancro. Ormai siamo entrati in fanta-politica: da un a parte un premier che è un santone taumaturgo, dall’altra un rappresentante della Chiesa che fa pubblica ammissione di voto (così che i bravi moralisti, perbenisti, ultraestremisti cristiani sanno cosa votare, che poi gli altri birichini ci pensa Gesù a punirli), in mezzo un’opposizione che non c’è, o meglio, c’è solo per fare i comodi degli altri due (premier e Chiesa). In lontananza un grido, chemmefrega adesso Gesù lo cito anche io, “Guai a voi”.
octavio

Mi piace se ti muovi


Periodo di campagna elettorale: un momento che implica, per chi ha preso parte
con decisione, il faticare, il mettere la propria faccia a "rischio etichetta",
la chiarezza con tutti i conoscenti. E soprattutto implica il muoversi; stare
in poltrona a guardare i talk show (anche se adesso è impossibile) non è
politica.
Io personalmente sono impegnato, con amici e conoscenti, in una campagna
elettorale e culturale per le elezioni regionali (per quale partito non
importa, per ciò che voglio dire). E siccome lo faccio perchè ci tengo, non
sono pagato, uso tempo che potrei dedicare ad altre cose, e i miei amici
automuniti ci mettono auto e benzina.
Giriamo la nostra provincia ad attaccare manifesti in spazi elettorali spesso
occupati irregolarmente dai Grandi e Venerabili partiti Potenti (quali lo
potete immaginare), con la speranza che chi visita il cimitero di quella
frazione disabitata, sperduta in campagna, si fermi a guardare un pezzo di
carta che può scorgere nell'angolino del parcheggio. Allunghiamo la colla ormai
finita con le bottigliette d'acqua che volevamo bere; facciamo piani d'azione
studiando cartine geografiche; torniamo a casa e i genitori ci linciano per il
ritardo.

La politica mi ha messo in moto. La poltrona del Senato non mi sembra più
politica, ma potere, ben diverso. E lo dicevano anche i Marlene Kuntz:
Forse, davvero, ci piace, sì ci piace di più
oltrepassare in volo, in volo più in là

Meglio del perdersi in fondo all'immobile
Meglio del sentirsi forti nel labile.

zecca

lunedì 22 marzo 2010

Questioni di mercato


"La valuta è una questione di sovranità (nazionale) e non dovrebbe essere tra quelle discusse tra due paesi". Con questa affermazione la Cina si prepara ad affrontare gli USA, le due potenze hanno iniziato uno scontro sul denaro. Gli Stati Uniti accusano infatti il governo cinese di manipolare la valuta (mantenendola pressoché sempre bassa) per ottenere vantaggio sul mercato globale, Pechino risponde che se verranno emesse sanzione una risposta decisa ci sarà.
Direi che ci troviamo davanti allo scontro decisivo per il mondo, tutti sanno che il vero punto dolente degli USA non è tanto il terrorismo o la riforma sanitaria, non sono gli immigrati o la violenza giovanile ma è il controllo del mercato mondiale e la Cina è sicuramente un problema non piccolo. Dove sta l’errore? Nel avere sempre e solo come metro di misura il denaro. Il vero problema è che tempo fa (molto tempo fa) denaro era un oggetto reale (pezzi d’oro o argento o cartamoneta), qualcosa che si poteva toccare e aveva un valore calcolato a seconda del materiale di cui era composto e della quantità utilizzata. Oggi noi lavoriamo con denaro virtuale, si fanno spostamenti e manovre bancarie senza mai vedere il reale denaro, quel denaro non è assicurato da niente.
Proprio perché c’è il niente dietro il controllo di questo circolo continuo di “finto” denaro assicura il potere globale, assicura la sottomissione del terzo e quarto mondo, assicura l’inflazione e assicura la povertà, tutto ciò che un vero statista dovrebbe combattere e che invece, al giorno d’oggi, è quello che maggiormente ricerca per ingrossare solo le sue di tasche.
octavio

每一個存在是其他比自己,是自己和每一個被

Come milioni di altre persone anche io, oggi, ho preso in mano un libro e ho iniziato a studiare, dopo le mille volte in cui ho rimandato. Frequento l’università e, anche se non sempre risulta semplice, cerco di trovare un risvolto utile in qualsiasi cosa mi capita di studiare. Così ho scovato una bellissima frase che vi voglio riportare, che dice più o meno così: “Se stesso è anche l’altro; l’altro è anche se stesso. L’altro ha un proprio concetto dell’affermazione e della negazione. Se stesso ha, egualmente, un proprio concetto dell’affermazione e della negazione. C’è davvero una distinzione tra l’altro e se stesso, o non c’è affatto? (…) Dietro ogni divisione c’è qualcosa di indiviso; dietro ogni discussione c’è qualcosa di indiscutibile.” Questa frase è riportata nello “Zhuang-zi”, un testo del filosofo che risale al IV secolo a.C., di fondamentale importanza per la religione taoista. Mi è sempre stato detto “Si deve studiare per non commettere gli errori del passato”. Quello che mi chiedo è perché, allora, si continuano a porre dei muri tra le persone, adducendo come scusa le differenze culturali, religiose, sociali o peggio ancora economiche. Chiunque abbia studiato un po’ di letteratura o di arte avrà notato, in diversi autori e artisti, il fascino che l’esotico, tutto ciò che era sconosciuto o diverso, suscita in loro, tanto che Gozzano scriverà “Non c’è altro di buono nella vita. Muoversi di continuo verso l’altrove, verso la cosa nuova. È la mania di tutti i tormentati e di tutti gli scontenti: uscire di se stessi.” Siamo sempre pronti a fare le valigie per partire verso luoghi sconosciuti, ma allora perché quando è lo “sconosciuto” a venirci incontro siamo terrorizzati e pronti a difenderci?
小王子

domenica 21 marzo 2010

2060 (III appello ultima parte)

Lo studente Speriamochemelacavo si presenta all'esame del progessor Saccentis, docente di storia del 2000 all'università unica del Nord Italia (nata dopo gli innumerevoli tagli finanziari all'istruzione). Torino Piazza Carlo Alberto sotto il monumento a Marchionne.... Continua l'interrogazione sulle famose elezioni regionali del 2010...

