giovedì 31 maggio 2012

Alla conquista della luna...


Ormai sono già passati due anni, nessuno, se non i siti strettamente e dichiaratamente filopalestinesi, ci hanno tenuto a ricordare il massacro compiuto per opera israeliana contro la Mavi Marmara, la nave della Freedom Flottilla che cercava di portare aiuti umanitari a Gaza; 9 i morti.
Israele non ha mai chiesto scusa per l’atto, Israele non ha mai dichiarato l’errore dell’atto, Israele se ne fotte che 9 persone siano state ammazzate. Ieri e oggi a Istanbul sono stati organizzati momenti di commemorazione, dolorosa commemorazione.
La notizia che arriva contestualmente è l’organizzazione di una nuova nave che questa estate cercherà di rimuovere, nuovamente, il blocco su Gaza. Tutte le info a riguardo e per chi volesse aiutare le trovate qui.
Lo Stato di partenza è molto lontano e, dunque, gli aiuti economici sono molto necessari; a questo punto conviene dire che non è tanto il risultato quello che conta (spero non sia così ma credo che Israele troverà i mezzi per bloccare questa spedizione, fosse anche con la violenza) ma l’atto di organizzare con testardaggine un modo eclatante per aiutare Gaza e far sì che il mondo porti, riporti l’attenzione su Gaza in particolare, la Palestina in generale.
Israele, intanto, ha già fatto capire che cosa pensa sulla questione Palestina, sulla questione Gaza, sulla questione violenze contro i palestinesi, sulla questione abusi contro minori palestinesi, sulla questione trattamento dei palestinesi nelle carceri, sulla questione odio razziale, sulla questione divisione in due Stati, sulla questione blocco di ogni valico e di ogni genere alimentare e di prima necessità che possa servire ad aiutare i palestinesi.
Nella giornata di ieri un gruppo di soldati israeliani ha collocato sulla Cupola della Roccia/Moschea di Al-Aqsa una bandiera israeliana. Pensando a questa immagine ho pensato un po’ a quella dell’astronauta americano sulla Luna: di colonizzazione sempre si tratta.
michael

martedì 29 maggio 2012

La solita, straziante, conclusione



Non solo gli uomini anche i gorilla. Non solo i congolesi ma anche i rwandesi, non solo gli hutu ma anche i tutsi. Insomma, tutto il lembo di terra che fa da confine tra Repubblica democratica del Congo e Rwanda è ciò che esso contiene è a rischio morte e distruzione.
Il fatto più terribile da raccontare è che se tempo fa (ma neanche troppo lontano, tutti ne abbiamo ancora memoria) i rifugiati hutu scappavano in Congo per evitare di essere trucidati dai connazionali tutsi ora siamo di fronte alla situazione contraria, è il Congo che chiede aiuto al Rwanda. Sono i congolesi che scappano per paura di essere ammazzati, gli scontri sono violentissimi e arrivano sia via terra che via aria.
La ragione in questione è il nord Kivu, qui gli scontri duravano già da mesi (si farebbe prima a dire che qui gli scontri non sono finiti mai) e vedono da una parte l’esercito federale del Congo e dall’altra il Movimento 23 marzo. Ed ecco allora che si apre un mondo; l’M23, infatti, è uno dei tanti gruppi di militari disertori che si sono formati intorno alla figura, pazza, assassina e folle, del generale Bosco Ntaganda, fra i capi, fino al 2009, del’esercito regolare congolese. Questi gruppi paramiliatri capitanati dal generale tramite alla violenza sono dediti al contrabbando illegali dei tanti minerali presenti nella regione del nord Kivu. Chi ci guadagna con questi traffici? Il Rwanda e il suo regime. Chi si è presentato come mediatore fra ribelli e esercito regolare? Il Rwanda e il suo regime. Chi sta sostenendo con armi leggere e pesanti i ribelli? Il Rwanda.
Chi ha iniziato la guerra che ora si sta combattendo è stato però l’esercito regolare, il quale, ora risulta più evidente, sta cercando di fare fuori i ladroni per tenersi lui i proventi del nord Kivu.
Solita conclusione, purtroppo,a rimetterci sono sempre i poveracci: i contadini della zona che cercano, invano di scappare, i lavoratori di quella zona mineraria, gli animali da cortile e in via d’estinzione.
octavio

