martedì 28 dicembre 2010

Noi non conosciamo pietà e non ne chiediamo

Questo è il loro motto, un motto chiaro e deciso. Nulla di nuovo se vi dico che questo è il motto delle forze speciali russe, quelle che vengono principalmente usate per le azioni antisommossa, gli OMON, così vengono chiamati. Ieri sono intervenute per sedare una protesta che non aveva niente di losco, niente di violento e niente di terroristico. Sono intervenute perché la folla urlava slogan contro Putin.
Ieri infatti è stata letta la sentenza definitiva contro Mikhail Khodorkovskij, il magnate del petrolio fatto mettere in galera proprio da lui, da Putin. Nulla di personale… era solo a capo della più grossa industria di Petrolio della Russia e si era messo contro il premier per farlo perdere alle elezioni. Il piano di Mikhail è ovviamente fallito, quello di Putin è riuscito in pieno, e non ditemi che sono un veggente (io già vi avevo detto che sarebbe stato arrestato definitivamente) questa è la democrazia russa, quindi di che stupirsi?
Mentre questa sentenza veniva letta fuori dal tribunale un gruppo di sostenitori di Khodorkovskij protestava, chiedeva la liberazione dei detenuti politici. Perché Mikhail non è l’unico che ha fatto questo fine e lui è solo un simbolo per tutti gli altri che, magari meno famosi, sono comunque in carcere solo perché hanno tentato di dire B mentre lo zar di tutte le Russie diceva A.
C’è chi, e non è così lontano da noi, ha il coraggio di dire che Putin sta portando la democrazia in Russia, che chi dice che tra Italia e Russia ci sia un filo diretto.
Io ho riflettuto un po' e posso credere che in Russia ci sia la democrazia solo se penso a questo famoso asse Roma-Mosca. In quest’ottica sì c’è la democrazia, questa nuova forma di governo che è dittatura ma che viene, per favorire la credenza nelle masse, democrazia. In questo senso sì, per i governanti italiani Putin è un chiaro democratico e in questo senso possiamo anche capire l’asse Roma-Mosca: la democrazia che c’è là ce l’abbiamo anche qua.
aleksej

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