martedì 27 marzo 2012

Segreti svelati

Beccato! Finalmente il fato, un dio, il karma, il destino, chiamatelo come vi pare, ha smascherato il volto d'angelo e i buoni propositi che hanno sempre fatto passare Obama come un santo nascondendo così il suo vero volto da carnefice.
Si sa che ciò che più fa infuriare la Russia è l'idea di uno scudo missilistico statunitense posto su suolo europeo; l'America giustifica la scelta come mezzo atto a contrastare possibili attacchi di presunti Stati canaglia, la Russia dice che ci sarà pure da contrastare ma quei missili possono poi cadere sulla testa di un qualche russo, per sbaglio.
Dichiarazioni varie al fulmicotone, incazzature pesanti da tutte le parti e ora? Ora esce la verità.
Obama e Medvedev erano a un incontro ufficiale, avevano appena finito di dire le loro balle pubbliche e si apprestavano a dirsi le loro verità private. “Questa è la mia ultima candidatura, dopo le elezioni sarò più flessibile sulla questione scudo missilistico”; “Lo comprendo, riferirò questo messaggio a Vladimir”. Le prime, ovviamente, sono parole di Obama, le seconde, per ovvie ragioni, di Medvedev.
Beccati da un microfono che è rimasto acceso, chissà se davvero inavvertitamente. Le parole hanno fatto il giro del mondo essendo finite in pasto ai giornalisti. La Casa Bianca si è subito apprestata a smentire e a giustificare: “Siamo in campagna elettorale ora Obama non ha il tempo di dedicarsi come vorrebbe allo scudo”, “È appena cambiato il Presidente anche in Russia la situazione di passaggio sia di là che di qua non permette di prendere decisioni definitive” e tutte balle su questo stile. Logico che la Casa Bianca deve dare queste giustificazioni, logico che noi crediamo che tutto ciò sia pura verità. Che la Casa Bianca dica quello che vuole.
octavio

lunedì 26 marzo 2012

Anche la luce si veste a lutto

È da due giorni che le campane suonano a lutto nel mio cuore, è da due giorni che non riesco a fare altro pensiero.
Sapete quando avete la mente bloccata su un punto fisso? Quando niente o nulla riescono a distogliervi da un pensiero? Ecco, mi sento così.
Ho appreso la notizia e ho visto le immagini, il mio “cuore di papà” è rimasto immobile, raggelato davanti al dolore e alla cattiveria umana. È facile da dire: un bambino, un neonato, di 7 mesi è morto a Gaza; difficile da accettare, ora, giuro, ho il vomito.
Morto perchè la macchina che lo teneva in vita ha smesso di funzionare, e non è eutanasia o errore medico, è per colpa della carenza di elettricità che affligge tutto il territorio della Striscia di Gaza. Un bambino di sette mesi è morto perchè nessuno da un mese ha fatto un cazzo per far sì che entrassero aiuti umanitari dai blocchi posti da Israele, per far sì che venissero portati davanti al Tribunale dell’Aja Netanyahu e soci.
Lo stesso giorno in cui veniva pubblicamente data la notizia che il bimbo era deceduto un’altra arriva alle orecchie di molti: l’ONU è riuscita a far arrivare carburante a Gaza, non è tanto, risolverà il problema per poco, ma qualcosa arriverà, solo che arriverà troppo tardi.
È vero, sarà di aiuto per molti, ma non sarà più di aiuto per lui, un esserino piccolo piccolo, che non aveva fatto male a nessuno, aveva solo la colpa, dal punto di vista israeliano, di essere palestinese.
michael

domenica 25 marzo 2012

Ogni scusa è buona

Ditemi voi se questa è intelligenza. Non voglio essere pesante, non voglio essere ripetitivo ma, di fronte alla stupidità umana si deve intervenire. È da quando è scoppiato il golpe che l’Honduras vive nella violenza quotidiana e continua. Con Micheletti prima e Lobo poi sono più le persone morte o incarcerate di quelle che rimangono in vita e libere; rapine, scippi, violenze fisiche e carnali, assalti, povertà, malumore, malcontento, proteste e corruzione sono all’ordine del giorno.
La scarsa intelligenza dei Presidenti/Dittatori ha cercato di porre rimedio a tutto ciò mettendo per le strade non solo la polizia ma anche l’esercito; ha cercato di rimediare, dunque, alla violenza con altra violenza, non è infatti una novità che esercito e polizia siano le forze di sicurezza più corrotte e più violente che si possano immaginare. Concludo l’introduzione ripetitiva dicendo che dietro a tutta questa ondata di sangue si cela, ormai neanche troppo nascosta, la mano longa degli Stati Uniti.
Questo per schiarire le idee un po’ a tutti, anche a coloro che si approcciano all’Honduras per la prima volta. Ora arriviamo al punto: alcuni deputati dell’Assemblea Generale hanno fatto sapere che esisterebbe un’offerta fatta dal Governo degli Stati Uniti per convertire quatto unità dell’Esercito in Unità di Polizia Militare. La differenza? Semplice, l’esercito è addestrato alla guerra, la Polizia Militare è addestrata alla guerra ma con “educazione” anche per bloccare rapine, scippi, violenze fisiche, aggressioni. In soldoni cosa significa? Che stanno giustificando la presenza dell’esercito, già attivo per le strade di tutta la Nazione, in tutte le città e cittadine honduregne.
Che cosa andrà a modificare la creazione di questi gruppi di militari? I costi economici dei soldati. L’esercito infatti ha sedi esterne alle città e trasportare le milizie costa molto, mettere dei soldati dell’esercito nella polizia significa tagliare questi costi senza cambiare la sostanza.
Quindi, in poche parole, il Governo non sta facendo nulla di buono, sta confermando la sua volontà di avere uomini armati a piede libero e in giro per il paese, usa la scusa della sicurezza per mantenere vive le violenze quotidiane che gli honduregni debbono subire, mantiene controllati, per non dire ammazzati, tutti coloro che vanno controcorrente.
octavio