lunedì 28 maggio 2012

Nuove "cure" per l'HIV


Credo che l’ignoranza sia uno dei più grossi mali che colpisce il mondo, a causa dell’ignoranza si sono commessi e si commettono atti immondi. Vedo che l’ignoranza alberga, prima fra tutti, tra i politici di tutto il mondo. il che è ancora più grave.
I dati sugli affetti da HIV sono altissimi, sono spaventosi; la concentrazione percentuale di questi dati nel continente africano è altissima, è mostruosa.
Dato che siamo nel 2012 e il mondo è sviluppato scientificamente non c’è bisogno che io stia qui a dirvi come fare a proteggere sè e gli altri dal possibile contagio ma, dato che l’ignoranza alberga nei politici, io voglio parlarvi dei nuovi sistemi che il Senatore dello Zimbabwe Femai ha pensato per debellare il virus e limitarne la diffusione.
Partiamo da due dati di base che vengono dati per scontati dal politico in questione: la colpa del contagio è tutta delle donne e l’istinto sessuali maschile è normale e non da condannare. Avendo ben chiari questi due concetti arriviamo al dunque: come fare per evitare il contagio HIV? “Che le donne si vestano male, non si lavino, si sottopongano ad infibulazione”.
Cioè detto brutalmente, perchè le parole del Senatore sono aggraziate nella forma brutali nel contenuto, “L’uomo ha bisogno di scopare, se voi donne vi mantenete in uno stato igienico e sociale così basso da fare schifo di sicuro nessuno verrà da voi e così la smetterete di contagiarci. Se poi vi fate infibulare, ancora meglio”.
Il Senatore dopo questa favolosa perla di saggezza ha voluto, sotto lo sguardo allibito di tutta la folla che ascoltava il suo discorso, motivarlo anche con questioni scientifiche, si sa, lui, che ha un grado di ignoranza da fare spaventare i più ignoranti tra gli ignoranti, parla a ragion veduta mica per sparar cazzate. Gli organi sessuali femminili sono più idratati di quelli maschili è questo liquido in eccesso che produce i batteri che contagiano il pover uomo che va lì, violentemente o meno poco importa, ad appagare i suoi giusti, sensati, normali e necessari impulsi sessuali.
Ringrazio molto il Senator Femai, adesso inizierò una campagna per spiegare a ricercatori, associazioni, medici e gente comune che per fermare l’HIV basta infibulare tutto il genere femminile.
octavio

giovedì 24 maggio 2012

DIfendete il diritto dei palestinesi


Prima una breve introduzione generale. Lo sanno tutti, anche i bambini, da che esiste lo Stato di Israele il mondo palestinese è stato distrutto e, dunque, il popolo palestinese protesta. Lo sanno tutti, anche i bambini, che le proteste si sono sempre mosse su due filoni: quelle violente, integraliste che sono da condannare in toto, hanno prodotto solo altra violenza di ritorno; quelle pacifiche, che io ho sempre appoggiato e sono, in generale da appoggiare, che male c’è a che un gruppo di individui contesti la propria perdita di qualsiasi libertà? Lo sanno tutti, anche i bambini, che Israele non accetta queste proteste, quelle violente per ovvie ragioni, quelle pacifiche perchè lo Stato di Israele è guidato da nazi-sionisti che hanno subito una “lobotomia talmudica”. Lo sanno tutti, anche i bambini, che Israele per risolvere il problema proteste incarcera tutti, senza troppe remore.
“L’Unione Europea (Ue) difende il diritto dei palestinesi a manifestare pacificamente contro gli insediamenti illegali che Israele costruisce sulle loro terre”.
Questa sarebbe la grande novità, questo sarebbe la svolta decisiva, qui si dovrebbe festeggiare perchè qualcuno ha detto qualcosa contro Israele. Anzitutto non è il primo Stato che interviene non a favore ma contro Eretz Israel, e la conta degli Stati che hanno riconosciuto la Palestina e la conta dei politici che hanno cercato di far muovere qualcosa sono infinite.
Io, sinceramente, non mi accontento di questa dichiarazione, è facile elencare i diritti di qualcuno, il problema è che questi diritti devono essere rispettati e fatti rispettare. Fino a che non si prenderanno posizioni ferme e decise che mettano fine allo strapotere nazi-sionista parlare di Palestina è solo dare aria alla bocca.
michael