...
Speriamochemelacavo: ricordo che ci furono problemi con la lista della coalizione di governo a Roma e Milano... errori attribuiti poi all'opposizione che corrompeva giudici mi sembra...
Saccentis: opposizione?
Speriamochemelacavo: bè non so se si potesse definire proprio opposizione... quanto meno erano di altre formazioni...
Saccentis: e chi vinse?
Speriamochemelacavo: questo proprio non saprei dirlo professore credo che perdettero tutti...
Saccentis: già soprattutto chi si aspettava lavoro, istruzione e un pò di aiuto per il futuro...
Speriamochemelacavo: professore... quindi?
Saccentis: 27 e cerchi di recuperare qualche esame...

IoLiOdioINazistiDellIllinois

Bollettino di guerra


Nessuno ne parla, nessuno lo dice, ma la guerra in Palestina è ricominciata. Questo fine settimana vari sono stati gli attacchi israeliani in tutta la zona dei territori occupati.


Gerusalemme: Con l’arrivo del venerdì, giorno santo per i musulmani, sono stati rafforzati i controlli e i divieti d’accesso alla moschea di al-Aqsa impedendo a centinaia di musulmani di partecipare alla preghiera. Sono continuate le razzie e le distruzioni che, questa volta, non si sono fermate “solo” alle case di arabi ma anche alla stesse Mosche di al-Aqsa dove sono state rovinate parti architettoniche del cortile interno.

Hebron: a causa dei violenti scontri nel centro della città cinque giornalisti di stampa estera sono rimasti feriti

Nabi Saleh: questa è la città dove maggiormente l’odio israeliano si è presentato, centinaia di feriti, alcuni molti gravi, arresti di giovani e adulti in prevalenza di sesso maschile.

Gaza: bombardamenti sull’aeroporto, da anni in disuso, Yasser Arafat, al sud di Rafah, definito dai soldati israeliani covo di terroristi. Cinque persone sono rimaste ferite dai bombardamenti, meglio dalle schegge dei missili, alcuni hanno perso alcuni arti. I mutilati, in particolare, sono i feriti del secondo raid, quelli usciti per salvare i primi colpiti.


momò

sabato 20 marzo 2010

Sondaggi

Oggi giochiamo con i sondaggi, in Israele se ne fanno molti.

1. Credete sia giusto il congelamento delle costruzioni nei territori occupati di Gerusalemme est?

51% i contrari, 46% favorevoli, 3% non sanno

2. Credete che Obama abbia nei confronti di Israele un atteggiamento sincero e positivo?

69% sì, 21%no

3. Credete che Obama sia anti-semita?

56% no, 27% sì, 17% non so

4. Volete togliere Nethanyahu dal suo incarico?

48% sì, 36% no, 16% non so

Io non credo molto ai sondaggi ma almeno così la gente può farsi un’idea, io credo molto di più hai fatti.e il fatto oggi è che Nethanyahu molto probabilmente incontrerà Obama negli Stati Uniti la prossima settimana, il premieri infatti si troverà a Washington alla conferenza annuale della American Israel Public Affairs, il più grande gruppo lobby ebraica negli Stati Uniti.
Ripeto solo una parola, LOBBY, detta questa avete già capito che i dialoghi di pace sono già andati a quel paese perché il denaro è già in circolo.
momò

venerdì 19 marzo 2010

Per i voti questo ed altro...


Lo vedo qui dall’Italia per ottenere voti e ambire alla comoda poltrona i candidati sono disposti a tutto, si metto sul mercato e non mi stupisco che lo stesso abbia fatto Obama, mi stupisco che ci sia gente che lo adori come divinità. Mi stupisco che ci sia gente che si copre gli occhi per continuare a crederlo troppo bello e buono per essere capace di tali indegni atti.
Per ottenere voti lui, immigrato tra gli immigrati, aveva promesso una riforma della legge per regolarizzare i moltissimi clandestini che negli USA vivono. La riforma doveva prevedere un abbassamento dei tempi di controllo e successiva consegna dei permessi di soggiorno, un attento controllo delle richieste dei datori di lavoro così da rispondere con velocità alla richiesta regolarizzando l’immigrato. I clandestini già presenti avrebbero invece dovuto pagare una multa (chi sa perché tutti gli stati ricchi vogliono dai poveri i loro soldi?) e dimostrare di conoscere l’inglese per essere regolarizzati. La realtà americana è che ancora nulla è stato fatto e gli arresti e gli espatri forzati sono continuati, tutti con la solita arroganza e cattiveria degli organi di controllo. Nessuno si muove, nessuno fa niente. L’unica “salvezza” per avere un procedimento rapido di regolarizzazione è andare nell’esercito, lì hai due opzioni:
1. se muori neanche sei americano quindi tanto meglio così Obama può dire che sono morti meno soldati USA nelle sue guerre, lui che è nobel per la pace ci fa una miglior figura a livello mondiale.
2. se vivi e ti mettono in regola comunque non sei negli USA quindi non rompi le scatole e se muori poi da americano sicuramente Dio ti darà un trattamento migliore e Obama avrà un altro morto di cui fregiarsi.
octavio

giovedì 18 marzo 2010

sozza immagine di froda


Ecco la fiera dalla coda aguzza
che passa i monti e rompe i muri e l'armi!
Ecco colei che tutto 'l mondo appuzza!"
...
La faccia sua era faccia d'uom giusto,
tanto benigna avea di fuor la pelle,
e d'un serpente tutto l'altro fusto;
due branche avea pilose infin l'ascelle;
lo dosso e 'l petto e ambedue le coste
dipinti avea di nodi e di rotelle.