venerdì 23 marzo 2012

Falsos Positivos


Che la Colombia detenga il più alto livello di violenza di tutti i paesi latinoamericani è cosa risaputa. Vi faccio degli esempi, solo perchè possiate capire che cosa significa vivere lì: se vi fermate con la macchina a un semaforo il minimo che possono farvi e rubarvi gli specchietti del vostro mezzo, il massimo è ammazzarvi perchè non volete dargli la radio. Se camminate per la strada il minimo che possono farvi è rubarvi il portafoglio, il massimo è ammazzarvi perchè non volete dargli la collanina, le scarpe o il cappello. Se siete in casa vostra il minimo che possono farvi è rubarvi le tende dalle vostre finestre, il massimo è ammazzarvi perchè non volete farvi svaligiare la vostra abitazione. Non sto esagerando, volenti o nolenti il rischio di morte è elevatissimo.
C’è poi un altro “problema” che affligge questo paese, l’esercito. Non che sia l’unico, in latinoamerica è sempre così, ma sapere di aver l’esercito corrotto non è certo un modo per essere sicuri, non è certo un modo per rimanere tranquilli.
Il video che vi propongo oggi parla di questo. Falsos Positivos è un documentario che racconta e svela i peggiori retroscena, riguardanti l’esercito colombiano, che l’uomo possa mai pensare o immaginare.
Falsos Positivos documenta l’uccisione di civili da parte dell’esercito in cambio di regali e favori. Come? È semplice, si ammazza una persona a caso, si dichiara che era un militante, lo si fa confermare dai commilitoni e si ottiene, in tutta facilità, un premio per l’operazione svolta.
octavio

giovedì 22 marzo 2012

Salam 'alaikum

Se c’è un uomo di pace è lui, Dalil Boubakeur. Sui fatti di Tolosa è dovuto, ha voluto, intervenire per dichiarare che l’Islam si basa sulla pace, e come dargli torto. I folli esistono, ma non solo nella religione musulmana, e se dobbiamo parlare dell’attentatore che ha ammazzato, a caso, dei soldati e con maggiore intenzionalità degli ebrei, dobbiamo davvero parlare di follia. Non può essere sano di mente chi dice che vuole morire con le armi in mano, chi dice che ha ammazzato persone a caso solo perchè militare o chi dice che vuole ammazzare bambini ebrei solo per vendicare i bambini palestinesi o, ancora, chi filma le sparatorie e dichiara di volerle mettere in internet.
Israele aveva già commentato, poi è stato il turno degli USA (Obama ha chiamato per le doverose condoglianze), poi è stato il turno della Francia (Sarkozy prima ha detto che vuole l’attentatore vivo, poi ha detto “Ci voleva distruggere ma noi non crolliamo”, poi ha detto “Grazie Obama insieme a te combattiamo il terrorismo”, ma che cosa c’entra Obama adesso?), poi è stato il turno della Palestina (Fayyad ha detto “Basta usare noi per giustificare le vostre merdate”, non ha usato queste parole ma il succo è precisamente questo).
Pochi minuti fa ho letto la notizia che il blitz sarebbe finito da qui a poco, l’attentatore sembra essersi suicidato, non avendo risposto a nulla dopo che le teste quadre hanno ridotto a brandelli la sua casa, il suo bunker.
Io volevo accodarmi alle parole di Boubakeur, persona che stimo sinceramente, l’Islam è pace, si fonda sulla pace e lavora per la pace; i pazzi, i folli, gli attentatori non fanno parte dell’Islam, sono assassini e per questo vanno puniti.
Un unico accorgimento, vi prego non usate questo fatto per martirizzare Israele. I bambini e il rabbino morti sono martiri, questi ebrei morti sono martiri; il governo d’Israele e i suoi sostenitori sono degli assassini. Perchè? La stessa violenza usata dall’attentatore di Tolosa la riversano sui cittadini palestinesi, con un unico obbiettivo: sterminio di un popolo.
michael