mercoledì 23 maggio 2012

Un bravo cristiano dice "No!"

Un bravo cristiano dice “No!”, un cristiano “normale” dice “Perchè no?”, un “non” cristiano dice “Assolutamente sì!”. Ora decidete voi da che parte stare, io sono per la libertà e credo, dunque, che bisogna prendere una parte ben precisa; io, per la prima volta, sono d’accordo con l’operato di Obama.
Ha detto, quando lo si doveva votare che avrebbe modificato la sanità USA, ha cercato di farlo, poi si è tirato indietro, poi si è venduto alle lobbies, poi ha buttato via i 30 denari ed è tornato sui suoi passi, poi ha capito che con le lobbies non si scherza ed è tornato da loro come il figliol prodigo, poi ha deciso che un po’ di testa sua lo poteva anche fare e come Davide contro Golia ha fatto uscire una nuova legge, interessante, utile.
D’ora in avanti i datori di lavoro saranno obbligati a fornire ai loro dipendenti un’assicurazione medica. Diciamo che non ha mantenuto le promesse che aveva fatto, diciamo che, comunque, con questa legge i più poveri dei poveri (e gli USA ne sono pieni) rimangono fottuti, ma, almeno, un passo in avanti è stato fatto e, e questo è ancora più interessante, a danno dei padroni, dei ricchi, dei lobbisti. Interessante sopratutto perchè sino all’uscita di questa legge le assicurazioni facevano quello che più a loro aggradava e, dunque, se tu avevi avuto molte malattie o molti ricoveri l’assicurazione te la sognavi.
Ma perchè tutte le citazioni bibliche di cui sopra? Semplice, proprio per l’uscita di questa legge Obama si è beccato una bella causa da una serie di istituzioni e gruppi cattolici (per non essere troppo fasullo sottolineerò che sto parlando di lobbies cattoliche) americani che ritengono l’azione anticostituzionale. Ma perchè? È una scelta giusta quella che ha fatto Obama. E allora vado a leggermi la norma e scopro che l’assicurazione medica in questione deve comprendere anche la copertura per i contraccettivi.
“Oddio, aiuto, gridiamo allo scandalo. Obama è con Satana perchè permette l’uso dei contraccettivi dopo aver detto, oltretutto, che lui è d’accordo a che degli orridi froci si sposino”, ho voluto riassumere qui il pensiero dei bravi cristiani che dicono di no. Ecco perchè io sono d’accordo con Obama.
octavio

lunedì 21 maggio 2012

Fate la carità, la carità per i poveri!!