Dante Alighieri, Inferno XVII
IoLiOdioINazistiDellIllinois

Quando è troppo è troppo

Il 16 Marzo la stampa statunitense ci informava che Obama avrebbe posto tre condizioni ad Israele per il processo di pace in Medio Oriente: stop dei nuovi insediamenti a Gerusalemme est, un gesto significativo nei confronti dei palestinesi (quale non si sa), una dichiarazione pubblica che accetti l’inclusione nei negoziati di tutte le questioni centrali.
Ieri in un intervista a Fox News il nostro paladino della pace ci ha tenuto a sottolineare che nessuna frattura c’è tra Stati Uniti e Israele, anzi ha aggiunto che Usa e stato ebraico hanno ancora “un legame speciale che non verrà spezzato”. Viva la falsità!
Mi stupisco che esistano nel mondo tante persone che ancora credano alla storiella del self made man Obama, del ragazzo sconosciuto che dal niente sale alla poltrona più importante del mondo, che ha fatto di tutto per le persone più fragili e deboli al grido di “Yes, we can”. Aveva detto che avrebbe chiuso Guantanamo ma poi non sa dove mettere i carcerati quindi quelli rimangono lì. È stato eletto nobel per la pace e ha continuato le guerre, anzi ha aggiunto che è pronto a uno nuova guerra contro lo Yemen. Doveva essere il momento di svolta nel problema medio-orientale e si muove solo unilateralmente. Stavo pensando che dirvi che il 78% degli ebrei americani ha votato per Obama forse vi spiegherebbe molte cose, ma poi c’è chi direbbe che lui è troppo bello e buono e bravo per scendere a questi compromessi.
momò

mercoledì 17 marzo 2010

l'Intifada è come il mare...


Il 28 settembre 2000, dopo la sarcastica e provocatoria camminata di Ariel Sharon al Monte del Tempio, scoppiava la seconda intifada. Scoppiava e non è mai finita, le rappresaglie sono sempre continuate. Da qualche tempo gli scontri sono diventati più frequenti e più violenti a Gerusalemme a causa della continua costruzione di abitazioni. Da pochi giorni l’intifada ha ripreso forza e ancora una volta l’ha fatto dopo una provocazione, questa volta ancora più pesante. È facile dire davanti al mondo che è in atto il congelamento delle costruzioni edilizie quando in realtà si continua a costruire. È da dittatori dichiarare pubblicamente che sono già ripresi i lavori dopo che agli amici americani si era detto di no.
Per favore stavolta apriamo gli occhi! È una cazzata dire (come tutti i veri sionisti dicono) “meglio un muro oggi che un attentato domani”, è un’affermazione razzista e estremista più degli attentati. A quale futuro si può pensare se si guarda alla politica israeliana? Che cosa loro vogliono? Un mio amico palestinese me l’ha detto chiaro e tondo in faccia: “sono solo pressioni per farci lasciare il paese”, e vi stupite che poi scoppi l’intifada?
Ma poi perché solo loro possono avere quella terra? Perché gliel’ha assegnata Dio? Ma scusate, di fronte a tutto quello che loro hanno fatto, e chissenefrega di Dio? Io ho sempre avuto schifo e paura di fronte alle persone che usano Dio per benedire i loro atti, sappiamo bene cosa succede, lo abbiamo visto con le Crociate, lo abbiamo visto con il nazismo, lo abbiamo visto con gli USA, con i terroristi islamici, e lo vediamo molto chiaramente con Israele.
momò

martedì 16 marzo 2010

world news

The political situation in Thailand is hot. The street protest are frequent and in recent days the demonstrators with a red shirt claimed a ultimatum to Prime Minister: dissolution of Parliament and new elections or bloodsheds. All the demonstrators support the ex Prime Minister Thaksin Shinawatra. I want to summarize his curriculum: in 2001 was closed down because of financial irregularities, in 2003 his struggle against drug trafficking was criticized by human right defenders, in 2006 was deposed by a golpe, in 2008 Thailand Supreme Court issues a warrant of arrest for Shinawatra and his wife for fraud.
Current Prime Minister Mr. Abhisit obviously responded with a curt no to request.
Mr. Abhisit has advocated free healthcare, a higher minimum wage, and free education, textbooks and milk for nursery-school children. He has also been a consistent campaigner against corruption.
ocatvio

Gossip sionista


Proprio mentre il vicepresidente americano Joe Biden era in visita in Israele per continuare i negoziati (infiniti) di pace Netanyahu presentava il nuovo piano di costruzione in Cisgiordania (ecco le persone con cui bisogna dialogare di pace). 1600 nuove abitazioni definite offensive dall’amministrazione Bush, ah no scusate Obama…
Mentre tutto ciò avveniva un altro fatto (sicuramente di minore importanza, anzi dire che rientra nel gruppo di notizie catalogate come gossip) sconvolgeva Israele: il “rischio” che la modella israeliana Bar Rafaeli possa sposare il suo fidanzato, Leonardo Di Caprio.
Il gruppo di estrema destra Lehava (acronimo per “Prevenire l’Assimilazione in Terra Santa”) ha infatti inviato una lettera alla modella pregandola di non compiere un passo così decisivo per il suo futuro in quanto Di Caprio non è ebreo e la loro unione contribuirebbe a far scomparire la razza ebraica. Vi lascio uno stralcio della lettera: “Non sei nata ebrea per casualità, tua nonna e sua nonna non hanno sognato che una delle loro discendenti togliesse le future generazioni dal popolo ebraico.”
È ridicolo, lo so, ma è per farvi percepire quale idee circolano in Israele.
momò

2060 (III appello parte seconda)

Lo studente Speriamochemelacavo si presenta all'esame del professor Saccentis, docente di storia del 2000.Torino piazza Carlo Alberto sotto la statua equestre di Marchionne...