mercoledì 21 marzo 2012

Storie di ordinaria follia

La definizione messa a titolo di post io l’ho sempre vista associata a situazioni assurde, spesso violente, che contraddistinguono la pazzia di uno o più componenti di un gruppo. Oggi io voglio parlare di ordinaria follia relativamente al Governo bulgaro.
La crisi economica ci sta ammazzando tutti, in Bulgaria c’è, però un industria farmaceutica che dal 2008 ad oggi ha sempre vissuto anni d’oro e, anzi, nel 2011 ha aumentato le vendite del 10% circa. In questo caso non vale dire che le medicine comunque si vendono, il settore sanitario non può andare in crisi perchè malati ce ne sono e ce ne saranno sempre.
Lo scandalo della Sopharma, questo il nome dell’azienda, è stato da poco smascherato e si basa tutto sui legami politici che sussistono fra il suo presidente e Ministero della Salute e politici. Un legame indissolubile il loro sancito apertamente quando a vice-ministra alla salute viene messa la signora Pavlova, non la torta, oggi obbligata a dimettersi, che prima di tanto ambito scranno occupava la più modesta sedia dirigenziale dell’industra farmaceutica Sopharma. La stessa dello scandalo? Sì. Vi sto dicendo che la vice comprava le medicine solo da loro perchè prima lavorava lì? sì, proprio così.
E sapete una cosa? Il presidente dell’industri è anche presidente di svariate testate giornalistiche. E sapete un’altra cosa? Le medicine prodotte da Sopharma costano in Bulgaria il doppio o il triplo delle medicine prodotte da Sopharma e vendute fuori territorio bulgaro. E sapete un’ultima cosa? A me fa schifo che i politici giochino con i bisogni primari dell’uomo e in particolare con il suo bisogno di salute.
aleksej

martedì 20 marzo 2012

Il mio personale Kaddish


Lo so, io sono inguaribile. Non riesco a non criticare il modo di pensare, il modo di legiferare, il modo di agire, il modo di uccidere israeliano. Penso anche, ma questa è tutta presunzione mia, di averne motivi infiniti per poter criticare tutto ciò che ho appena elencato.
Altra cosa è se parlo di ebraismo o di ebrei, il rispetto per loro è uguale a quello che ho per ogni etnia e per ogni realtà. Un conto è l'uomo, un conto è la violenza che l'uomo può produrre.
Proprio per questo motivo oggi non parlerò di Palestina, parlerò di ebrei; ebrei ammazzati.
La notizia è sulla bocca di tutti, non credo sia nemmeno da ripetere, la strage (perchè le stragi si contano sul sangue che scorre non sul numero delle vittime) avvenuta a Tolosa definita, con ragione, agghiacciante dal Governo di Israele e definita folle e orrenda da tutto il mondo me compreso, non può passare inosservata, non può passare ingiudicata.
Si parla di estremismo neonazista, si crede che ex parà siano dietro alla strage ebraica e a una scia di sangue che da alcune settimane scorre per le vie francesi. Non voglio parlare oggi degli indetikit degli assassini, non voglio studiarne le psicologie. Come più volte ho detto, davanti al dolore, quello vero, davanti a bambini di 10, 6, 3 anni ammazzati a colpi di pistola, davanti ad adulti uccisi nello stesso modo, il silenzio è ciò che risulta necessario; un silenzio per capire, un silenzio per pensare.
Ciò che va sottolineato oggi è che l'Europa non è nuova al nazismo, l'Europa non è nemmeno nuova al neonazismo. La politica odierna punta tutto sull'ultranazionalismo e riscuote anche un notevole successo. L'interesse personale è il solo nuovo comandamento, lo sfruttamento è la nuova economia, il razzismo la nuova ideologia.
michael