Un po’ perchè c’è la crisi e in qualche modo bisogna tirare avanti, un po’ perchè, sempre per la crisi, bisogna monetizzare, un po’ perchè Putin si è rotto le palle di avere tutti contro. I primi motivi che mi vengono in mente pensando alla nuova legge che lo zar sta cercando di far passare alla Duma e che ha riscontrato la negatività di tutti gli altri partiti al potere.
È una legge che esiste già, è una legge che prevede il pagamento di una multa in caso di organizzazione di manifestazione che supera il numero di manifestanti dichiarati e autorizzati, 25 euro che servono a ripagare lo Stato del maltorto subito. Partendo dal mio personale giudizio che è assurdo multare un gruppo di persone che intendono dire la loro, la libertà di espressione dove cazzo è andata a finire?, la Corte Costituzionale russa ci ha tenuto a precisare che la multa è da notificare solo nel caso in cui il superamento del numero autorizzato sia realmente una minaccia per la sicurezza. La precisazione è sicuramente utile ma, conoscendo chi sta al potere, sappiamo già tutti che anche fossero due gatti a manifestare la multa arriverebbe certa e subitanea.
Capite bene però, per i motivi di cui sopra, che 25 euro sono pochi, sono un nulla rispetto a quello che porterebbero nelle casse dello Stato le centinaia e centinaia di manifestazioni che vengono da tempo organizzate contro Putin. Russia Unita ha dunque presentato un disegno di legge che mira  multare le manifestazioni non in regola con multe pari a 38mila euro per gli organizzatori e 25mila euro per i partecipanti.
Avete capito il ragionamento dello strozzino? “Manifestate pure contro di me, intanto mi ricoprite di soldi...”. Davanti, però, alle avversità di tutti gli altri partiti, Putin ha deciso di fare un passo indietro, ha deciso di “abbassare” le multe proposte, da 38mila scende a 25mila e da 25mila scende a 12.500.
Il Presidente della Duma, allora, avendo capito che Putin è scemo e non capisce che gli altri partiti non vogliono votare la legge non perchè le multe siano alte ma perchè è insensata la legge in quanto tale, ha deciso di rinviare la votazione. Rinviare però, perchè Putin non molla.
aleksej

venerdì 18 maggio 2012

Tutti a scuola di ebraico


Impartae l'alfabeto ebraio.

Ora cercate una grammatica e studiatevi le regole basilari.

Siete pronti, dovete solo avere un account facebook.

Visitate qeusto link e guardate come è maturo, intelligente, sviluppato, civile e pacifico Israele.


michael

giovedì 17 maggio 2012

Tutti gli Ai Weiwei e Chen Guangcheng si facciano avanti


La Clinton, Obama, Biden, i sottoposto di Obama tutti, i sottoposti della Clinton tutti, buona parte degli americani, buona parte degli abitanti il Globo terrestre, buona parte dei cinesi erano scesi in campo per far sì che l’attivista cieco Chen Guangcheng potesse ritrovare la libertà dopo che era da una vita segregato in casa e controllato a vista dalle autorità cinesi e dopo che lui, cieco, era riuscito a scappare dalla sua casa guardata a vista e si era rifugiato presso l’ambasciata americana.
L’ambasciata si era subito prodigata a dare un giaciglio dove far riposare le stanche membra del pezzo grosso che aveva appena “catturato”, i funzionario che mettevano a letto il povero Chen Guangcheng già fantasticavano su come potevano utilizzare quest’uomo contro il governo cinese. Si sa che la Cina stringe tra le mani gli attributi del povero Obama, da un punto di vista economico, e, dunque, ogni conto attacco è ben visto e ben voluto.
Ora Chen Guangcheng è libero, ora andrà in America a studiare presso l’università di New York che gli ha offerto una borsa di studio. E va bene, e che vada e che studi.
Perchè puntare tutto su di lui ed evitare di guardare al problema generale? Beh, l’ho detto prima, bisogna non solo colpire la Cina ma proprio ferirla e, per fare ciò, bisogna usare i pezzi grossi, quelli che contano, quelli che hanno una eco formidabile, tutti gli Ai Weiwei e Chen Guangcheng della Cina si facciano avanti, avranno sfarzo e vita felice negli USA, devono solo essere disposti a dar contro il Governo di Pechino.
E, guardate, di motivi per protestare ce ne sono fino all’infinito, quello che critico io è che non si deve puntare solo a chi dà lustro allo Stato che si presenta come difensore, bisogna salvare tutta la povera gente che viene maltrattata solo perchè cerca di alzare la testa.
octavio