....
Speriamochemelacavo: e poi passò tutto sulle reti televisive, giornalisti più o meno famosi intervistavano i candidati all'americana col cronometro...
Saccentis: ok ma arriviamo alle regionali 2010
Speriamochemelacavo: ecco... non sono rimaste molte fonti... giusto qualche "santino" ma sembra che per permettere a tutti di parlare non si fece parlare nessuno... in televisione... e di tornare in piazza c'era poca voglia... poi faceva freddo credo... Solo qualche ragazzo "viola" a Roma...
Saccentis: ragazzo "viola"? Le sembra il modo di esprimersi? Non erano tifosi della Fiorentina... mmm era partito bene poi si è spento un pò sul finale...
Speriamochemelacavo: lo so professore però sono rimaste davvero poche fonti... qualche traccia di vecchi blog (allora si potevano ancora fare) alcuni manifesti e pochissimi articoli di giornale
Saccentis: e poi con la scuola che avete fatto... ricordo che i tagli arrivarono al 90 per cento entro il 2025 e dal 2030 ci fu l'idea dell'università unica del Nord con un singolo professore per materia a girare per tutto il settentrione... bella roba!
Speriamochemelacavo: quindi professore con le attenuanti....
Saccentis: un attimo! E il problema con le liste elettorali? E chi vinse quelle elezioni?
(continua)

IoLiOdioINazistiDellIllinois

lunedì 15 marzo 2010

Terrorismi ebraici


Nel 1985 la Suprema Corte di Israele decise per lo scioglimento del partito Kach fondato dall’ebreo di estrema destra Meir Kahane; la Corte decise per lo scioglimento a causa delle idee fortemente razziste e discriminatorie su cui si basava il partito e per la condanna delle pratiche violente di cui si vantavano pubblicamente.
Kahane trasferitosi in Israele dagli Stati Uniti iniziò la sua campagna a favore dell’allontanamento degli arabi dalla Palestina sognando uno stato governato dalla Torah nel quale la democrazia doveva essere esclusa così come la libertà di parola; la legge suprema amministrata dalle autorità religiose. Ci tengo subito a sottolineare che questo non può essere interpretato come semplice “delirio di un folle”, con la sua politica è riuscito ad entrare nella Knesset prima che il suo partito fosse escluso, e il movimento extraparlamentare è tuttora molto forte in Israele.
Queste le sue dichiarazioni più significative che gli fecere ottenere l’accesso in Parlamento
"Gli arabi di Israele rappresentano una dissacrazione del nome di Dio.... cacciarli da questa terra è quindi qualcosa di più di una questione politica. E' una questione religiosa, un obbligo religioso
per revocare la dissacrazione del nome di Dio". Oppure: "Nessuno può capire l'anima di quelle bestie di arabi, quegli scarafaggi. Dovremo tagliar loro la gola o sbarazzarci di loro .... chi non se ne andrà sarà ammazzato." E ancora: “Bisogna andare fino in fondo, cacciare gli arabi, se necessario anche su carri da bestiame”.
Quest’ultima frase ci riporta alla mente episodi storici avvenuti in Germania non troppo tempo fa. Tutti parlano dei terroristi islamici, perché nessuno parla di loro?
momò

domenica 14 marzo 2010

To condoMe your safety


For the first time in a Italian school, in Rome the scholastic management decided to install a distributor of condom, the best choice from my point of view.
But, you know, in Italy there a lot of problems and one of this is called moralism. It’s not only the presence of the Church but also the dominant outlook that starts from the presence of the Pope but reach the advanced intentions.
SIDA it’s a real problem! It’s not the problem of the Third or Forth World, it’s our problem! Everyone is ashamed to speak about sex, every parents are ashamed to speak about this with their sons. Tell me: Is better a conscious youth or a infected one?
The real problem is education, today we live in a sex-world: TV advertisements and internet present us, only to attract us, “sex-calls”. New generation can make the difference, but today how can you stop this problem? The answer cannot be a return to a Puritanism, this is impossible especially in the Third or Forth World.
octavio

sabato 13 marzo 2010

L'ignoranza fa scuola.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Inizio con l’art. 3 della Costituzione Italiana al quale faccio subito seguire l’art. 30.

E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.
Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.

In Italia di questo ce ne siamo fregati, in Italia vale più la frontiera e la “sicurezza” dell’uomo e del bambino. In Italia la stupidità fa scuola e dunque non c’è da stupirsi che poi escano sentenze del genere. È già difficile riuscire a rendere ignorante il solo popolo Italico (e non italiano se no dovremmo aggiungere anche tutti quegli stranieri nati qui) per poterlo dominare, figuriamoci se ci dobbiamo preoccupare di quello straniero. E poi, si sa, la xenofobia adesso è la nuova moda dilagante, che anche il Governo propone introducendo l’obbligo di un massimo del 30% di stranieri per classe o accettando la presenza della Lega nei suoi ranghi.
Qualche mese fa giocavo con dei bambini stranieri e uno mi ha chiesto perché non si potesse cambiare il gioco da “Chi ha paura dell’omino nero” a “Chi ha paura dell’omino bianco” (loro erano quasi tutti di colore), la sua ingenuità e simpatia sottolinea però una verità: è normale ormai avere paura dello straniero.
A tutti i livelli, in ogni luogo, si passa le giornate a farsi moralmente belli dicendo che la guerra è sbagliata o che ci vorrebbe la pace nel mondo. Quale futuro di pace e di dialogo si può sperare se sputiamo in faccia al nostro vicino solo perché non sa parlare correttamente?
octavio

Un muro? No, una trincea.