lunedì 19 marzo 2012

Verdugo al cuadrado

Se vi ammazzassero un figlio, voi cosa fareste? Se sapeste anche chi sono gli assassini, voi cosa fareste? Se poi questi assassini venissero liberati, voi cosa fareste?
Nulla di nuovo, questa è normalità; e non solo in Honduras, paese di cui tratto oggi, questa è la giustizia monetaria che serpeggia per tutto il mondo. Entriamo ora nel dettaglio, cercate sempre di immedesimarvi. Siete la direttrice della più grande università pubblica honduregna, assistete tutti giorni alla distruzione che del vostro paese stanno facendo i vostri politici, ne discutete a casa con i vostri figli in modo accesso e scoprite, poi, che uno dei vostri figli, il preferito, se ci sono preferiti a questo livello, fa parte di quel gruppo di giovani che quotidianamente e pacificamente protestano all’interno dell’Università. Un giorno mentre andate a lavorare vedete che la polizia ha fatto irruzione proprio nella struttura che voi gestite, sono entrati per sedare le rivolte e le hanno sedate con il sangue. Un triste messaggero vi porta la notizia: dei due morti che le forze di sicurezza hanno lasciato uno è vostro figlio e l’altro è il suo migliore amico.
Questa è la storia di Julieta Castellanos, direttrice dell’UNAH, che da quel giorno ha scritto articoli, ha rilasciato interviste è in prima fila per la lotta contro la corruzione governativa in generale e della polizia in particolare. Chiede fortemente che la Giustizia faccia il suo corso e, così, quattro poliziotti vengono arrestati. Gli stessi che verranno rilasciati da Jorge Alberto Barralaga Hernández, Capo della Polizia. Alla richiesta di motivazioni del rilascio così rispondeva: “Espero que a lo mejor ellos se presenten (a la Metropolitana 1) o que se presenten directamente a los tribunales para resolver el problema si se considera que son inocentes”. La verità, neanche troppo celata, è che questa liberazione era necessaria; essendo liberi e non esistendo tutte le prove necessarie che il Pubblico Ministero richiede per poter operare un’incarcerazione nessuno più toccherà questi poliziotti.
Il commento conclusivo lo lascio alle parole di Julieta Castellanos: “Lo que venimos a constatar es una colusión de todo el sistema de justicia y de un estado de indefensión y desprotección de los ciudadanos. Vemos con bastante desencanto el rumbo que ha tomado con las últimas acciones el Ministerio Público porque empieza a perder muchísimo su papel y su función cuando vemos que ha sido inoperante. Pero en este caso creo que rebasa cualquier forma, cualquier explicación que uno pueda dar de estos hechos y se convierte el Ministerio Público en un verdugo más para la ciudadanía. Ya somos víctimas del Estado, de una Policía que es verdugo de los ciudadanos y ahora estamos con un Ministerio Público que también es verdugo de las víctimas”.
octavio

giovedì 15 marzo 2012

Mens sana in corpore sano

Ai posti di partenza; Pronti, Via!
Domani si parte, domani si corre, per le strade di Gerusalemme prenderà vita la Seconda Maratona di Gerusalemme; tutti i tour operator del mondo si stanno dando da fare per vendere più biglietti possibili, più stanze possibili, più pranzi e/o cene possibili.
C’è chi fa il disinteressato alla religione e allora vende il solo pacchetto sportivo, c’è chi punta in alto e oltre alla salute del fisico pensa anche a quella dello spirito. In questo caso c’è l’imbarazzo delle scelta; pacchetto base di 7 giorni per prima correre e poi ripercorre i punti salienti della vostra religione, volendo con guida spirituale al seguito. Da domenica Gerusalemme ha organizzato una mostra/mercato su salute e sport che durerà per tutto l’arco di questa settimana, un altro modo per raccattare su soldi. Per chi partecipa l’ingresso via aereo è, ovviamente, meno pesante che per un turista normale, per chi partecipa i controlli corporali sono evitati; aspettate a ripartire, ne vedrete delle belle...
Mentre quindi il mondo si prepara a correre, 50 i paesi stranieri partecipanti e oltre mille gli atleti israeliani che cercheranno in tutti i modi di primeggiare, la Palestina continua a vivere la sua vita di sempre, la sua vita di stenti. Gaza non ha più luce, gli ospedali non hanno più luce e medicine; la gente ricoverata è costretta anch’essa, dunque, a morire.
Non voglio passare sempre per il guastafeste e il rompipalle ma io non posso pensare che uno Stato, Israele, si impegni tanto a organizzare eventi come le Maratone e se ne fotta delle persone che muoiono; sì, lo so, è lui che le sta uccidendo, ma rimane comunque assurdo il fatto.
Quanti atleti avranno la possibilità di vedere che cosa sta facendo lo Stato ospitante contro i palestinesi? Quanti sono informati che lo Stato israeliano è uno stato nazista? Quanti sono interessati a quello che sto dicendo? Sono queste le domande che mi passano ora per la mente.
michael

mercoledì 14 marzo 2012

Society where everyone respects each other

DPS is a state-building party. This is our greatest responsibility, as it brings stability to our system and competitiveness to our society. This responsibility should give birth to modern politics and a modern image, with elements of traditional national identity. We have written history, together with our coalition partners – and we, therefore, have historic responsibility. This is why DPS is a party of independence. The traditional identity of the Montenegrin society can be based on a definition of “the Montenegrin minimum” – a set of principles that embrace the international recognition of our political community, our centuries-old statehood and independence, our symbols, language and history. Montenegro is a society united in diversity of traditions, cultural identities and religious beliefs, where everyone respects each other and nobody is excluded from the community. We define DPS as a strong and clear Montenegrin party – our identity is inclusive, rather than exclusive. That is why DPS has a vision of the Montenegrin society as a highly harmonious community of Montenegrins, Serbs, Bosniaks-Muslims, Croatians, Albanians, Roma and others. Being part of the modern-day Montenegro means experiencing the diversity and tolerance of all ethnic groups, religious, linguistic and cultural communities. European integration and NATO accession provide the best long-term safeguard for Montenegro’s statehood and independence, as well as a framework for preserving Montenegro’s cultural and spiritual identity.