mercoledì 16 maggio 2012

Unete a la Marche Patriotica...così morirai

Marcha Patriótica, così si chiama il movimento che da un po’ di tempo organizza manifestazioni, volantinaggi, pubblica articoli e interviene, in Colombia, contro la politica corrotta e contro la violenza che insanguina tutto lo Stato latinoamericano.
Questi alcuni passi del comunicato di oggi, sul sito trovate il testo integrale, dopo che il Mostro USA ha firmato il trattato di libero commercio con la Colombia, appunto:
Ante la entrada en vigencia del Tratado de Libre Comercio de Colombia con Estados Unidos en el día de hoy, MARCHA PATRIÓTICA declara:
1.- El TLC representa un capítulo más del proceso sistemático de cesión de soberanía impuesto por las clases dominantes. Junto con el intervencionismo militar y cultural del imperialismo estadounidense, se constituye en una pieza más del indigno y oprobioso régimen de dependencia que ha imperado históricamente en nuestro país y que se viene profundizando con la implantación del modelo económico neoliberal a lo largo de las últimas décadas.
4.- Pese a la retórica gubernamental sobre sus supuestos beneficios para la sociedad y la población colombianas, este tratado está llamado a deteriorar aún más el aparato productivo, a castigar a la pequeña y mediana producción industrial, a desmejorar las condiciones de la producción agrícola, avícola y pecuaria, y sobre todo de la economía campesina, y con ello la ya precaria soberanía alimentaria. El TLC producirá la destrucción masiva de puestos de trabajo y desmejorará la situación de ingresos de importantes sectores de la población trabajadora. Al mismo tiempo, estimulará el consumo de las clases más pudientes de nuestro país.
8.- El alborozo que ha generado la entrada en vigencia del TLC en las clases dominantes reafirma la necesidad de producir un cambio político, basado en la más amplia organización, movilización y unidad popular, que siente las bases para la superación del modelo económico neoliberal que ha imperado en el país durante las últimas décadas y, en general, del modo de vida y de producción. Asimismo, para contribuir a propiciar la verdadera integración de Nuestra América con fundamento en los principios de la autodeterminación, la cooperación y la solidaridad internacionalistas.
Forse sarà l’ultimo dei loro discorsi, accusati di essere sottomessi al potere dominante, accusati di essere stati creati ad hoc dai politici che governano, accusati di voler assicurarsi le masse per poter avere nuovo peso politico, rischiano, in pochi giorni, di essere sterminati. O almeno questo dichiara il volantino che il gruppo paramiliatre Aguilas Negras ha fatto circolare per tutto lo stato Colombiano.
octavio

lunedì 14 maggio 2012

Incarcerate le donne!

Da un po’ di tempo, scusate se non riesco a essere attuale su alcune notizie ma venirne a conoscenza è, spesso, impresa da titani, è stata fatta una proposta di legge, io direi contro ma molti dicono a favore delle donne, in Kirghizistan. Stato piccolissimo, con ex presidente filoamericano e attuale presidentessa (il femminile è solo biologico) filoputiniana messa al potere tramite orrendo colpo di stato, è d’importanza strategica per controllare i territori dei terroristi.
La legge, proposta da una donna per le donne, vorrebbe istituire il divieto assoluto alle donne sotto i 22 anni di lasciare il paese; il motivo è che si vuole proteggere l’onore della famiglia e l’integrità sessuale della ragazza.
Ma perchè tutto ciò? Le donne kirghize vengono spesso portate, con le solite promesse di vita favolosa, in Russia in particolare, in tutto l’Est Europa in generale, e poi costrette, praticamente, ai lavori forzati se non alla prostituzione; il governo moscovita informa che moltissimi sono i bambini nati da donne kirghize che vengono poi abbandonati negli orfanotrofi della capitale russa. Spesso figli di nessuno, bambini nati da stupri e violenze.
La legge dunque vorrebbe combattere questo. A parole, però, precisa che si va a salvaguardare l’onore della famiglia; allora la mi a domanda è: si vogliono rinchiudere le donne in Kirghizistan per evitare loro il martirio fuori patria o per salvaguardare l’onore del popolo a cui appartengono? Ma poi evitare di farle uscire non significa semplicemente lasciarle in povertà e miseria in un paese che si sta rialzando in piedi dopo il troppo sangue che ha versato e che è in mano a una donna alla quale interessa solo di servire lo Zar Putin e non guarda nemmeno in faccia il suo popolo?
aleksej