Già per come è strutturato l’accesso (un interminabile corridoio con pareti antibomba, serie di tornelli per scremare gli accessi e controlli infiniti, corporali e ai bagagli) si capisce che Gaza non è il posto migliore dove sperare di vivere. Se ci si aggiunge poi che tutte le fabbriche sono praticamente chiuse e la disoccupazione si aggira verso l’80% della popolazione ancora meno. Passato questo labirinto di controllo c’è una spianata, il km successivo alla frontiera è desertico, completamente raso al suolo, per permettere all’esercito occupante di controllare attacchi da lontano, poi la città. Qui il lavoro più redditizio è la tipografia, ogni giorno, chiunque fa fare manifeste su manifesti per pubblicizzare il martirio di un proprio caro, tutti i giovani (la maggioranza dei martiri) hanno una loro foto armati e così è facile fare quei manifesti che si vedono spesso ai tg. Ma perché tutti si fanno queste foto armati? Credete davvero che tutti confidino nel famoso gihad (vi prego è IL gihad non LA gihad)? Certo che no,voi non ci crederete ma come è di moda comprare un determinato capo firmato, là l’unica cosa che c’è sono le armi ed è di moda fare quelle foto.
Altro lavoro redditizio è il camionista, bisogna infatti trasportare nelle città i viveri che Israele lascia passare. I viveri arrivano alla frontiera alla mattina, i camion stanno davanti alla frontiera in attesa che i cancelli si aprano, nel mentre i militari controllano le merci che devono entrare e, spesso, “sbadatamente” rovesciano e rompono le uovo, pestano frutta e verdura. Se un qualche palestinese si avvicina troppo ai cancelli si apre subito il fuoco, se muore tanto meglio. I cancelli aprono alle 3 del pomeriggio e chiudono alle 4.30, chi c’è c’è e chi non c’è non c’è. Capite bene che dal mattino al pomeriggio tutto il carico di pesce si scongela e marcisce, la carne imputridisce e le verdure si rovinano.
Io comunque non mi stupisco, nella storia gli USA sono sempre stati con Israele, a stare con lo zoppo si impara a zoppicare.
momò

2060 (III appello)

Lo studente Speriamochemelacavo si presenta all'esame del professor Saccentis, docente di storia del 2000.
Torini piazza Carlo Alberto sotto la statua equestre di Marchionne...

Saccentis: (in riflessione) e vediamo a chi tocca adesso... (ad alta voce) il prossimo!
Speriamochemelacavo: è il mio turno professore...
Saccentis: molto bene (prendendo in mano il libretto rilasciato dalla segreteria unica dell'università unica del nord Italia: sede di Mantova) ma lei è al terzo anno fuori corso!
Speriamochemelacavo: e si professore ho qualche difficoltà a spostarmi per gli appelli...
Saccentis: si le solite scuse... dunque con lei tenterò una traiettoria più ampia... mi parli del modo di fare campagna elettorale in Italia dal secondo dopoguerra alle famose elezioni regionali del 2010...
Speriamochemelacavo: molto bene... Alla fine del secondo conflitto mondiale e allo scioglimento del fronte antifascista le due forze principali DC e PCI, appoggiate dalle due superpotenze, iniziarono a confrontarsi sul piano politico e quindi elettorale. Le fonti ci testimoniano scontri violenti ma anche dibattiti, dimissioni e personaggi politici di grande spessore...
Questa situazione continuò e divampò anche negli anni a seguire fino almeno a Tangentopoli...
Saccentis: molto bene ma volevo che lei mi parlasse maggiormente del modo in cui i partiti e i candidati vivevano il periodo pre elettorale.
Speriamochemelacavo: Ci sono ancora testimonianze di piazze piene, con dibattiti e comizi, lotte per attaccare manifesti, i giovani dei diversi partiti che bussavano alle porte, volarono anche dei martelli...
Saccentis: e poi? cosa cambiò?
(continua...)

IoLiOdioINazistidellIllinois

venerdì 12 marzo 2010

La Rosa Bianca

Ringraziando il nostro sostenitore che ha voluto contribuire in questo periodo elettorale, pubblichiamo alcuni volantini, da lui inviatici, del famoso gruppo della Rosa Bianca. Non c’è bisogno di commento alcuno, parlano da sé.
Il Timone
Tutto questo lo sappiamo già da tempo e non è necessario che ce lo rammentiate continuamente
Ma vi domando: se lo sapete, perché non reagite, perché tollerate che questi tiranni vi spoglino
progressivamente, in modo aperto o velato, di un diritto dopo l'altro, fino a quando un giorno non
rimarrà più nulla, null'altro che una macchina statale comandata da criminali e ubriaconi?
È già così vinto dalla violenza il vostro spirito da farvi dimenticare che non è soltanto vostro
diritto, ma anche vostro dovere morale rovesciare questo sistema? Ma se un uomo non ha più la
forza di reclamare i propri diritti, allora sì che egli deve inevitabilmente perire. Meriteremmo di
essere dispersi per il mondo, come polvere al vento, se non ci sollevassimo in questa ultima ora,
ritrovando finalmente il coraggio che ci è mancato fino ad oggi. Non nascondete la vostra viltà
sotto il velo della prudenza. Ogni giorno in cui indugiate ad opporvi a questo mostro infernale,
aumenta sempre più, come una curva parabolica, la vostra colpa.

Molti, forse la maggior parte dei lettori di questi volantini, non sanno con esattezza in che modo
potrebbero fare resistenza. Non ne vedono alcuna possibilità. Cercheremo di dimostrare loro che
ciascuno può contribuire alla caduta di questo regime. Non sarà certo possibile preparare il
terreno per il rovesciamento di questo "governo", mediante una resistenza individuale, da solitari
amareggiati, e tantomeno si potrà in tal modo affrettarne la caduta (…)

Vi è forse, chiedo a te che sei cristiano, in questa lotta per mantenere i tuoi beni più preziosi, una
possibilità di esitare, di trastullarsi con intrighi, di rimandare la decisione in attesa che altri
prendano le armi per difenderti? Non ti ha forse Dio stesso dato la forza ed il coraggio per
combattere?