Non è molto aggiornato il blog personale del Premier montenegrino, non ho potuto fare di meglio. È comunque sufficiente per ciò che voglio dire io. Sarò forse pazzo, sarò forse inguaribile ma io credo che le parole hanno un peso e, dunque, quello che si dice lo si deve rispettare o, almeno, si deve cercare di farlo. Puntare tutto su uguaglianza, inclusione, tolleranza e libertà di espressione e parola è cosa difficile, direi quasi impossibile, sopratutto se sei politico e sopratutto se nel tuo paese chi dovrebbe avere al massimo le libertà di cui sopra è sotto accusa sempre. Un direttore di giornale ammazzato, uno picchiato e sette attaccati nel 2011; il 2012 annovera il pestaggio di una donna, una giornalista donna.
Tutte le persone uccise o picchiate stavano indagando su illeciti, tutte le persone immischiate erano politici. Nè il Governo, nè la polizia ha mai aperto un fascicolo a riguardo, dite che c’è qualcosa che non torna? Dite che la libertà di espressione e l’integrazione erano tutte balle? Io sì.
aleksej

martedì 13 marzo 2012

Sono meglio di Gesù


Le organizzazioni per i diritti umani denunciano da anni i reati di cui si sarebbe macchiato Mugabe: la persecuzione e la tortura degli avversari politici e delle minoranze (perlopiù i bianchi e gli Ndebele), le violenze sistematiche, l'esproprio forzato dei beni e dei possedimenti terrieri, i brogli elettorali e l'appropriazione a scopo personale degli aiuti internazionali alle popolazioni del paese.

Pres. Mugabe has committed violent crimes against anyone who does not vote for him.. He sends out vigilante to beat and terrorise those who do not vote Zanu-PF.. This often results in murder. Although he would never admit it, he has created a climate of fear in Zimbabwe and is resonsible for the vigilante who attack those who support MDC. It is a small wonder that Morgan Tsvangarai gave up running against Mugabe in the botched 2009 election. He feared his supporters would be killed if they were caught supporting him.  

The operation was said to have meant to clear the area by killing firing live shots directly to the miners, torturing people, raping women and children how heartless can these soldiers be? Sicuramente ora che lo stesso esercito e la polizia ha ripreso e ora possiede l'area in modo chiaro non è cambiato nulla. Surely now that the same army and police took over and now own the area clearly nothing has changed. Queste sono le stesse persone che hanno ucciso e maltrattato civili non dovrebbero essere in prigione da qualche parte che serve loro ergastoli per violazioni dei diritti umani. These are the same people who killed and abused civilians shouldn't they be in prison somewhere serving their life sentences for human rights abuse
Cercate anche voi in internet, ho voluto solo mettere alcuni stralci, alcuni commenti sulla figura, assurda e protetta, di Robert Mugabe. Alla luce di tutto questo, pochi giorni fa il presidente dello Zimbabwe ha rilasciato un’intervista nella quale non solo avvisava tutti che sarebbe ritornato a presentarsi alle prossime elezioni del 2013, ma anche diceva questo: “Sono morto così tante volte. E in questo ho battuto Gesù, lui è morto e risorto una volta sola”. No comment.
octavio

lunedì 12 marzo 2012

Piovono bombe

Tre giorni di bombardamenti, il tempo per fare 18 morti, una quarantina di feriti e avere ancora voglia di continuare, di vedere ancora scorrere del sangue.
Una punizione in grande stile, come solo e sempre Israele sa fare, una risposta esagerata a lanci di razzi da Gaza. Lo ripeto ancora, lo devo ripetere sempre io NON giustifico nessun atto di violenza, quindi non giustifico, anzi condanno, i razzi lanciati da Gaza. C’è però una precisazione da fare: i razzi di Gaza spesso e volentieri non distruggono nulla, sono un fallimento, raramente fanno morti; i razzi israeliani sono intelligenti e, dunque, colpiscono sempre, colpiscono anche, come è successo in questi ultimi tre giorni, una moto che girava tranquilla per le strade di Gaza e nulla c’entrava con le sedi dei terroristi.
Il motivo dei bombardamenti è sempre quello, distruggere le basi terroristiche, e perchè allora muore sempre gente innocente? Questioni di sterminio forse.
Netanyahu parlando ai cittadini del Sud di Israele ha detto che abbatterà non solo coloro che stanno bombardando ma anche coloro che stanno progettando di bombardare, ha detto che amplierà la “Cupola di Ferro” e che per lui è una gioia dare l’ordine di bombardare. Se non è sterminio questo...
Rispetto poi a una possibile operazione via terra Netanyahu ha eluso l’argomento mentre che Fuhrer Lieberman ci ha tenuto a dire la sua: “L’operazione via terra non è ancora stata organizzata, certo è auspicabile”.
Nuova Piombo Fuso in arrivo, dunque. Lo ripeterò, se non è sterminio questo.
michael