venerdì 11 maggio 2012

Il denaro gira per il mondo


In tempo di crisi bisogna tirare la cinghia? In tempo di crisi c’è possibilità di sprechi? In tempo di crisi bisogna pensare in piccolo? In tempo di crisi è lecito sperperare? In tempo di crisi si deve usare il bilancino per ogni singola voce di spesa? In tempo di crisi si deve risparmiare? In tempo di crisi è necessario ridurre al minimo le uscite? In tempo di crisi si devono aiutare le altre persone? In tempo di crisi bisogna guardare prima le scelte utili e lasciare perdere quelle inutili?
Tutte domande inutili, direte. Più che altro domande ovvie, ripetitive e con semplici risposte. Domande che ho voluto comunque portare alla vostra attenzione perchè sia ben chiaro che se i soldi continuamente vengono usati un puttanate significa che questa crisi in realtà non ci sarebbe se non ci fossero al comando del mondo dei pagalobbies e salvabanche.
Allora lo ripeto, c’è la crisi e la gente non ha più lavoro, la gente si ammazza, la gente non ha soldi per comprarsi il cibo, la gente non sa più dove spaccarsi la testa. Di fronte a tutto ciò gli USA hanno stabilito di stanziare (manca solo la firma di Obama che, di certo, non tarderà a venire) 1 miliardo di dollari (minuzie proprio) da investire in Israele.
Non pensate alla cultura, non pensate all’arte, non pensate alle case, non pensate agli aiuti umanitari, non pensate alla benzina, alla luce, al gas ai medicinali; tutta quella cifra per un unico scopi: armi. Verranno, infatti utilizzati per la Cupola di Ferro, la Fionda di Davide e l’Arco, tutti programmi missilistici di Israele contro la Palestina.
Poi non venitemi a dire che Obama è per la pace e spera nei dialoghi di pace tra Israele e Palestina.
michael

giovedì 10 maggio 2012

Gli 007 di al Qaeda

Non lo so, io davvero non ci riesco a credere che quello che è avvenuto pochi giorni fa ha davvero messo in ginocchio al Qaeda, ha davvero aiutato gli USA ha fare una bella figura.
Ovviamente se tutti i giornali del mondo ne parlano in questo senso un motivo ci deve essere, solo bisogna capire qual è il motivo pubblicitario e qual è il motivo realistico.
Che CIA, FBI e OBAMA abbiano fatto un’ottima impressione davanti al mondo intero avendo infiltrato uno 007 in Al Qaeda e avendolo utilizzato per sventare un possibile attacco suicida con nuovi ordigni, nuovi e particolari, è davvero fuor di dubbio? Che OBAMA poco dopo aver incassato gli applausi per la genialata messa in atto dichiari pubblicamente di essere favorevole ai matrimoni gay, passando alla storia per il primo presidente ad averlo detto, è davvero lavoro disinteressato? Non lo so, io sento puzza di metodologie acchiappatoti.
Poi ho un’idea che mi frulla in testa, che non riesco a togliermi dalla testa, che mi è nata da quando è nata al Qaeda, che penso sia vera, anzi io sono sicuro sia vera. Beh passerò per pazzo, nessuno sarà d’accordo con me, ma quale infiltrato? Quale nuova bomba? Quali attentati sventati?
Scusate ma per me l’infiltrato non è un infiltrato è solo uno che lavorava per al Qaeda, un terrorista? No, certo che no, un dipendente USA. Ecco quello che penso: gli USA sono i padroni e al Qaeda i dipendenti.
octavio

