giovedì 25 agosto 2011

Il primo giorno del Ministro

Il Ministro si era appena insediato alla sede di Trastevere. Un pò scocciato per qul ministero sempre dietro a tagli, occupazioni, contestazioni si rianimò al pensiero dello stipendio, del potere su tante persone e ai privilegi vari. Era stato chiamato alla carica di Ministro dell'Educazione per le sue capacità comunicative nelle televisioni, giornali, radio e internet; doveva continuare così e rendere gli studenti telespettatori. Le consegne erano chiare: il suo genio per spegnere ogni fiamma giovanile.
Quello che doveva fare. Impedire che si sviluppassero adulti. Impedire personalità nuove, sopprimere ogni domanda prima che la ricerca inizi. Nessun ragazzo dovrà far memoria della positività avuta alla nascita; il mondo è duro che la scuola insegni il vecchio "ognun per sè", nello smarrimento totale di una direzione e sicurezza fondante. Non passi dalle nostre scuole la richiesta di iniziativa libera dello studente, tutto sia controllato, represso e, dove questo non fosse possibile, ridotto a opzioni prestabilite. Non ci sia contatto assolutamente con personalità in grado di far montare strane idee in testa ai ragazzi. Combattere in ogni modo l'unità tra le persone; sin da ragazzi siano messi in competizione l'uno contro l'altro e se qualche sentimento nascesse che esso sia ridotto a uso e consumo l'uno dell'altro. Non si formino personalità adulte in grado di prendere decisioni, di creare nuovi lavori o inventare sistemi fuori dagli schemi definitivi. A nessuno verrà in mente di dare il proprio apporto alla politica, all'economia, all'istruzione stessa. I testi scolastici siano controllati, le interrogazioni limitate al programma prestabilito. Non ci sia condivisione tra i ragazzi ma egoismo spinto fino all'indifferenza totale. Ognuno sia chiuso in sè, avanti nelle rotaie ministeriali. Il ragazzo così abituato sarà incapace di una qualsiasi attività di giudizio critico.
Questa era la riforma scolastica in atto da qualche anno e che lui era chiamato a terminare...
Qualcuno bussò alla porta, sua nipote era entrata e lo guardava sorridendo. "Zio volevo dirti che domani comincio la scuola". Il Ministro fu percorso da un brivido che il clima torrido di Roma avrebbe dovuto impedire (anche nel suo ufficio climatizzato), prese la bozza della sua riforma scolastica soppesandola tra le mani...
IoLiOdioINazistiDellIllinois

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