venerdì 9 marzo 2012

Basta un poco di zucchero e la pillola va giù...

Ancora una volta devo toccare tematiche delicate, ancora una volta rischio di perdere dei lettori per quello che dirò già che non so come la pensano loro. Inizio così: sarebbe l’unico Stato al mondo a introdurre una legge del genere, una legge così estremista.
Di questo non mi stupisco, l’Honduras, purtroppo, è in mano ad assassini e ladri, capitanati da lobbies e sorvegliati dagli USA, nulla di buono potrebbe uscire da questo guazzabuglio. Per me è però pura follia (ecco perchè rischio di perdere dei lettori, per quello che sto per dire) far passare una legge che dia permesso alle forze dell’ordine, le stesse che ora aiutano Lobo ad ammazzare i personaggi scomodi, le stesse che hanno sparato contro la folla di parenti accorsa davanti al carcere in fiamme che ha lasciato 300 morti, di arrestare le donne che hanno assunto la pillola del giorno dopo; non solo loro ma anche medici o farmacisti che la prescrivessero o la vendessero.
Perchè secondo me è folle? Non tanto perchè voglio fare su tematiche sessuali il libertino ma perchè la legge colpirebbe anche, anzi io direi sopratutto, tutte le donne, ragazze e bambine che subiscono violenze sessuali e ricorrono alla pillola del giorno dopo per scongiurare non solo ciò che non hanno voluto ma che nemmeno avrebbero desiderato.
Ricordo a tutti e “mi permetto” di ricordarlo sopratutto a coloro che hanno inventato questa stupenda legge le difficoltà in cui riversa l’Honduras oggi, la violenza quotidiana, la povertà, le maras ecc. ecc., violenze sessuali non sono un problema che “capita ogni tanto”, sono all’ordine del giorno. Se poi si pensa al perchè questa legge è stata fatta, e cioè per fare un piacere a tutti quei cristiani ricchi e moralisti che hanno votato Lobo e hanno ammazzato insieme a lui il popolo honduregno a maggior ragione arrivo a dire che questa legge è folle e assurda.
La conclusione è solo per il popolo honduregno, qui trovate la petizione che chiede di bloccare questa idiozia, firmate e diffondete.
octavio

giovedì 8 marzo 2012

Pussy Riot


8 marzo, festa della donna. Eccovi un racconto al femminile.
Il Patriarca ortodosso Cirillo, per dirlo all’italiana, ha così commentato, pochi giorni prima delle elezioni, le proteste di piazza che da tempo contraddistinguono la Russia: “Gli ortodossi pregano a casa, nei monasteri e nelle celle dei monaci".  Lo stesso patriarca il 6 marzo, due giorni fa, è diventato consigliere spirituale del Cremlino. Dite che le due cose sono da collegarsi? Dite che con quelle parole lo stesso Patriarca si è reso reo di brogli elettorali, subliminalmente indicando chi votare?
Io direi proprio di sì, a comprova di ciò c’è un fatto ancora più allarmante.
Le parole da me incriminate sono state pronunciate nella Cattedrale di Cristo Salvatore, lo stesso luogo sacro dove circa un mese fa si erano “esibite”, sull’altare e davanti a fedeli e sacerdoti, le Pussy Riot, il nome già da solo precisa il loro intento, gruppo punk famoso soprattutto per le loro azioni anti-Putin.
Il gruppo è formato da vari musicisti e sostenitori, tutte donne, ma all’esibizione in questione hanno preso parte solo 5 signore le quali in un luogo così sacro hanno pensato bene di intonare la loro preghiera per salvare la Russia da Putin e così hanno recitato queste parole: “Holy Shit, holy shit, holy shit”.
Per chi non è consono all’inglese potrei tradurre la preghiera con: “Cazzo, Cazzo, Cazzo” o “Porca Puttana, Porca Puttana, Porca Puttana”, mi scuso per le parolacce. E evidente però che già nell’espressione e, sopratutto, nel luogo in cui è stata pronunciata viene sottointeso un gioco di parole blasfemo e bestemmiatore che mi limito a suggerirvi ma che non espliciterò.
Tutto ciò, dicevo, accadeva un mese fa, la comunità ortodossa si è detta indignata, ha chiesto una pena esemplare per il gruppo ma nessuno ha poi fatto niente di decisivo contro di loro. La questione, dunque, sembrava chiusa se non che il sabato prima delle elezioni due delle cinque performer sono state arrestate e imprigionate con l’accusa di “incitamento all’odio religioso e violazione dell’ordine pubblico”. Le due, attualmente in carcere e in attesa di sentenza definitiva che in caso di riconosciuta colpevolezza potrebbe trattenerle in carcere per anche 7 anni, madri di minori, bambini che non arrivano ai 6 anni di età, hanno iniziato uno sciopero della fame per protesta.
È vero che non si può giustificare tutto, non si può scherzare su tutto e non si può sempre mascherare fatti gravi per scherzi di cattivo gusto; questa però è detenzione punitiva,quella che Putin attua sempre per mettere a tacere chi gli sta sui coglioni così da poter vincere le elezioni e governare come meglio gli pare.
aleksej