mercoledì 9 maggio 2012

Tutti da rinchiudere


Degli ammalati, da emarginare, la feccia dell’umanità, uno sbaglio di natura ecc. ecc. Molti lo pensano ma non lo dicono, altri lo pensano e lo dicono apertamente riscuotendo, anche, a volte, un notevole successo. Sto parlando di lesbiche, di gay, di bisessuali, di transgender e di intersessuali (per elencare tutte le caratteristiche che sottostanno alla sigla Lgbti) dispersi per il mondo che ancora oggi vengono discriminati e che, ancora oggi, non possono, spesso, essere liberi di dire quello che vogliono per paura delle ritorsioni.
Ora arriviamo ai fatti, arriviamo ai problemi veri e propri. In Russia, per ora solo in alcune municipalità, ma sembra che la legge verrà affrontata anche in parlamento per diventare, cos’, legge nazionale, essere omosessuali non viene vietato (ovviamente a parole), ma viene multato. Un ragazzo ha infatti portato all’attenzione del mondo intero, tramite un suo tweet, la condanna, che è caduta come un macigno sulla sua testa, al pagamento di un multa pari a 5mila rubli per “propaganda omosessuale”.
La scusa che giustifica la multa risiede nella volontà dello Stato russo di evitare e impedire tutte le manifestazioni che promuovano sodomia, lesbismo, bisessualità e chi più ne ha più ne metta tra i minori. Chiaro è che, con una motivazione così ampia e vaga, tutto ciò che riguarda il mondo Lgtbi, fosse anche l’annuncio di una festa, è da ritenersi punibile.
Insomma, in poche parole, la Russia ha deciso, e sembra proprio che la legge si espanderà per tutto il territorio, che il mondo Lgbti deve tacere e stare zitto, non ha nessun diritto di parlare e di pensare.
I pasciuti oligarchi assassini possono essere eletti a zar, i gay non possono neanche dire “Io sono gay”.
aleksej

martedì 8 maggio 2012

Cambio di rotta? No, grazie


Due nuove notizie rischiano di passare sotto silenzio internazionale anzi, ormai, possiamo dire che sono passate sotto silenzio voluto.
Non solo non dobbiamo criticare il sistema nazi-sionista di Israele, a meno che non vogliamo essere accusati di antisemitismo e nazismo noi stessi, ma non dobbiamo nemmeno sapere la verità sul suo agire in territorio palestinese. Occhio non vede, cuore non duole e così loro continuano a fare quel cazzo che gli pare.
Sapevate voi che da qualche tempo, si tratta di settimane, Israele ha iniziato una nuova, grande, opera architettonica sul confine con il Libano? Sapevate voi che un nuovo muro, alto 6 metri in media, sta nascendo? Tutto per evitare le infiltrazioni di quei maledetti terroristi che sono ovunque, talmente ovunque che sono solo dove fanno comodo.
E nel mentre che Israele costruisce, fa correre i camion con i blocchi in cemento sulle superstrade che tagliano e derubano terreni agricoli palestinesi, sapete che cosa ha pensato bene di fare Netanyahu? Ha cancellato le elezioni anticipate.
E tutti ora vi chiederete: perchè c’erano elezioni anticipate? Eh sì, in Israele doveva, poteva cambiare la rotta politica e invece il leader maximo ha deciso di no, ha deciso che ci pensava lui a trovare un accordo con il partito Kadima e così è stato (non ci è dato sapere se l’accordo sia stato preso armato). L’opposizione accusava Netanyahu di rompere le palle al mondo intero con la sua politica anti-Iran per evitare di affrontare i problemi interni; il Likud, cioè i galoppini di Bibi, anche lui aveva chiesto lo scioglimento della Knesset (forse si erano stufati anche loro di galoppare); Bibi aveva fatto sapere che pure lui era d’accordo a nuove elezioni per ristabilire il ristabilibile in velocità, ma poi oggi ha fatto sapere, tramite lettera, che no, lui il suo bel culo da quella poltrona non lo spostava, aveva troppe cose in ballo da portare a termine e, si sa, uno sterminio non lo si può fermare per questioni politiche interne.
Io, però, a parte informare i miei lettori di che cosa sta succedendo in Palestina mi sto arrovellando su di una domanda che mi pongo da qualche tempo. Ora la questione la lancio a voi, ho bisogno di testare: alzi la mano chi non gliene fotte un cazzo.
michael