Libertà di culto sotto assedio


Da qualche settimana il governo israeliano ha iniziato una nuova forma di attacco alla gente palestinese, è stata attuata la chiusura del centro storico (e quindi della Città Vecchia) e il conseguente divieto d’accesso per tutti i non residenti. Sono stati quindi allestiti numerosi checkpoint a tutti gli ingressi con conseguenti controlli infiniti dei documenti identificativi. Questa chiusura avveniva in modo sporadico a “libertà decisionale” dei soldati da ieri però si è andati oltre. Il blocco del centro storico è finito ed è stato bloccato l’accesso alla Moschea di al-Aqsa per tutti i fedeli di età inferiore ai 50 anni, in più coloro che hanno accesso alla Mosche non possono entrare nella vera e propria sala di preghiera ma solo nelle sale antistanti. La conseguenza è anche una fila interminabile agli accessi a causa dei controlli.
Queste capite bene che sono azioni che violano la libertà di culto e la libertà di circolazione dei cittadini, sono azioni disumane mirate solo a fomentare rancore e odio, nonché espressione di un forte razzismo. Non oso immaginare che cosa succederebbe se in Italia fosse vietato l’accesso anche a una sola chiesa, il polverone che ne nascerebbe sarebbe infinito, finchè invece si agisce sui musulmani nessuno dice nulla, va sempre tutto bene tanto le Mosche sono solo (secondo i perbenisti benpensanti) luoghi in cui si sviluppano nuclei terroristici non luoghi di culto.
momò

giovedì 11 marzo 2010

E adesso ci si mette anche il Papa

Forse non dovrei azzardarmi a toccare una carica tanto importante, sicuro qualcuno mi criticherà, ma io davanti alle idiozie non posso tacere, anche perché lui (di bianco vestito) dovrebbe essere infallibile e invece spesso inciampa.
Sono con lui d’accordo sul discorso della violenza: se non si blocca questa spirale di odio la violenza non avrà mai fine, qui a buon ragione gli strillone possono urlare il famoso “viva il Papa”. Ma se anche lui davanti al mondo intero si dice preoccupato per la sorte dei cristiani in Nigeria io urlo “almeno tu non dire balle”. È ovvio che la preoccupazione è tanta, anche io sono preoccupato ma sono preoccupato per quelle persone tutte non per quei cristiani, ma si sa lui deve tirare acqua al suo mulino. La violenza è sempre da condannare, sempre!! Usare la religione per da un lato giustificarla e dall’altro criticarla fa ancora più vomitare! Lo ripeto NON E’ STATO UN CONFLITTO RELIGIOSO QUELLO CHE SI E’ SVOLTO IN NIGERIA, E’ STATO UN CONFLITTO ECONOMICO. Il Papa farebbe meglio a dire che va condannata ogni forma di violenza, soprattutto quella economica perpetrata da secoli sul continente africano dall’Occidente tutto. Il vero mostro siamo noi.
momò

La science et la croyance en dieu sont-elles compatibles?


Chaque jour à l'université on apprend beaucoup des mécanismes du monde qui nous entoure, souvent on reste fasciné par leur complexité, mais trop rarement on se pose la question de savoir jusqu'à quel point la science peut tout expliquer et surtout si elle a quelque chose en commun avec le fait de croire en quelque chose de mystérieux.
On s'est donc posé cette question: la science et la croyance en dieu sont-elles compatibles?
C'était difficile d'en parler ensemble car on avait des idées divergentes.
Nous en avons donc conclut qu'il n'y avait pas qu'une seule réponse juste, car chaque réponse, chaque idée de chacun, est né de l'expérience particulière que nous avons acquis pendant notre vie.
Or, on avait, néanmoins un point en commun: la science aujourd'hui peuvent presque tout expliquer, mais il y a toujours quelque chose qui lui échappe, il y règne toujours une réponse incomplète.
Il suffit, par exemple, de penser au big-bang: nous savons de quoi il s'agit, mais comment a-t-il commencé? C'est une question à laquelle beaucoup de scientifiques cherchent encore une réponse, mais jusqu'à là, personne n'en a trouvée.
Comme celle-ci il y a beaucoup de questions auxquelles on n'arrive pas à trouver de réponses rationnelles, ou si on les trouve elles sont toujours partielles, elles sont des réponses aux petits besoins de l'homme, mais l'homme a besoin d'une réponse complète; cela signifie, donc, qu'il doit y avoir quelque chose d'autre...Quelque chose qu'on n'arrive pas à expliquer, quelque chose qui est invisible, quelque chose qui est externe à l'homme, bref il y a bien autre chose. La seule solution pour espérer comprendre cet être « invisible » serait qu'il se manifeste et qu'il se montre à nous.
La science est certainement un moyen pour chercher des réponses qui puissent nous expliquer ce monde; la croyance en dieu c'est la foi en quelque chose ou quelqu'un qui intervient dans notre vie.
La science ne pourra jamais qu'expliquer le comment, la religion expliquera peut-être le pourquoi.
La route savant