mercoledì 7 marzo 2012

Addio Giappone bello

“Se per caso cadesse il mondo, io mi sposto un po’ più in là...” così cantava Raffaella Carrà. Frase che mi è subito balenata in testa pensando a come iniziare questo post. Oggi vi voglio parlare di Giappone, vi voglio parlare di Fukushima. Mancano pochi giorni al triste memoriale del disastro che non solo ha tranciato vite umane, ha distrutto abitazioni e ha raso al suolo intere colture, ma ha anche messo a rischio il mondo intero causa centrale nucleare devastata.
È orrendo pensarlo, angosciante vederlo, indignante leggerlo sui giornali, eh sì perchè fino a che faceva notizia tutti ne parlavano, tutti facevano gli esperti, tutti davano consigli o soluzioni, quando poi la situazione è diventata troppo grave per poter continuare a mentire si è pensato bene di tacerne: è da un anno che è successo il dramma ma è da undici mesi che nessuno ne parla più.
Anzi, faccio un appello, chi avesse notizie utili e importanti utilizzi questo post come mezzo di informazione, ci aiuti a capire che cosa sta succedendo a Fukushima e dintorni. I media si sono così divisi, da un lato chi ha deciso di tacerne perchè “tanto sono loro a crepare a noi cosa ce ne importa”, dall’altro c’è chi ha deciso di tacerne perchè “proprio perchè la situazione è molto grave è molto meglio fare gli gnorri”.
Io una cosa l’ho scoperta: a un anno dal disastro c’è chi sta cercando di andarsene. Ma non è un semplice andare via da lì per trovare nuova vita in Giappone; no, un gruppo di attivisti ha deciso di andare a cercare in Corea del Sud un posto, un luogo, un terreno che potesse ricordare quei posti, quei luoghi e quei terreni di Fukushima ora inutilizzabili, così da potersi trasferire definitivamente.
Si sono stancati di fare le cavie da laboratorio, di essere le cartine al tornasole viventi per vedere se è vero che le radiazioni fanno male; come biasimarli.
octavio

martedì 6 marzo 2012

Idee per ottenere ciò che si vuole

Che l'intento del Governo d'Israele e di gran parte del suo popolo sia quello di eliminare la presenza palestinese dalle loro terre per finalmente fondare l'unico Stato di Eretz Israel ce lo siamo detti tante volte e non è nulla di nuovo. Lo sanno tutti. Ecco perchè ho deciso, ogni tanto, di raccontarvi quali azioni Israele sta mettendo o ha messo in piedi per perseguire il suo scopo.
È evidente a tutti che il vero e grande e autentico pomo della discordia è Gerusalemme, la città santa che più santa non si può, da dividere con Islam e Cristianesimo: idea assurda per un Governo e un popolo così invasati da Dio da non vedere oltre il proprio naso.
Su Gerusalemme si combatte una guerra giornaliera fatta di piccole conquiste giornaliere che dall'una o dall'altra parte risicano un po' di territorio. Certo è che Israele quando decide di giocare duro ha tutti i mezzi, i permessi e gli appoggi per farlo e, così, decide di bloccare le aree di culto musulmane piuttosto che distruggere vie d'accesso o chiudere gli accessi alla città tutta, città che, ricordiamolo, è sotto diritto internazionale e non sionista. L'ultima trovata è quella di costruire (si sa che gli israeliani in questo vanno forte) in Gerusalemme un cimitero e di rafforzare le linee ferroviarie su tutto il territorio.
Detto così sembrerebbe quasi normale amministrazione ma, volendo approfondire, devo anche aggiungere che il Cimitero sarà di 6 (sei, scrivo anche in lettera per evitare contraffazioni) piani e le ferrovie saranno create solo per collegare le attuali e future colonie con la città santa.
Dire “deturpazione del paesaggio” è, dunque fare un complimento.
Ma se questo per voi è già esagerare state bene a sentire che cosa ho da raccontarvi ora. Deserto del Negev, zona arida e impervia dove quando piove, se piove, l'acqua cade così violentemente da allagare l'area, non aiutando, dunque, le coltivazioni. Nell'ottica di eliminare per ricostruire di cui discutevamo sopra Israele ha deciso di deviare artificialmente tutte quelle acque verso Gaza, ha deciso di inondare la “terra dei terroristi”. E nessuno tenta di fermarli.
michael