lunedì 7 maggio 2012

Conferencia sobre la ruta del hambre

via latribuna.hn
TEGUCIGALPA.- Uno de los problemas que más aquejan a los países del tercer mundo fue abordado por Melisa Merlo, catedrática de la Universidad Pedagógica Nacional Francisco Morazán, en la conferencia denominada La ruta del hambre.
La disertación se realizó el 26 de abril en la Casa de Morazán situada en el casco histórico de Tegucigalpa. Con esta actividad se inauguró el ciclo de conferencias del Centro Cultural One Way.
 Durante la charla se expuso el problema de este flagelo  en el mundo y su consecuencia más cercana: la desnutrición, como  principal  problemas de salud pública del siglo.
 Los asistentes escucharon con atención a la expositora, quien abordó aspectos claves para la erradicación de este  que aqueja a millones de personas en el mundo.

giovedì 3 maggio 2012

Un nuovo Afghanistan sta nascendo


Un anno fa il mondo intero ha parlato, scritto, sparlato, urlato, commentato la morte di Osama Bin Laden; anche noi siamo caduti nella morsa dei media e ne abbiamo parlato.
Dopo un anno Obama è volato in Afghanistan a sorpresa, così dicono ma chi è così scemo da crederci?, per rincuorare i suo soldati e per firmare (cosa ben più importante) un accordo con Karzai. Il succo dell’accordo è molto semplice: “diciamo che la guerra è finita e noi americani ce ne andiamo, ma in realtà noi americani rimaniamo qua”, Obama però l’ha voluto spiegare in maniera molto più precisa e molto più accettabile.
Ai militari presenti, al popolo americano in tv, al mondo intero ha voluto dire che la guerra sta per finire, nel 2014, cioè quando i militari americani saranno tutti rimpatriati (e io mi immagino le lacrime agli occhi dei soldati non tanto perchè Obama è un leader carismatico, ma perchè sognavano di riabbracciare i propri cari), la sicurezza passerà completamente in mano alle forze dell’ordine e all’esercito afghano. Però (lo so non si inizia una frase con “però”, ma Obama ha sempre il “però” in tasca e interviene un po’ quando gli pare a lui) i soldati americani rimarranno qui, non seguiranno la sicurezza, istruiranno le forze interne e, poi, eseguiranno azioni antiterrorismo. Vedete, avevo ragione io, detta così suona molto meglio, ma il succo è sempre quello: l’America qui ha colonizzato e qui rimane.
Il discorso del Presidente dei presidenti si è poi concluso con le solite cazzate su al-qaeda, del tipo “Un anno fa abbiamo ucciso il capo del male ora stiamo per distruggere l’intera struttura”, parole al vento alle quali non crede, ormai, più nessuno.
Inutile che io stai qui a dirvi e ridirvi che la libertà e la pace duratura che gli USA portavano in Afghanistan non è mai arrivata, soprattutto oggi, a un anno dalla morte del “capo del male”.
Concludo dicendo solo questo, nella speranza che si capisca la gravità della questione, d apochi giorni in Uganda sono arrivate le forze americane per cercare di sconfiggere e catturare il “mostro” Joseph Kony. Un nuovo Afghanistan in arrivo.
octavio

mercoledì 2 maggio 2012

Home sweet home



I coloni, si sa, hanno bisogno di posto, hanno bisogno di terra, hanno bisogno di case. Ecco come fanno ad ottenerle.
michael