mercoledì 10 marzo 2010

Studi geopolitici


Oggi voglio fare geopolitica. Vorrei porre la vostra attenzione sulla posizione che alcune città palestinesi, da me ripetutamente citate, hanno all’interno dei territori occupati. Partendo da nord abbiamo Nablus, Nabi Saleh, Ramallah, Gerusalemme, Betlemme, Hebron. Queste sono le città più martoriate dall’esercito israeliano: demolizioni, sparatorie, checkpoint in entrata e uscita, il muro, gli arresti di massa. Ma perché proprio loro? Prendete appunto una cartina politica, vedete qualche altro centro importante? E non è un caso che le colonie sono proprio stanziate intorno a questi punti nevralgici: il controllo delle città vuol dire controllo autentico di tutte le zone occupate. Ragioni di sicurezza loro dicono…
Per le medesime ragioni di sicurezza da oggi inizia uno storico sciopero di protesta indetto da comitato delle famiglie dei detenuti e detenuti stessi che porterà certamente nelle piazze milioni di persone (ovviamente non i detenuti, a loro è riservato il trattamento d’onore delle torture quotidiane). Lo sciopero è stato indetto come accusa allo stato d’Israele per il divieto di visita nelle carceri imposto a molti genitori che hanno i bambini (ripeto bambini) incarcerati. La motivazione è sempre quella: ragioni di sicurezza.
momò

martedì 9 marzo 2010

il gioco si fa peso e tetro



scusatemi se continuo a parlare "del bel paese là dove 'l sì suona" ma succedono "cose che voi umani non potreste immaginarvi". L'isola dell'Asinara da alcuni giorni è teatro dell'autoesilio di un gruppo di cassaintegrati della Vinyls, nel tentativo intelligente e ironico di porre l'attenzione non sull'isola dei famosi ma sulla disoccupazione, fino ad ora l'unico spazio che gli è stato dedicato è su Facebook. A Napoli un ragazzo di 17 anni è stato ucciso perchè non voleva unirsi a un Clan mafioso! Venerdì sciopera mezza classe lavorativa... Guardiamo all'estero: colpi di stato, guerre, terremoti, ambiente impazzito. E gli italici politicanti? Pensano alle loro leggine (loro perchè servono solo a loro), agli appalti, alle bustarelle e alle varie donnine da spostare dal letto alla poltrona governativa più comoda. Fino a prova contraria siamo anche in campagna elettorale, qualcuno ha notizie di un qualche contenuto? manifesto di intenti? Idee? Ideali? Qualcuno ha parlato di lavoro?

Italia se ci sei batti un colpo.

IoLiOdioINazistiDellIllinois

Modificare le notizie


Il fiume Benue e il fiume Niger confluiscono al mare formando sul territorio Nigeriano una specie di “Y”, questa divide in maniera naturale le tre etnie principali: i fulani a nord, gli yoruba a sud-ovest e gli igbo a sud-est; tutte loro sono da una vita in lotta reciproca per il controllo dei proventi dell’estrazione del petrolio (la Nigeria è il sesto produttore mondiale e il primo africano). C’è un grande paradosso in tutto questo: il più grande produttore africano non ha benzina a basso costo per il suo popolo in quanto il governo dipende dall’estero per gli approvvigionamenti. Capite bene che questo fa molto innervosire la popolazione che cerca, quindi, come può di ottenere denaro dall’oro nero.
Dal 1999 finisce sul territorio il potere dell’etnia fulani (musulmana) a favore del Partito Democratico del Popolo capitanata dal leader Obasanjo rieletto, tramite brogli elettorali e intimidazioni nel 2003. È di ieri la notizia che circa 400 cristiani, etnia yoruba, sono stati barbaramente uccisi da musulmani (etnia fulani), la spedizione punitiva è stata una risposta all’attacco che circa 6 mesi gli yoruba avevano compiuto contro i fulani. È chiaro ai più, e presentato anche dagli studiosi del mondo africano, che questi scontri sono legati al controllo del traffico petrolifero, ciò che realmente mi infastidisce è vedere come la notizia arrivi in Italia: “Mussulmani sterminano cristiani”. Tutto ciò è FALSO, non c’è nulla di vero perché non è la RELIGIONE che ha prodotto lo scontro, e perché non hanno gridato allo scandalo quando furono i CRISTIANI a massacrare loro? È sconcertante vedere come si modifichi la verità solo per continuare a instillare nelle menti delle gente l’idea (insensata) del musulmano terrorista e assassino.
momò

lunedì 8 marzo 2010

il vestibolo


Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavan per l'aere sanza stelle,
per ch'io al cominciar ne lagrimai.
Diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d'ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle
facevano un tumulto, il qual s'aggira
sempre in quell' aura sanza tempo tinta,
come la rena quando turbo spira

Dante Alighieri, Inferno III, 22-33
IoLiOdioINazistiDellIllinois

Tutto per colpa di una croce

Arrivano le elezioni, il momento in cui un Paese dovrebbe far sentire la propria voce, dovrebbe “dire” tramite una ics (o una croce, forse la croce da più il senso di angoscia) quale giudizio si ha sul gruppo governativo. È chiaro che le elezioni sono croce (di nuovo) e delizia di tutti i politici, politicanti, ciarlatani e presunti tali, ed è evidente che ci sia chi voglia osteggiarle o annullarle o renderle nulle di valore.
In Iraq c’era un dittatore (non sicuramente un santo) che aveva in mano il controllo di molto petrolio, troppo petrolio, ed era stanziato con la sua terra in un punto strategico, troppo strategico, talmente strategico che ci siamo inventati che stava costruendo armi batteriologiche per poter togliergli il posto.
A conseguenza di ciò guerre, dolore, morti, orfani, stragi, attentati, contro attentati, e le famose elezioni, quelle che dovrebbero cambiare la faccia del paese e che, secondo gli USA, grazie al loro lavoro sarebbero state dimostratrici di nuova democrazia: alla faccia del dittatore cattivone! A conseguenza delle elezioni cosa è successo: guerra dolore, morti, orfani, attentati e contro attentati; tanto che gli USA parlano già di rimanere ancora, ancora?
In Italia la nostra cara democrazia è fortemente sventolata: ora che la croce decide le poltrone di molti siamo tutti un po’ cristiani (per via della croce), un po’ gay, un po’ moralisti, un po’ perbenisti, un po’ fascisti e un po’ comunisti (dipende da che lato guardi la faccia: destra o sinistra), un po’ musulmani e un po’ cinesi (beh non tutti alcuni sono un po’ lombardi e un po’ ariani). Ma sopra tutto questo cosa c’è? Un gran sorriso, un gran sorriso amico che ha voluto, in maniera poco democratica e direi un po’ all’"irakena old style", fare il salvapoltrone per salvaguardare una democrazia che, se paragonata a una casa, ha le fondamenta sempre più fragile, la facciata molto pomposa, le stanze sempre più strette e rigide.
momò