lunedì 5 marzo 2012

Lacrime di coccodrillo

Il 63.9% delle preferenze è piovuto sulla faccia di Putin, e così i suoi occhi si sono bagnati. Ha pianto, si è commosso pensando che il suo popolo abbia voluto nuovamente, per la terza volta, mettere lui a capo dell’Impero delle Russie, abbia voluto mettere lui sul trono di zar.
Non starò qui a rompervi le palle sulle solite fisime riguardanti la mancanza di stupore rispetto a questa vittoria, si sapeva che sarebbe successo così, si sapeva che avrebbe vinto lui.
Mi stupisco del fatto che tutto il mondo dell’opposizione abbia già mostrato video riguardanti i brogli elettorali e nessuno abbia ancora fatto nulla o abbia messo in discussione la vittoria così tanto attesa del nostro leader preferito.
Arrivo però al fatto, arrivo a ciò che mi stupisce di più: Medvedev. Ora sappiamo tutti che lui è solo stato una parentesi, lo sapevamo già da quando era salito sul trono e sapevamo che chi lo pilotava era sempre Vladimir. Nessuno si era stupito quando alla vigilia delle nuove campagne elettorali Medvedev aveva dichiarato che si sarebbe ripresentato anche contro il suo stesso capo: quando a uno piace un gioco è difficile poi farlo smettere...
Fantastica è però la dichiarazione fatta a caldo appena saputo della vittoria del suo, ormai ex, amico: “Chiedo a tutta la struttura di Giustizia della Russia di riesaminare l’affaire Prokhorov”. Cioè lui che insieme a Vladimir lo avevano fatto prima mettere in galera e poi aumentare la pena ora dice che Prokhorov è innocente? E, soprattutto, perchè si preoccupa di Prokhorov e non chiede alla Giustizia di fare il suo corso rispetto ai brogli elettorali?
C’è qualcosa che non va per il verso giusto, ma, sopratutto, c’è qualcosa che va in direzione esatta: è chiaro che Prokhorov è la chiave per smascherare il volto lacrimante di Putin, e non ci voleva certo Medvedev per capirlo.
aleksej

giovedì 1 marzo 2012

E se succedeva qui?

La situazione è delicata. Tribunali, giudici, Ministri e il mondo intero si sono mobilitati per questo dramma che colpisce sia India che Italia.
Come sempre tutti sono pronti a dire la loro e io non ho nemmeno tanta voglia di stare qui a ripetere e riprendere le centinaia di posizioni che i media ci offrono. L’ultima notizia è che non ci saranno esperti balistici italiani nelle perizie che il Tribunale indiano ha richiesto rispetto all’arma che ha ammazzato, per sbaglio, due pescatori indiani scambiati, per sbaglio, per pirati.
Io voglio solo fare due considerazioni, per lasciare il più ampio spettro di proposte, di commenti e di supposizioni possibile. La prima relativa al fatto in quanto tale, la seconda relativa a noi italiani.
Saputa la notizia si è dovuto aspettare un po’ per capire che cosa fosse veramente accaduto in mare, ora si gioca molto su di che mare si stia parlando, se indiano o internazionale, l’unica cosa certa era poi il centro del problema: due indiani uccisi perchè scambiati per pirati. Ora, io mi domando se e quanto la pressione psicologica, mediatica e fisica ha “aiutato” a premere quel grilletto. Da quanto tempo sentiamo parlare di pirati, di navi sequestrate e di scontri a fuoco tra l’una e l’altra parte? Quanto abbiamo detto di vero al riguardo e quanto è stato gonfiato?
Con questo non voglio di re che il problema pirati non esiste e non voglio nemmeno difendere il loro operato totalmente punibile e da punire, voglio, però, sottolineare il fatto che chi è mandato a difendere qualcuno dai pirati ha sulle spalle non solo la sua personale paura, ma anche il peso di tutto il mondo che lo circonda.
La seconda considerazione è fulminea, rapida e coincisa. Tutta l’Italia si sta muovendo (a parole e ha fatti) per difendere e salvare i due fucilieri. Ma se in Italia un negro (uso questo termine non a caso), un arabo o, addirittura, un rom avesse sparato a due italiani scambiandoli, per sbaglio per rapinatori come la politica e il popolo avrebbero agito?
octavio