domenica 7 marzo 2010

Giochi per bambini, giochi pericolosi

Oggi inizio raccontando la storia di due ragazzi, nomi inventati per ovvi motivi. A Beit Hanoun, tra Hebron e Nablus, viveva un bimbo, Yahya il suo nome, di 10 anni, la sua non era di certo una vita semplice, ma come tutti i bimbi sapeva divertirsi con quello che trovava o quel poco che aveva. Mentre stava tornando a casa, circa due giorni fa, casualmente, ripeto casualmente, un Hummer dell’esercito israeliano, che andava a velocità spropositate (io ho sempre avuto paura della guida spericolata dei soldati israeliani, la strada è sempre e solo per loro), si è schiantato contro la macchina della sua famiglia. Yahya ora è solo ha perso la mamma il papà e i suoi quattro fratelli.
Mahmud invece viveva a Nabi Saleh, 14 anni, è stato ricoverato due giorni fa all’ospedale di Ramallah, mentre camminava per le strade della sua città con i suoi amici, i soldati israeliani hanno pensato bene di disperdere le folle e, per farlo, hanno aperto il fuoco sulla popolazione con proiettili di gomma. Uno di questi ha colpito in testa Mahmud e gli ha rotto il cranio, ora è in condizioni gravissime e in coma.
Questi proiettili di gomma sono l’arma preferita dell’esercito, vengono presentati come innocui e come utile mezzo per sedare le proteste, ma vengono poi usati come arma mortale, cinque cittadini sono stati feriti a Beit Hanoun con questi proiettili, quattro morti a nord di Hebron, feriti alcuni agricoltori a nord della Strisci di Gaza.
Oggi non faccio commenti, oggi voglio solo che la gente conosca la realtà palestinese.
momò

sabato 6 marzo 2010

Preferite i carri armati gialli o viola?


Dovete sapere che gli ospedali a Gaza, quelli palestinesi dico non quelli delle ONG o dell’ONU, non sono nelle città ma vicino al confine della Striscia con Israele. Uso il termine ospedali perché voi possiate capire ma sarebbe meglio chiamarli edifici dove è più facile finire di morire che essere curati. Per arrivare a questi ospedali la via è impervia già per la natura del luogo ma si è poi voluto, o meglio hanno voluto, alzare ancora di più la posta in gioco e nel risiko umano che Israele sta portando avanti il percorso è stato riempito di filo spinato e di telecamere di sorveglianza. Le telecamera di sorveglianza sono accese 24 ore su 24 e alla torre di controllo stanno costantemente dei soldati, ragazzi e ragazze tra i 18 e i 19 anni, per assicurare “pace e tranquillità” al luogo. Le telecamere sono appositamente messe per poter bloccare i terroristi e i soldati vengono addestrati per poter capire, anche in lontananza, sia di giorno che di notte, se le persone inquadrate sono armate o meno.
Guardate che esiste gente al mondo che solo leggendo il post fino a qui direbbe già: “Che schifo!”, ma ce n’è molta di più che dice “Che eroi questi soldati!”.
Bene questi eroi, o soldati, o giocatori di risiko, o indottrinati, o integralisti (usate l’appellativo che più vi piace, io preferisco integralisti perché lo sono anche loro, non solo i musulmani) non solo hanno tutti problemi di vista perché per loro tutti sono armati e anche quando hanno fatto denudare la donna o il povero ragazzo continuano a insultarli, ma sono anche tutti addestrati a far perdere tempo con inutili domande, inutili soprattutto se il bambino che porti in braccio è tua figlia e sta morendo perché gli hanno sparato. Inutili soprattutto se gli hanno sparato perché un governo ha deciso di sterminare il tuo popolo. Inutili soprattutto se tu non hai mai fatto niente di male se non il male di esserti in chiuso in casa, proprio nella casa che i soldati hanno deciso di radere al suolo.
momò

parcheggio libero

La rivista online Lifenews riferisce, con tanto di immagini, dell'abbandono da parte delle forze armate russe di duecento carri armati T-80 nei boschi e lungo i binari nella regione di Sverdlovsk, monti Urali. Un abitante di Ekaterinburg riferisce: "“Li hanno scaricati alla stazione di Elanskoe, li hanno ammucchiati nel bosco e lungo i binari, poi se ne sono andati tutti e li hanno lasciati qui”. Questa notizia fa sorgere qualche piccolo sospetto sugli interessi dei signori della guerra a qualsiasi latitudine. Prima di tutto perchè le forze armate russe da decenni affermano di essere senza mezzi ma ora, messi in "riserva" nei boschi questi carri, progettano di acquistarne di nuovi all'estero! In secondo luogo dovrebbero stupire le guerre scatenate con la scusa di armi di distruzione di massa, attacchi terroristici, corsa agli armamenti quando nella sterminata Russia vecchi sommergibili nucleari col motore ancora al suo posto sono abbandonati sulle coste, massicci T-80 ancora armati (mancherebbero solo le munizioni) vengono parcheggiati alla portata del primo che passa non essendo nemmeno sorvegliati.
IoLiOdioINazistiDellIllinois